Approfondimenti | 06 February 2017 | Autore: Approfondimento tecnico in collaborazione con KYB Europe

L’usura fisiologica degli ammortizzatori

Cosa provoca l’usura degli ammortizzatori? Come accorgersi per tempo della necessità di sostituirli e come procedere a una riparazione a regola d’arte? Un valido aiuto a conoscere meglio questi elementi essenziali del sistema delle sospensioni viene da KYB, uno dei principali produttori di ammortizzatori, molle e kit per l’OE e l’aftermarket.

 

Gli ammortizzatori sono un componente molto importante delle sospensioni di un veicolo. Hanno due compiti principali: la riduzione delle sollecitazioni trasmesse dal movimento delle ruote su terreni non uniformi, e la limitazione del movimento del veicolo in curva e in frenata.
Da decenni a questa parte le auto usano ammortizzatori idraulici (il termine “a gas” spesso utilizzato è in realtà generalmente l’abbreviazione di “gas-idraulico”). La funzione smorzante è svolta da un liquido che scorre in cilindri ed è regolato da valvole, il tutto accuratamente calibrato. È importante comprendere il meccanismo di funzionamento per capire quale può essere la durata utile di un ammortizzatore e quali i difetti che possono presentarsi: gli ammortizzatori vanno sostituiti a seguito della fisiologica usura nel tempo o quando si danneggiano prematuramente.
 
Ammortizzatori scarichi: un rischio per la sicurezza
Va notato che un ammortizzatore non perfettamente funzionante, privo della necessaria forza smorzante, non ha un impatto evidente sul comfort di guida, ma può avere effetti molto pesanti sulla sicurezza. È quindi possibile guidare un veicolo potenzialmente pericoloso senza rendersene conto.
Un motivo per cui questo avviene è la gradualità del processo di usura dell’ammortizzatore che permette al guidatore di abituarsi alla minor capacità di smorzamento.
Un’altra ragione è che gli ammortizzatori parzialmente usurati non danno sintomi evidenti come rumori insoliti o scadimento del comfort alla guida. Ma in caso di frenate improvvise o curve prese in velocità, i potenziali rischi dati dagli ammortizzatori usurati potrebbero concretizzarsi senza preavviso.
Partiamo dalla frenata: la prestazione ottimale degli ammortizzatori è particolarmente importante nel caso di vetture dotate di sistema ABS (sistema frenante antibloccaggio), che sono la maggioranza, essendo il sistema obbligatorio sulle auto prodotte dopo il 2004.
Un ammortizzatore parzialmente scarico può portare a una temporanea perdita di contatto fra ruota e manto stradale. Il sistema ABS interpreta questa situazione come blocco delle ruote e riduce la pressione nei freni, portando a distanze di frenata significativamente più lunghe.
Anche il funzionamento dei sistemi di controllo elettronico di stabilità (conosciuti con l’acronimo tedesco ESP o inglese ESC) può essere compromesso dagli ammortizzatori usurati.
 
Logoramento normale
L’istituto internazionale di ricerca GiPA (Groupement inter Professionnel de l'Automobile), specializzato nel settore automotive, ha condotto estensivi studi sulla durata degli ammortizzatori, concludendo che questi garantiscono una guida sicura per 60-80.000 km, mentre i pericoli si manifestano oltre questo limite.
Il margine ampio di tolleranza è dovuto dal fatto che la durata degli ammortizzatori dipende da molti fattori, come la qualità delle strade e lo stile di guida. Strade sterrate o con molte buche, così come uno stile di guida scattoso e poco incline a fare attenzione a dossi e cunette, riducono notevolmente l’aspettativa di vita degli ammortizzatori. Per questo vanno controllati ogni 20.000 km, e sarebbe opportuno che le officine facessero rientrare questo controllo fra quelli di routine, poiché pochi automobilisti si ricorderanno di richiederlo esplicitamente.
 
Il controllo delle sospensioni
La verifica dello stato degli ammortizzatori è talvolta effettuata con metodi indiretti (tipicamente le metodologie EUSAMA o BOGE, che prevedono l’applicazione di vibrazioni forzate alla sospensione e la successiva analisi dello smorzamento).
I risultati dei controlli effettuati con questi metodi sono però influenzati da fattori quali la condizione delle molle, componenti delle sospensioni non correttamente fissati o pressione delle gomme non adeguata.
Una verifica accurata richiederebbe quantomeno un’ispezione visiva, facilmente effettuabile quando la vettura è soggetta ad altre operazioni come il cambio gomme. Sintomi come perdite d’olio o corrosione possono essere indicative di danni. Le perdite d’olio, ad esempio, possono indicare problemi di tenuta del pistone (la vibrazione è attenuata dal flusso dell’olio attraverso le valvole; se l’olio esce dall’ammortizzatore il meccanismo chiaramente si inceppa). Le perdite possono essere causate da sabbia o salsedine che danneggiano il pistone, così come da forti impatti.
Oltre all’ammortizzatore è opportuno controllare i componenti che vi interagiscono (kit di montaggio e protezione, molle) che possono avere un impatto sull’aspettativa di vita dell’ammortizzatore stesso.
 
