News | 23 February 2018 | Autore: redazione

Barometro Aftermarket ANFIA 2017: -1%, ma niente paura
Diffusi oggi 23 febbraio i dati raccolti da ANFIA sull’andamento del comparto aftermarket in Italia nel 2017: l’anno chiude in leggera contrazione, -1%, ma senza preoccupazioni per il futuro.

La rilevazione, più nota come Barometro Aftermarket, si basa su un’analisi statistica dei dati interna al Gruppo Componenti ANFIA, fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie di prodotto.
Ciò che emerge, oltre alla lieve contrazione rispetto all’anno precedente (che era risultato in calo del 3,6%), è che anche le singole famiglie di prodotto risultano in leggero calo ad eccezione dei componenti di carrozzeria e abitacolo che rimangono stabili (+0,5% sul 2016).

Più in dettaglio, come dimostra la tabella, riportano un lieve decremento i componenti undercar (-0,1%) e quelli motore (-0,2%), mentre i materiali di consumo, sebbene in calo (-0,9%), registrano un miglioramento rispetto al 2016, quando erano risultati l’unica famiglia di prodotto in flessione (-10,7%).

                      

La contrazione maggiore nel 2017 è invece quella dei componenti elettrici ed elettronici (-7,5%), che avevano chiuso il 2016 a +4,7%.
Nel commentare i dati, Paolo Vasone, coordinatore di ANFIA-Aftermarket, dichiara: “Per il mercato dei ricambi automotive il 2017 è stato un anno sostanzialmente stabile. Alcune flessioni possono ricondursi a fenomeni climatici che, soprattutto per il comparto elettrico, hanno influito in modo significativo e giustificano la chiusura a -7,5%. Il mercato italiano dell’aftermarket, tra i più importanti a livello europeo, sta vivendo un periodo di trasformazione e di riposizionamento dei livelli di leadership, tant’è che I maggiori protagonisti della distribuzione, sia europea che extra-europea, sono molto attenti ai nuovi scenari che si stanno delineando. Le aziende della sezione ANFIA-Aftermarket continueranno ad essere determinate nell’offrire al mercato prodotti e servizi ad elevato standard qualitativo e professionale, unica via percorribile per mantenere ed incrementare sia gli elevati tassi di copertura delle gamme offerte che le quote di mercato relative. I nuovi equilibri distributivi italiani che si stanno costituendo – conclude Vasone - continueranno, sempre di più e con maggior rapidità, a considerare le aziende della sezione Aftermarket ANFIA i partner ideali per il proprio futuro”.
 
Perché il calo delle famiglie undercar e materiali di consumo? Risponde Massimo Pellegrino, responsabile dell’area rapporti con le reti indipendenti di distribuzione di ANFIA-Aftermarket: “Per due fattori: il primo è legato ad un mese di aprile 2017 particolarmente difficoltoso per tutta la filiera a causa dei pochi giorni lavorativi; il secondo è dovuto ad un mese di dicembre in cui la distribuzione ha riallineato gli stock di magazzino, anche in funzione di una domanda altalenante. Tutti gli altri mesi dell’anno sono stati invece positivi, con crescite sane e non dovute ad attività promozionali estemporanee”.

La stabilità del mercato aftermarket è confermata anche da Carlo Covini, responsabile dell’area mercato di ANFIA-Aftermarket. “In termini di volumi il 2017 non ha visto grossi scostamenti con l'anno precedente, ma se questo è vero nella globalità non altrettanto si può dire a livello cliente. Si assiste, infatti, giornalmente, ad una concentrazione dei volumi presso le strutture di maggiori dimensioni e più organizzate.
Il significativo ingresso di capitali stranieri in alcune tra le più grandi strutture della distribuzione italiana è uno dei fattori chiave che portano il nostro mercato a seguire le logiche e l'organizzazione dei principali mercati europei. I piccoli operatori faticano sempre più a restare al passo e tutto questo determina una redistribuzione dei volumi di vendita, seppur il valore totale permanga più o meno invariato. Peraltro, l’incremento dell'immatricolato auto che si sta registrando ormai da tempo in Italia potrebbe far presagire un calo dei volumi nell'aftermarket in tempi abbastanza prossimi”.

 

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