Opinioni | 21 July 2017 | Autore: David Giardino

Una fotografia non è e-commerce
Il miglioramento dell’efficienza del ricambista è sicuramente uno dei temi più importanti che determinerà gli operatori che ci saranno nel futuro e quelli che invece sono destinati a diventare sempre più marginali. La sfida competitiva che è partita nel settore della distribuzione indipendente ha già fatto vedere i suoi effetti, soprattutto a livello dei distributori, che per posizione hanno dovuto per primi migliorare le proprie procedure per ridurre al minimo i relativi costi.

Se per il distributore la sfida è la logistica, per il ricambista la complessità è anche maggiore. La gestione del proprio magazzino, l’onere di riconoscere il ricambio idoneo per la riparazione, la concorrenza con i colleghi di sempre ai quali si sono aggiunti anche operatori internazionali, rendono la sfida sempre più gravosa. I costi relativi al personale al banco, per strada per le consegne, al telefono per l’assistenza e il telemarketing, devono essere ottimizzati se si vuole restare sul mercato; ma come?

La tecnologia può dare una mano certamente e già oggi qualsiasi operatore usa più di un e-commerce dei distributori, sempre aperto sul proprio desktop per ricercare ricambi e informarsi sulla disponibilità e sul prezzo. Certo queste procedure non fanno la differenza, proprio perché sono tutte gestite manualmente da un operatore, e il costo del tempo impiegato a riconoscere e ordinare il ricambio, va sommato a quello passato al telefono con il meccanico per capire quale veicolo sia in officina o per fare preventivi (non tutte le telefonate si trasformano in ordini sfortunatamente…).

La scelta di portare a valle la tecnologia per effettuare gli ordini attraverso degli e-commerce è certamente una delle sfide più importanti. Basti pensare che operatori internazionali molto efficienti come Intercars, lavorano con una percentuale superiore al 50% degli ordini ricevuti attraverso l’e-commerce. Codici, prezzi, disponibilità del ricambio sono informazioni cruciali se si vuole che il sistema funzioni da solo e che l’officina si prenda la responsabilità di fare tutto in autonomia senza il conforto di una telefonata, che comprometterebbe di fatto l’investimento fatto per l’e-commerce. Se da una parte alcuni operatori spingono sull’acceleratore della tecnologia del proprio e-commerce, altri si rilassano quando ricevendo una fotografia dal cliente via WhatsApp di un particolare di un ricambio e pensando che questo modo di operare sia già abbastanza moderno, sottovalutano che procedendo così non potranno mai migliorare la propria efficienza.

L’errore è pensare che basti usare una applicazione di moda per essere efficienti, non sostituire procedure onerose con processi automatizzati. Una leggerezza che costerà cara a coloro che non si avvedranno velocemente.

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