Danni prematuri
A parte la normale usura, gli ammortizzatori possono anche danneggiarsi prematuramente a causa di forti impatti: se si prende in pieno una buca, per esempio, o in caso di collisioni. In questi casi è opportuna un’accurata ispezione degli ammortizzatori, con particolare attenzione ad aspetti quali piegature del pistone, ammaccature sull’alloggiamento, fermo di fine corsa danneggiato, molle rotte o braccio di sospensione storto.
Anche se non ci sono segni visibili di danneggiamento, è possibile che il sigillo del pistone si sia danneggiato; in questo caso dopo qualche tempo l’ammortizzatore inizierà a perdere olio, rendendone necessaria la sostituzione.
Prima di installare un nuovo ammortizzatore è opportuno analizzare le possibili cause di un’usura prematura. Abrasioni sulla cromatura dello stelo su un lato del pistone potrebbero indicare ad esempio un eccesso di forze laterali. Le cause potrebbero risiedere in altre parti delle sospensioni, come un braccio di sospensione storto o punti di montaggio non corretti nel telaio.
Si raccomanda quindi di effettuare una verifica della geometria delle sospensioni dopo aver effettuato la riparazione. Se ci sono componenti deformati, il controllo delle geometrie li identificherà. Questo tipo di controllo è assolutamente necessario se i punti di montaggio degli ammortizzatori hanno angoli di sospensione regolabili – come avviene ad esempio in molte auto con ammortizzatori MacPherson. In questo caso l’installazione di un nuovo ammortizzatore cambierà sicuramente la geometria delle sospensioni.
 
Sostituzione dell’ammortizzatore
È evidente che l’eccessiva usura o i danni riportati dall’ammortizzatore rendono opportuno cambiarlo; per garantire la tenuta di strada del veicolo non solo gli ammortizzatori usurati devono essere sostituiti con prodotti nuovi, ma anche tutti i componenti accessori – bulloni e altra minuteria – usati durane la sostituzione dell’ammortizzatore devono essere nuovi.
Gli ammortizzatori vanno inoltre sostituiti in coppia sullo stesso asse. Si raccomanda di sostituire, oltre all’ammortizzatore, anche i kit di protezione (fermo di fine corsa e coperture). Anche se questi hanno ancora un aspetto decoroso, i materiali utilizzati per costruirli perdono nel tempo le loro proprietà originali (rigidità o flessibilità a seconda degli elementi) e non avranno le prestazioni che dovrebbero avere.
Anche gli altri componenti del sistema delle sospensioni, come le molle o i kit di montaggio, andrebbero ispezionati accuratamente per verificare se ci sono segni di corrosione o crepe. Se ci sono dubbi è sicuramente meglio sostituirli per evitare contestazioni in futuro.
Al momento della sostituzione è molto importante attenersi alle procedure consigliate dal produttore del veicolo. In particolare, non vanno usate le tenaglie per maneggiare il pistone o un avvitatore pneumatico per stringere dadi e bulloni. Le giunture andrebbero strette con un rapporto di coppia adeguato nella posizione operativa.
Questo vale in particolare per gli ammortizzatori montati con giunture metallo-gomma e bullone laterale. Stringere il dado con l’auto sollevata causa un’eccessiva sollecitazione torsionale negli elementi, se questi vengono montati quando la sospensione è carica. Questo può portare a un danneggiamento. Questa sollecitazione può anche condurre, come si è detto prima, a eccessive forze laterali con conseguenti danni al pistone.
 
La gamma completa di KYB
KYB è uno dei principali produttori di ammortizzatori di primo impianto e offre un’ampia gamma di prodotti anche per l’aftermarket, che assicurano una copertura pressoché completa del circolante.
Per consentire una perfetta identificazione del ricambio, KYB mette a disposizione dell’autoriparatore dettagliati cataloghi e un nuovo servizio di immagini tridimensionali, il tutto facilmente accessibile online all’indirizzo http://www.kyb-europe.com/kyb-italy/catalogo.asp.
Inoltre, a supporto dell’officina, KYB pubblica regolarmente dei video tutorial con le corrette sequenze di montaggio (www.youtube.com/KYBEurope).
Ricordiamo che KYB Europe fornisce anche una gamma completa di molle, kit per il montaggio delle sospensioni e kit di protezione.
Per essere sempre vicina ai propri clienti KYB mette a disposizione sul sito un pratico motore di ricerca http://85.233.166.94/distributors/en/it/; inserendo il codice d’avviamento postale è possibile identificare il distributore più vicino, al quale richiedere informazioni.

 

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Tags: Kyb ammortizzatori

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