Articoli | 01 July 2004 | Autore: Roberto Balotti

Una scatola piena di sorprese

Anche il costruttore tedesco ha ormai riconosciuto il noto difetto che attanaglia i differenziali delle Golf 1.6 quarta serie; la rottura di alcuni rivetti della corona genera conseguenze disastrose tra cui la rottura della scatola cambio.

La tanto amata due volumi prodotta dal costruttore di Wolfsburg si è sempre distinta per essere una vettura estremamente affidabile; e in effetti, a parte qualche difetto di gioventù, la Golf si è rivelata sino a oggi un’auto estremamente versatile e sicura e le sue doti stilistiche hanno calamitato, pesantemente, l’attenzione del pubblico più giovane.
In realtà, come dice un vecchio proverbio, “non è oro tutto quello che luccica” e anche in casa Volkswagen hanno dovuto fare i conti con un problema di progettazione che sulle Golf 1.6 a benzina, quarta serie, ha fatto disperare non pochi clienti.
Come ci spiega l’operatore dell’officina Arosio e Cereda di Lissone, sono numerose le Golf IV 1.6 che, intorno ai 60.000km, vengono portate in officina per la rottura della scatola del differenziale; in effetti, ci spiega lo stesso, anche il costruttore ha ammesso di aver trovato la soluzione al problema e, infatti, per questi veicoli viene proposto come ricambio, in sede di riparazione, un gruppo differenziale modificato.
Il danneggiamento della scatola del cambio è dovuta, in pratica, al cedimento della serie di rivetti che vincolano la corona del differenziale al resto della scatola porta satelliti; quando il numero di rivetti non è più sufficiente ad assicurare la tenuta, la corona si svincola dalla scatola e il movimento relativo tra i due elementi provoca la rottura di uno dei componenti del sistema e, di conseguenza, il cedimento della parete della scatola stessa. La Golf è una vettura dotata di trazione sulle ruote anteriori; ciò implica una ben determinata struttura della scatola cambio e una ben precisa disposizione degli alberi di ingresso e uscita.
Il moto rotatorio del motore viene trasferito alle ruote attraverso i semiassi, a loro volta collegati alla scatola del differenziale. L’estrema compattezza della soluzione a ruote motrici anteriori implica, di fatto, che il differenziale e il cambio siano conglobati praticamente all’interno di uno stesso gruppo; l’albero di uscita del cambio trasmetterà il moto, attraverso l’ingranamento tra pignone e corona, ai semiassi, ingranati con i planetari. Nel momento in cui la corona non viene più mantenuta solidale con la scatola del differenziale è evidente che si creano movimenti relativi estremamente pericolosi che mettono fuori sincronia i componenti del sistema.
Per intervenire e riparare gli elementi danneggiati è richiesto un impegno di manodopera importante; il cambio, infatti, viene totalmente rimosso dal vano motore svincolando, da una parte, la campana dal monoblocco e dall’altra la scatola del cambio dal supporto motore (che in questo caso sfrutta la struttura della scatola cambio come punto di ancoraggio). Una volta rimosso, il sistema viene interamente smontato sino a isolare il corpo del differenziale e la parte della scatola con la parete danneggiata (in questo caso si tratta proprio del lato coincidente con la campana). Il costruttore tedesco, dopo aver identificato le ragioni del cedimento, fornisce ora un gruppo differenziale con rivettatura modificata che garantisce le necessarie doti di resistenza che un gruppo cambio deve possedere.

Photogallery