Articoli | 30 January 2018 | Autore: Tommaso Caravani

Hella: un nuovo player multinazionale

Prima l’acquisizione di Gutmann, poi l’accordo con Behr Service: fino ad oggi, quando la multinazionale tedesca ha annunciato l’alleanza con Hengst e l’inizio della distribuzione dei prodotti Hella Pagid. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo in Hella e quali sono le prospettive di questo operatore.
 

In una Europa letteralmente sconquassata da acquisizioni e cambiamenti, non stupiscono le mosse di Hella sul mercato. Tuttavia è proprio questo operatore a segnare l’inizio di una terza via.
Se infatti il mondo della componentistica ha subito importanti cambiamenti negli ultimi anni (basti pensare al gruppo Schaeffler Continental o all’acquisizione di TRW da parte di ZF), questi sono sempre rimasti piuttosto distanti dall’altra metà del cielo dell’aftermarket, ossia la distribuzione, dove i cambiamenti (leggi alla voce LKQ ad esempio) sono ancora in atto.

Quella di Hella, invece, è una via ibrida, dove un componentista (Hella appunto), si pone come partner commerciale di aziende che, a causa del crescente impegno nel seguire il primo impianto, faticano a dare la giusta attenzione al mercato aftermarket.
Così è stato per la joint-venture Behr Hella Service, e in questa ottica si può comprendere anche l’acquisizione del produttore di attrezzature Gutmann, che ha dato vita a Hella Gutmann Solutions.

Per il 2018 però le cose cambiano rapidamente, specie in Italia, dove oltre all’ingresso ufficiale dei nuovi marchi Hella Hengst e Hella Pagid, compare anche il marchio DON (sempre di TMD e dedicato al mezzo pesante) oltre all’ampliamento del magazzino centrale di Hella Italia e all’inaugurazione del centro Hella Accademy, entrambi presso la sede di Caleppio di Settala (Milano).
Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono le principali novità di Hella.
 

Hella + Hengst per la filtrazione

Secondo Alberto Serra, responsabile vendite aftermarket di Hella Italia, l’accordo con Hengst rappresenta la più importante novità per Hella degli ultimi 15 anni.
Una convinzione che vede concorde Claudio Barbieri, direttore generale Hella, ma anche il management di Hengst, secondo il quale con questa partnership si unisce il know-how di due aziende molto simili: “entrambe a gestione familiare e orientate al primo equipaggiamento”.

L’Italia, in realtà, è solo uno dei tasselli della partnership, che invece era già operativa in Inghilterra (da aprile scorso) e Spagna, ma permetterà anche all’Italia di contare sul marchio Hella Hengst, che di fatto diventa un brand nuovo, con tanto di portale e packaging dedicato, e che potrà contare su di una dotazione di oltre 1.600 filtri di qualità per 90.000 applicazioni auto, veicoli commerciali e movimento terra.

Per dare un’idea della gamma, saranno 290 le referenze di filtri olio, 270 quelle per i filtri carburante, 640 filtri aria e 260 i filtri abitacolo per applicazioni di autovetture e veicoli commerciali leggeri.
 

Hella + Pagid: il frenante è servito

Un altro tassello fondamentale per comprendere la nuova strategia Hella è rappresentato dal connubio Hella Pagid Brake Systems (HPBS).
Pagid è un marchio della multinazionale TMD Friction, che già dal 2013 vanta accordi di distribuzione con Hella in Europa. Si tratta di un marchio molto noto nel mercato del frenante internazionale e OE. Anche se al momento verranno distribuiti solo dischi e pastiglie, può contare anche su una vasta gamma di componentistica idraulica, prodotti chimici e attrezzature (che presto saranno introdotte anche nel nostro paese).

Anche in questo caso Hella Pagid sarà un nuovo marchio che, pronti via, potrà contare su un’ampia gamma di prodotti e che, soprattutto, segue bene i cambiamenti di mercato. Per capirlo basta dare qualche cifra: nel 2017 sono oltre 110 le nuove referenze introdotte tra le pastiglie e 150 nei dischi. Tutti prodotti omologati ovviamente ECE R90.
Ma Pagid è solo una parte di un sodalizio che con TMD va avanti da tempo anche in Italia. Non si può infatti parlare di Hella senza citare Mintex (marchio con un posizionamento più aftermarket e meno OE) già distribuito in Italia, e DON, un accordo specifico, e valido solo per l’Italia, che riguarda esclusivamente i veicoli industriali.

DON, infatti, è un marchio di riferimento nel mercato statunitense e che in Europa non è stato mai troppo promosso. Hella Italia, grazie alla propria rete di distributori truck (fidelizzati grazie al marchio Behr Hella Service – BHS) punta a conquistare questo mercato.
 

Logistica e formazione

Uno sviluppo di prodotti così ampio richiede almeno due asset fondamentali: una logistica efficiente e una capacità eccezionale di trasmettere informazioni al mercato.
Hella Italia allora ha iniziato una pesante trasformazione che l’ha portata prima del lancio dei prodotti a essere già pronta in anticipo sulla mole di materiale da gestire. Così il magazzino di Caleppio di Settala (MI) è arrivato a 3.400 metri quadrati, ottimizzato con un sistema di prelievo avanzato, che permette di ridurre al minimo i tempi di picking (basti pensare che dal 2009 ogni operatore non deve più leggere gli ordini, ma dà e riceve istruzioni vocali dal sistema).
Tanto per dare qualche numero anche qui, il magazzino già prima dell’ampliamento poteva garantire circa 180.000 spedizioni all’anno (tra grossisti e ricambisti) e un cut-off degli ordini alle 19, con un livello di servizio tra le 24 e le 96 ore.

Se però stoccare e spedire merce è un lavoro fondamentale per Hella, non da meno lo è la capacità di trasmettere al mercato le informazioni per lavorare correttamente.
In questo Hella, specialmente grazie all’attività sulle attrezzature svolta con il brand Hella Gutmann è in prima linea nella formazione e nell’assistenza alle officine.

Quest’anno quindi è nata ufficialmente Hella Accademy Italia, una “officina del sapere” che si è concretizzata nell’inaugurazione a novembre scorso di un nuovo centro tecnico a Caleppio di Settala: circa 130 metri attrezzati con una vera e propria officina didattica e una sala riunioni.
 

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Tags: filtri behr hella service Hella hella gutmann solutions don

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