Articoli | 01 October 2003 | Autore: Marco Cozzi

La Legge monti secondo il Consorzio a.ri.m.

Nonostante la legge Monti garantisca parità di accesso a formazione e informazione a tutti gli autoriparatori del mercato, per restare competitivi servono risorse e imprendiorialità poco alla portata di singole officine. Sembrano dunque agevolati i soggetti che decidono di aderire a reti organizzate. Ne abbiamo parlato con il Presidente del consorzio a.ri.m.

Il Consorzio Autoriparatori Milanesi a.ri.m. rappresenta un ottimo caso esemplificativo di una serie di iniziative aggregative autonome che sono sorte in modo endogeno negli ultimi anni nel mercato italiano. Dalla documentazione esplicativa di a.ri.m. si può apprendere che: “Il mercato chiede agli autoriparatori indipendenti un adeguato standard professionale, tecnologico e organizzativo per competere con le grosse organizzazioni dei Costruttori Concessionari e con le reti dei fast-fit sempre più in crescita. Il loro sistema infatti è un sistema strutturalmente più forte, dove la relazione tra le varie parti permette di sfruttare adeguatamente il know-how tecnologico e informativo. L’autoriparazione generica invece, anche se dispone di un potenziale enorme, derivato dal fatto di essere distribuita capillarmente sul territorio e motivata imprenditorialmente, ne esce penalizzata dal fatto di non essere unita, tecnologicamente non adeguata e non strutturata in rete. E’ sulla base di queste considerazioni che è nato il progetto del Consorzio.”
Concretamente, la rete di associati risulta attualmente composta da circa 80 autoriparatori.
In relazione alle aree considerate dal nuovo regolamento (CE) 1400/2002, è possibile effettuare una composizione delle principali attività nelle quali si concretizza l’operato del Consorzio:
Œ Formazione. Il Consorzio realizza diversi corsi formativi finalizzati sia a formazione tecnica generale, come tecniche di iniezione benzina, che in riferimento a sistemi e necessità specifiche. Le imprese associate sono testimoni del Marchio di Qualità della Confartigianato.
• Informazioni tecniche/attrezzature. Sono stati realizzati due Centri di Revisione, a Nova Milanese (tre linee auto e una per moto) e a Seregno (due linee auto e una per moto), con l’intento di fornire questo servizio alle officine consorziate e non. Presso il Centro revisione di Nova Milanese è attivo un centro diagnosi auto multimarca con l’intento di fornire interventi a costi contenuti per i soci del Consorzio.
• Pezzi di Ricambio. E’ attivo a Seregno un magazzino ricambi ad utilizzo esclusivo per i soci del Consorzio. Il Consorzio ha inoltre stipulato diverse convenzioni per gli acquisti di ricambi o apparecchiature per l’autoriparazione, con società primarie di ricambi auto o ricambisti della zona (tra i quali Wurth, Shell, Fiamm, Uranio, Bosal, Automix, Colzani ricambi, A. Officio, RCR, Trix, Fidauto).
Per il futuro si prevede di realizzare le seguenti attività:
• Formazione. E’ in programma la realizzazione di un polo formativo ai fini della preparazione del personale successivamente impiegato nelle officine. In questo progetto sono coinvolti il Centro Studi dell’APA e l’Istituto Mazzini di Cinisello Balsamo (per l’avviamento professionale).
• Pezzi di Ricambio. E’ in programma la realizzazione di un magazzino virtuale che, appoggiandosi al gia presente sito del Consorzio, possa mettere in comune i ricambi che i consorziati hanno stoccati nella propria officina Sullo stesso supporto vi è l’intenzione di mettere in comune informazioni su interventi specialistici effettuati, informazioni tecniche, eccetera.
