Approfondimenti | 30 November 2017 | Autore: Cristina Palumbo

Quale lubrificante usare?

Come si sceglie il lubrificante più adatto per una vettura? Cerchiamo di fare chiarezza su questa problematica grazie alle indicazioni di uno specialista tedesco, il produttore di lubrificanti Liqui Moly.

 

Se in passato il cambio olio era ancora una delle attività “fai da te”, oggi il lubrificante è diventato un prodotto molto più complesso da trattare e merita la stessa attenzione e formazione richiesta dagli altri ricambi.
Indipendentemente dal marchio prescelto, l’autoriparatore è bene che si attivi proprio in questo senso e abbia un approccio nei confronti del prodotto lubrificante diverso dal passato.
 

A cosa serve un olio motore

L’olio utilizzato per i moderni motori svolge più funzioni contemporaneamente; tutte importanti per preservare le buone condizioni del motore e mantenerlo efficiente a lungo.
La funzione principale è da sempre quella di lubrificare, così che le superfici metalliche non entrino in contatto e non si usurino per sfregamento.
Il lubrificante però serve anche a raffreddare le parti in movimento, funge da sigillante, pulisce i residui creati dalla combustione e dalle abrasioni e protegge le parti, prevenendo corrosione e ossidazione.
La tendenza al downsizing dei motori crea stress sempre più elevati sui componenti e maggiori frizioni e questo richiede una maggior viscosità dell’olio; allo stesso tempo, però, un olio troppo viscoso può inficiare la resa del motore, pertanto nelle formulazioni è fondamentale trovare il giusto equilibrio fra i diversi elementi che lo compongono.
Ciascun tipo di alimentazione, poi richiede un olio motore specifico: tutti fattori che porteranno a una segmentazione sempre maggiore e alla ricerca di una qualità sempre più elevata.
 

Impariamo a leggere l’etichetta

La grande frammentazione dei prodotti non è una “moda”, ma il segno dello sviluppo di questo “ricambio” molto tecnico. Se negli anni 80 e 90 esistevano solo due categorie principali per l’olio motore, benzina e diesel, oggi si può dire che esiste un olio per ogni applicazione ed è necessario seguire attentamente le indicazioni del costruttore auto per non rischiare di utilizzare il lubrificante sbagliato, che potrebbe causare danni importanti al motore a causa dei depositi che si verrebbero a formare.
Per questo saper leggere l’etichetta è fondamentale, ma non è una cosa banale.
Innanzitutto, è bene sapere che le specifiche dell’olio vengono dettate dalla casa auto e per questo vanno rispettati i tempi di intervallo indicati.
Lo specialista del lubrificante può eventualmente suggerire un olio “equivalente”, che sia omologato e risponda alle stesse specifiche, ma possa risultare più idoneo alle esigenze del cliente. Questo però non va a modificare le indicazioni della casa auto rispetto agli intervalli di sostituzione.
L’olio motore è classificato secondo diversi parametri: gli standard SAE, API e ACEA. I primi due sono fissati da enti americani che per primi hanno affrontato l’argomento, il terzo è frutto di un’associazione di costruttori auto europei che, non trovando sufficienti gli standard preesistenti, ha elaborato nuovi criteri.
Sull’etichetta del lubrificante si ritrovano le specifiche SAE, che stabiliscono i parametri che deve rispettare l’olio in termini di viscosità e temperatura, senza però considerare la qualità del prodotto. Ad esempio, un olio SAE 5W30 (dove W sta per winter) indica un olio che a basse temperature ha una certa viscosità: più il numero prima della W è basso, più l’olio è fluido a freddo; per la viscosità a caldo vale il numero senza lettera aggiuntiva, per cui più il numero è alto, più l’olio resta viscoso a 100 °C.
Le specifiche API, invece, indicano la qualità dell’olio suddividendoli in benzina (S) e diesel (C). La lettera che segue specifica la qualità del lubrificante: più la lettera è avanti nell’alfabeto, migliori sono le prestazioni dell’olio motore.
Se questa classificazione funziona bene per i motori benzina, per i diesel delle auto non è così, perché fino agli anni 90 non venivano considerate le vetture passeggeri e le nuove classificazioni, adottate nel 1994, non sono state sviluppate.
Per questo, i costruttori auto europei, riuniti in ACEA, hanno stabilito i loro criteri di classificazione. Come API si sono occupati della qualità del prodotto e operato una distinzione tra gli oli per i motori a benzina (A) e i motori diesel leggeri (B, C). A differenza dell’API tuttavia, nel caso della classificazione ACEA ogni categoria ha un proprio significato e non è compatibile con le categorie precedenti.
Nel 2016 ACEA, oltre a stabilire gli standard, ha cominciato a controllare che venissero rispettati.
L’introduzione delle specifiche ACEA implica una maggior complessità, perché c’è una proliferazione delle diversificazioni dato che agli standard “base” la case auto aggiungono le proprie specifiche.

