Approfondimenti | 05 July 2017 | Autore: Paolo Longhi

E la chiamano importazione parallela

Sono sempre più diffusi gli importatori di auto con marchi non presenti nelle reti ufficiali del nostro paese. Il fenomeno è interessante, in quanto grazie a questi dealer è possibile acquistare auto di ogni tipo e marca.

L’importazione di un’auto da un altro paese, come per esempio gli Stati Uniti, non è una faccenda semplicissima, ma affidandosi a importatori di esperienza, è possibile entrare in possesso dell’auto dei propri sogni senza grossi problemi e a costi relativamente accettabili.
In queste pagine prenderemo come esempio il caso dell’importazione dal Nord America, ma i concetti illustrati saranno applicabili a tutti gli altri marchi e agli altri paesi di provenienza, compresi quelli asiatici che, ovviamente, avranno tassazioni differenti.
Parlare di cifre, in questi casi è sempre un po’ azzardato, perché le condizioni di acquisto nel paese di origine, così come la fase di trasporto, omologazione e immatricolazione possono seguire vie differenti a seconda del modello scelto.
Questo è anche il motivo per cui, pur cercando di riassumere in qualche pagina le problematiche di base, andranno considerate tutta una serie di eccezioni, che saranno conseguenza del modello di veicolo scelto, del luogo di pick-up e del percorso seguito dalla spedizione.
Le auto vengono generalmente spedite all’interno di container di dimensioni prefissate. Tutto ciò comporta un certo grado di esperienza per lo stoccaggio del veicolo, tanto che ormai sono sempre più diffuse le aziende che si occupano proprio di questa delicata fase.
In Italia ci sono numerosi concessionari che sono in grado di recuperare auto americane e asiatiche, così come i ricambi necessari, senza grandi difficoltà. Per capire le difficoltà che questi operatori del settore devono superare, però, vale la pena conoscere le problematiche che qui di seguito vi illustreremo.
 
Cosa dice il Codice della Strada
Innanzitutto bisogna tener conto che, secondo l’articolo 12 del Codice della Strada, non è possibile circolare su territorio italiano con un’auto straniera per più di 12 mesi.
Questo significa che se si decide di acquistare un’auto di importazione, tanto vale adempiere a tutta la burocrazia necessaria per renderla utilizzabile senza problemi anche sulle nostre strade.
Si tenga inoltre conto che il controllo sui veicoli non a norma si è inasprito parecchio in questi ultimi tempi, anche in virtù della tendenza diffusa di utilizzare auto straniere per eludere fisco e sanzioni.
 
Voglio un’americana
Come anticipato, proviamo a creare un esempio pratico, prendendo in considerazione il mercato americano, un mercato che in questi ultimi anni ha suscitato interesse da parte di molti europei, tra cui molti italiani appassionati del genere, grazie anche all’enorme presenza di auto a stelle e strisce nelle produzioni cinematografiche più seguite.
Se ci si affida a un dealer specializzato, la trattativa per la scelta e l’acquisto della futura nuova auto seguirà né più né meno le fasi a cui si è già stati abituati.
Uno degli aspetti a cui probabilmente potrebbe essere necessario rinunciare, è la possibilità di vedere il modello da scelto tra quelli esposti in salone.
Per un importatore parallelo, infatti, è pressoché impossibile avere in salone i modelli di auto importabili, pertanto normalmente si trovano solo quelli più ricercati o quelli più particolari.
 
Importazione: il trasporto
Da questo momento in poi i passi da seguire sono gli stessi sia che si decida di appoggiarsi a un importatore, sia che sia scelga il fai da te, cosa quest’ultima che sconsigliamo.
Una volta finalizzato l’acquisto, la vettura andrà trasportata al porto da cui partirà la spedizione via nave (all’interno di un opportuno container) verso l’Europa.
Il luogo dove è stato effettuato l’acquisto può fare una grande differenza sul costo del trasporto, perché quest’ultimo potrebbe richiedere un esborso elevato anche per trasportare via terra la vettura fino al porto più vicino.
Sempre considerando il caso americano, si pensi ad esempio alla differenza che potrebbe fare un acquisto portato a termine nei pressi della costa del pacifico (Los Angeles, San Francisco) in luogo della più vicina costa atlantica (New York, Miami, Savannah). Difficile dare un costo a riguardo, ma cercando sul web si scopre facilmente che il dealer dovrebbe impegnare anche qualche migliaio di dollari (fino a 3.000 / 4.000 USD, nel caso americano) per trasportare la vettura fino al porto e da qui via nave fino in Europa.
Il veicolo lascerà il paese di origine e dovrà arrivare sul nostro continente con tutti i documenti a posto e, nel caso che preso come esempio, ci dovrà essere il “title” della vettura, ossia l’equivalente del nostro libretto di circolazione.
Le cose non cambiano se l’auto che si vuole acquistare si trova ad esempio in Giappone.
A cambiare sono le regole del paese di provenienza e l’eventuale tassazione locale. Sempre a titolo di esempio, possiamo dire che per quanto riguarda per il trasporto di un’auto proveniente dal Giappone e imbarcata a Tokyo o a Yokohama, il costo è abbastanza simile a quello indicato per gli Stati Uniti.
 