Anche se non strettamente rientranti nella classificazione qui sopra proposta, vale la pena fare riferimento dell’adesione di a.ri.m. al sistema di certificazione del Marchio di Qualità promosso da Confartigianato Autoriparazione, nonché la realizzazione di un’iniziativa quale Autocard 2003 (lanciata dal 2000). In base a quest’ultima e attraverso la collaborazione con Ina Assitalia Monza, si è realizzata una “carta servizi” che stabilisce un listino comune tra tutti i soci aderenti per operazioni di manutenzione programmate e di routine, e che permette inoltre ai clienti possessori della carta di usufruire di particolari agevolazioni.
In conclusione, si può vedere questa realtà come un’esperienza di associazione nata autonomamente tra soggetti già presenti nel mercato, con la finalità di condividere risorse per trovare una risposta maggiormente adeguata alle esigenze del mercato stesso. In particolare il Consorzio è già presente con una propria offerta nei settori toccati dalla nuova regolamentazione comunitaria e sembra avere le capacità, perlomeno progettuali, per sviluppare ulteriormente la propria offerta, ponendosi quindi come un intermediario tra gli autoriparatori associati, di cui aumenta le capacità e il potere contrattuale, e le restanti parti del mercato.
Di seguito riportiamo il teso dell’intervista che Michelangelo Micciché, presidente di a.ri.m., ci ha gentilmente rilasciato. Notiziario Motoristico: Il nuovo regolamento sembra offrire maggiori strumenti, quindi opportunità, per chi come voi fornisce servizi in materia di formazione, attrezzature, informazioni e pezzi di ricambio. Concretamente pensate che ciò potrebbe permettervi di migliorare la vostra offerta quindi i benefici per i consorziati?
Michelangelo Micciché: Certamente. Abbiamo creato 13 anni fa il Consorzio come un oggetto sociale che consentiva alle aziende, che ne volevano fare parte, di crescere insieme, sfruttando sinergie di gruppo per superare ostacoli di natura economica, conoscitiva, di immagine o altro che il mercato, già in forte evoluzione per via dell’introduzione di auto con nuove tecnologie, imponeva.
La nuova normativa, lo abbiamo sempre sottolineato agli autoriparatori, ci da si una grossa opportunità, ma per sfruttarla occorre essere ben organizzati e finanziariamente forti, in quanto gli investimenti da fare per adeguare attrezzature, apparecchiature e informazioni, non sono pochi. Con particolare riferimento ai pezzi di ricambio, in che misura si può pensare che l’aumento della disponibilità di pezzi originali sul mercato, ora forniti anche da terze parti che non siano i costruttori, possa influenzarne il prezzo, l’utilizzo che ne fa la rete indipendente, ed innalzare il livello percepito di qualità da parte dei consumatori che a questo tipo di assistenza si rivolgono?
Pensiamo in maniera notevole, in quanto si fonda su una regola base del mercato, che è appunto quella della concorrenza e della maggior diffusione dei prodotti. C’è però da considerare un altro fattore determinante legato alla pubblicità e conoscenza da parte del consumatore. In altre parole, occorrerà mettere in piedi anche per l’autoriparatore indipendente un sistema di informazione e conoscenza rivolta al consumatore, altrettanto importante come quello dei costruttori auto. A vostro avviso, i soggetti che non faranno parte di un network organizzato o di una realtà consortile come la vostra, avranno la vostra stessa abilità di sfruttare le nuove possibilità per aumentare la loro capacità concorrenziale, o rischieranno invece di essere incapaci di accedere alle nuove opportunità in riferimento per esempio al grande numero di costruttori (incapacità di razionalizzare un eccesso d’offerta), o di distrarsi dall’attività centrale dell’autoriparazione?
Certamente chi in futuro sceglierà la strada del rimanere da solo dovrà, come dicevamo, confrontarsi con un mercato molto agguerrito dove ogni spazio commerciale dovrà essere conquistato a danno di quelli con mezzi tecnologici non adeguati e servizi scadenti.