 
Quali sono i trend del futuro?

Se il lubrificante è sempre più simile a un ricambio, perché cambia in base alle applicazioni, quali sono gli sviluppi per il futuro di questo settore?
Innanzitutto bisogna considerare che le scelte di motorizzazione delle case auto influenzeranno lo sviluppo del settore. In Liqui Moly ritengono anche che la tendenza verso l’impiego dei motori elettrici non possa in realtà avere un grande impatto sul settore, perché il parco circolante continuerà a essere caratterizzato dai motori a combustione per gli anni a venire, cui si aggiungono gli ibridi.
L’evoluzione dei motori endotermici proseguirà sulle tecnologie già presenti, con l’obiettivo di raggiungere efficienza e durata e ridurre le emissioni, vero tallone d’Achille per le case auto.
Per rimanere negli standard fissati a livello internazionale si lavorerà su qualità dei carburanti (tradizionali e alternativi), downisizing e performance dei propulsori, con tecnologie che prevedono l’utilizzo di turbocompressori e sistemi di iniezione diretta.
All’olio motore sarà dunque chiesto di garantire sempre quel giusto compromesso fra viscosità e prestazioni, che potrà essere raggiunto con formulazioni sempre diverse e l’utilizzo di additivi.
 

Liqui Moly: il focus è il mercato IAM

Tra gli specialisti di questo settore troviamo l’azienda tedesca Liqui Moly, che propone prodotti esclusivamente “Made in Germany”.
Con circa 850 dipendenti e un fatturato stimato per il 2017 di 500 milioni di euro, Liqui Moly è un’azienda di proprietà di Ernst Prost, che conduce il suo business come una “grande famiglia”, dove la collaborazione e la motivazione sono dei valori importanti: una filosofia esportata anche nell’approccio al mercato.
Questo è vero non solo per quanto concerne il rapporto con il distributore partner, ma anche nel supporto all’officina.
A 60 anni dal suo esordio in questo settore, Liqui Moly ha fatto della forte specializzazione il suo punto di forza e oggi il brand gode di grande notorietà in Germania.
In particolare, è proprio il settore del post-vendita automotive a essere il mercato di riferimento e per questo il centro di ricerca e sviluppo ha messo a punto diverse tipologie di prodotto, proprio per soddisfare tutte le esigenze del parco auto circolante che si rivolge all’officina indipendente per la manutenzione.
 
Una gamma completa
È da sottolineare che l’ampia gamma di prodotti a marchio Liqui Moly, oltre 4.000 articoli a catalogo, è formata da oli motore e additivi, grassi e paste, spray e prodotti per la cura dell'auto, incollanti e sigillanti, e compre tutte le esigenze delle diverse alimentazioni automotive (dalle moto ai mezzi pesanti e da lavoro) oltre che quelle di altri settori, come l’industriale, il nautico e l’aeronautica.
Questa forte specializzazione permette di supportare l’autoriparatore non solo con l’olio motore idoneo per ogni singolo veicolo, ma anche di fornire servizi aggiuntivi dedicati, come possono essere per esempio il “cabin oil”, che permette lo stoccaggio, in quantità ridotte, dei prodotti più utilizzati in officina o la disponibilità di “pacchetti service”, che includano gli additivi consigliati o i prodotti per la cura dell’auto.
 
 
Tra le attività di marketing Liqui Moly predilige le sponsorizzazioni sportive; quest’anno è partner premium del campionato tedesco di hockey su ghiaccio del team Eisbären Berlin.

 

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Tags: lubrificanti additivi Liqui Moly

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