Importazione: lo sdoganamento
Una volta arrivato, il veicolo andrà sdoganato e anche in questo caso i dealer specializzati nell’importazione parallela sapranno benissimo come portare a termine le pratiche in modo veloce e sicuro.
Lo sdoganamento richiederà il pagamento di una tassa (dazio) del 10% se si tratta di un’auto e del 22% se si tratta di un truck. Bisogna quindi mettere in conto anche questa spese.
Allo stesso modo si dovrà mettere mano al portafogli per il pagamento dell’IVA che è del 22% (lo abbiamo omesso, ma l’importatore dovrà pagare anche l’IVA americana).
Queste sono tutte pratiche che il dealer italiano provvederà a seguire direttamente e anche per questo motivo, consigliamo di appoggiarsi a un dealer.
 
Importazione: l’omologazione
Arriva quindi un altro momento cruciale dell’intero processo: l’omologazione e l’importazione in Italia.
Anche tutti questi passaggi richiedono un esborso importante, perché attualmente una delle modalità più gettonate prevede il passaggio della vettura, prima di arrivare nel nostro paese, in un altro paese della comunità europea che provvederà all’omologazione (si pensi per esempio alla Germania che lo farà attraverso l’organo del TÜV).
Con i documenti tedeschi, seguendo il nostro esempio, l’auto sarà trasportata dalla Germania in Italia e qui verrà immatricolata utilizzando i documenti del TUV, che verranno completamente riconosciuti e recepiti dalla nostra motorizzazione (Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile, UMC) che fornirà un numero di targa al dealer.
 
Il sito dell’ACI
Sul sito dell’ACI, nell’apposito menu dedicato alle guide pratiche, si trova anche una sezione specifica per l’importazione dei veicoli, dove viene riportato l’elenco degli adempimenti necessari per trasferire un veicolo dall’estero in Italia.
Tutto ciò che abbiamo detto in precedenza fa riferimento all’importazione parallela di veicoli che devono essere acquistati al di fuori della Comunità Europea, situazione che richiede particolari conoscenze per portare a termine correttamente tutte le pratiche.
Per l’importazione da altri paesi della UE, le cose sono un po’ più semplici e pertanto vi invitiamo a far riferimento alla guida che si trova sul sito ACI.
 
Sintesi del problema
Per importare un’auto da un paese straniero al di fuori della comunità europea è quindi necessario prevedere le seguenti fasi con i relativi costi: 1) acquisto vettura, 2) trasporto vettura al porto più vicino, 3) trasporto via mare, 4) sdoganamento, 5) trasporto nel paese in cui verrà effettuata l’omologazione, 6) omologazione, 7) trasporto in Italia e 8) immatricolazione nel nostro paese.
Appoggiandosi a un importatore parallelo, a fronte di un acconto del tutto simile a quello che si lascia normalmente a un concessionario della rete ufficiale di qualsiasi marchio commercializzato in Italia, verrà fornito interamente questo servizio. La quota è stabilita di volta in volta a seconda del tipo di vettura, degli oneri e dell’impegno che richiede la procedura di importazione.
 
Il ruolo del dealer
Tutti i passaggi sopra indicati richiederanno degli esborsi e diverse pratiche da evadere. Il dealer provvederà a tutti gli adempimenti amministrativi, che non sono pochi, ma il servizio che offre è proprio questo. Trovare, acquistare, prelevare, trasportare e importare il veicolo nel nostro paese.
Proprio per questo motivo, i dealer che si dedicano al mercato dell’importazione parallela applicano un costo aggiuntivo che serve a ripagare tutto l’impegno profuso e tutti i rischi imprenditoriali di cui si sarà fatto carico. I
n genere questa percentuale è variabile, sia in funzione del lavoro richiesto, sia in funzione del paese in cui verrà effettuato l’acquisto del veicolo. È evidente che, c’è una differenza se l’auto dovrà essere acquistata in Giappone oppure negli Stati Uniti, tanto per citare due mercati parecchio gettonati.
In ogni caso, il ricarico percentuale di un dealer, nel caso di acquisto di un’auto nuova, potrebbe aggirarsi tra il 15% e il 25% del valore dell’auto. Per le auto usate cambiano le cose, perché il valore commerciale del veicolo potrebbe essere dello stesso ordine di grandezza delle spese necessarie per portarlo nel nostro paese.
Ma l’impegno per il dealer rimane invariato e, in qualche caso, potrebbe essere più gravoso se l’auto non è marciante. Si capisce quindi che in questo caso il costo del servizio verrà inglobato nella cifra finale secondo logiche da definirsi al momento.
 

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Tags: aci - automobile club italiano

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