Già avviene oggi per fette di mercato nuove, quali ad esempio quelle dei grandi parchi auto delle società di noleggio, dove occorre offrire un servizio pratico, organizzato e a costi competitivi, opportunità queste in crescita come lo saranno per il futuro le reti di assistenza ufficiale delle case automobilistiche. Certo non sarà comunque facile per tutti gli operatori indipendenti, in gruppo o da soli, in quanto occorre fare innanzitutto un cambio di mentalità nel modo di pensare e gestire un’officina di riparazione auto che in futuro avrà poche cose in comune con la tradizionale. Quindi se un soggetto non si libererà di questi pregiudizi, stenterà ad operare in modo razionale anche in un gruppo; occorre svestirsi della “forte individualità” che ci ha caratterizzato fino ad oggi ed entrare in un ottica di rete.
Per tanti significherà anche trovare altre forme di lavoro nell’ambito del settore e variare, o meglio snaturare, la principale attività, trasformandola gradualmente in un’altra o favorendo servizi che tempo fa ritenevamo marginali, quali l’assistenza al cliente per il disbrigo di pratiche burocratiche, oppure lo stesso servizio, peraltro già oggi importantissimo, dell’auto di cortesia, gestito però non più come attività accessoria. La vostra realtà sembra particolarmente votata alle officine indipendenti. In che misura è accessibile e, a vostro giudizio, utile alle officine autorizzate nella misura in cui trattano auto di altri costruttori? Non sembra sbagliato pensare che tanto più le reti indipendenti sapranno competere con le reti autorizzate, tanto più queste ultime avranno la necessità di diversificare su più marche i loro servizi di assistenza.
Questa impostazione è stata fino ad oggi dettata dalla situazione del mercato, che lasciava poco spazio agli indipendenti organizzati, se non a scapito proprio della “indipendenza”, anche se va sottolineato che nel nostro Consorzio vi sono tuttora riparatori che fanno capo a reti ufficiali e addirittura Concessionari Ufficiali.
Oggi, o meglio alla luce della normativa Monti, siamo più che convinti che dovremo aprire in maniera più razionale anche alle reti di assistenza autorizzate, cercando da un lato di far coesistere la nostra indipendenza con quella della rappresentanza e assistenza ufficiale di più marchi, dall’altro lato “sfruttare” al meglio le informazioni e le tecnologie.
Il rischio di essere per così dire “inghiottiti” dalle stesse reti di assistenza ufficiali c’è, ma c’è già oggi e pensiamo che sotto questo aspetto sia un problema di organizzazione e ristrutturazione del Consorzio, che dovremo affrontare. Quali sono i termini e la natura del rapporto che in futuro pensate di intrattenere con il mondo scolastico, in particolare in riferimento all’istituto Mazzini di Cinisello Balsamo per l’avviamento professionale?
Con L’Istituto Mazzini abbiamo avviato un progetto che prevede la realizzazione di un percorso formativo completo che abbia come obiettivo quello di creare una figura professionale che oggi sta letteralmente scomparendo nelle nostre imprese e che sia nel contempo preparata ad affrontare il futuro del settore. Pensiamo a operatori con una preparazione tecnica, ma anche con una notevole apertura verso la gestione dei servizi al cliente.
In particolare, il progetto si pone come obiettivo la ri-progettazione per unità formative capitalizzabili e la valorizzazione del percorso formativo per il corso di “operatori autoriparatori”. La descrizione di una figura professionale verrà realizzata attraverso il seguente percorso: individuazione dei processi aziendali nei quali è destinata a operare; identificazione dei processi di lavoro d’inserimento della figura ed elenco dei compiti riferiti alla figura, descrizione delle operazioni di tale figura che saranno richieste all’interno del contesto di lavoro e definizione delle competenze operative; definizione e descrizione delle competenze professionali attese dall’organizzazione che garantiscono l’esercizio del complesso dei compiti.

Photogallery