Articoli | 01 March 2016 | Autore: Cristina Palumbo

Autoricambi Ghio, Strada Sicura, cliente “sicuro”: ecco come fidelizzare al 100%

Un modo diverso per fidelizzare il cliente, un servizio in più che per l’officina è praticamente a costo zero, ma di fatto “paga” tanto: il soccorso stradale personalizzato, un’iniziativa sviluppata da Autoricambi Ghio, partita da pochi mesi, ma che ha già dato ottimi risultati. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

 

Quando l’automobilista è in viaggio e si trova bloccato da un incidente o un guasto, di solito si rivolge alla sua assicurazione o a un servizio di soccorso tipo ACI o anche direttamente alla prima officina che incontra.
Alle volte, però, capita che in quest’occasione, oltre a rimettere l’auto in condizione di muoversi, l’autoriparatore che ha la “fortuna” di incontrare l’automobilista in panne spinga per effettuare un intervento più importante o carichi eccessivamente il preventivo, approfittando del fatto che non rivedrà più questo cliente, o anche che faccia un lavoro un po’ “arrangiato”, proprio per rimettere velocemente in strada il mezzo.
Una simile situazione non fa piacere a nessuno: né ai colleghi autoriparatori, né all’automobilista. Ciò nonostante è una situazione che si verifica e che è molto temuta da entrambe le parti.
Per questo motivo Autoricambi Ghio, con la collaborazione di Trasportauto (che offre un servizio simile alle concessionarie), ha sviluppato un progetto di soccorso stradale personalizzato chiamato “Strada Sicura”, che propone ai propri clienti della provincia di Cuneo.
 
Strada Sicura: soccorre e fidelizza il cliente
L’obiettivo principale di questa iniziativa è l’assistenza totale al proprio cliente anche quando è lontano dalla sua officina di fiducia. Ovunque si trovi l’automobilista, infatti, Italia o anche Europa, in caso di guasto o incidente viene messo direttamente in contatto con il suo autoriparatore di fiducia e viene organizzato il trasporto del mezzo all’officina.
Il cliente che aderisce al servizio, infatti, riceve una tesserina con un numero verde da chiamare in caso di necessità, al quale risponde un call center (di Trasportauto), che chiede solo il codice cliente e il numero di targa del veicolo, così da identificare l’officina di riferimento e avvisare immediatamente l’autoriparatore per organizzare l’intervento di soccorso.
Il vantaggio di questa soluzione è duplice: da un lato l’autoriparatore può essere sicuro che nessun altro interverrà su quell’auto, che lui già conosce, e dall’altro il cliente si sente più tutelato, perché affida il suo veicolo a qualcuno di cui già si fida.
Di fatto l’autoriparatore non perde un lavoro e il cliente è più tranquillo. Non solo: in questo modo anche l’autoriparatore può tenere meglio sotto controllo la situazione del mezzo, e offre un servizio di alto livello, al pari e forse anche meglio di molte concessionarie, potendo così fidelizzare ancor più il proprio cliente.
 
Quanto costa e chi ci guadagna?
A questa domanda il signor Manrico Ghio, ideatore del progetto con Trasportauto, risponde con una frase che mette d’accordo tutti: ci guadagnano tutti e di fatto per il meccanico è gratis.
In realtà, l’emissione della tessera ha un costo minimo, ma proprio perché molto contenuto si ripaga da sé. Il trasporto del veicolo lo paga l’automobilista, potendo avvantaggiarsi di tariffe agevolate per trasporti oltre i 100 km (al di sotto di questa distanza è gratuito); infine Autoricambi Ghio, perché assicurando al proprio cliente una riparazione in più si garantisce una vendita di ricambi in più.
Inoltre, l’automobilista non stipula una polizza assicurativa e dunque non ha una quota fissa da pagare anche in caso non abbia problemi, ma una volta fatta la tessera (che l’autoriparatore attento gli regalerà come benefit) non avrà spese se non in caso di necessità di trasporto del mezzo.
Il progetto, partito a settembre 2015, è già stato utilizzato con piena soddisfazione da circa una quindicina di officine e un paio di carrozzerie della provincia di Cuneo, che hanno riportato a casa una ventina di veicoli, pari al 10-15% delle rotture capitate lontano dall’officina.
 

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