Articoli | 28 April 2020 | Autore: Giorgio Spolverini

Focus filtri abitacolo: live is in the air

Soprattutto se l’auto comincia ad avere una certa età, si tende a trascurare la manutenzione. Se in molti casi tale comportamento peggiora l’affidabilità dell’auto, nel caso del filtro abitacolo si rischia anche la salute. E il gioco non vale la candela…  

Di solito col passare degli anni diventa sempre più matematico trascurare i tagliandi auto prescritti dal costruttore.
È bene che l'autoriparatore cerchi di sensibilizzare l'automobilista che questa è una abitudine che può compromettere non solo il regolare funzionamento della vettura, ma potrebbe coinvolgere anche lo stato della propria salute se si dimentica in particolare di sostituire almeno ogni 15.000 km il filtro abitacolo.

Da tempo ormai tutte le auto in circolazione ne montano uno. La prima vettura sulla quale è stato installato il filtro abitacolo è stata nel 1987 la Saab 9000; all'epoca il filtro era proposto come optional.
Dal 1987 in poi, il filtro abitacolo è diventato standard su tutte le auto.
 

L'importanza del filtro abitacolo

L'autoriparatore dovrebbe far comprendere che di fatto si tratta di un risparmio impercettibile sulla manutenzione periodica dell’auto, perché un filtro abitacolo nuovo costa davvero poco, mentre i benefici che restituisce sono tanti, in quanto permette di respirare all’interno dell’abitacolo aria pulita, filtrata da smog, pollini e polveri nocive.

All’autoriparatore spetta dunque il compito di ricordare ai propri clienti l’importanza di eseguire tale economica e veloce sostituzione periodica.
Provvidenziale durante la stagione dei pollini, ovvero la primavera, in realtà il filtro abitacolo è utile tutto l’anno poiché purifica l’aria che entra nell’abitacolo tramite le bocchette di ventilazione.
La sua posizione non è sempre a portata di mano all’interno della vettura: mentre a volte è collocato all’interno del vano motore, altre volte può essere posto nel vano portaoggetti. Basta saperlo.

Il filtro abitacolo, che può essere a carboni attivi o filtri particellari, è in grado di bloccare spore, pollini e tutte le sostanze nocive che provengono dal motore e dai gas di scarico.
Inoltre, e questo non è un aspetto da trascurare, scherma da cattivi odori, assicurando così il massimo benessere di viaggio.
Come anticipato, il filtro abitacolo deve essere sostituito almeno ogni 15.000 km o una volta l’anno. La sua sostituzione andrebbe considerata come un investimento, poiché un filtro abitacolo correttamente funzionante è ancora più importante per i soggetti affetti da patologie allergiche.
 

Cosa succede se il filtro è “esausto”

Se trascurato per un intervallo maggiore di quanto previsto dal costruttore auto, ovvero mediamente un anno di tempo o 15.000 km di percorrenza, si può facilmente capire da certi sintomi quando il filtro abitacolo è arrivato alla fine: la ventilazione all’interno dell’abitacolo non ha più la stessa spinta e la fastidiosa formazione di condensa sui cristalli diventa sempre più frequente.

Naturalmente anche il cliente automobilista, secondo propria coscienza, dovrebbe avvisare l’autoriparatore di riferimento di queste anomalie di funzionamento e l’autoriparatore dal canto suo dovrebbe comunque controllare sempre lo stato del filtro abitacolo.
 
 
Un’auto su due ha il filtro abitacolo sporco

La London Metropolitan University ha condotto recentemente un test su 15 filtri abitacolo prelevati da altrettante auto in circolazione.
Il risultato purtroppo non è stato dei migliori: la metà dei filtri abitacolo analizzati non era certo in condizioni ottimali. Eppure, basta un investimento di poche decine di euro per respirare un comfort nettamente migliore e risparmiarsi così malattie più gravi come per esempio la meningite.
Secondo l’Università, dai filtri analizzati sono stati trovati alcuni batteri collegati col mondo degli animali che possono arrecare infezioni anche gravi agli esseri umani, specialmente a coloro con compromesso sistema immunitario.


 
Alta concentrazione di batteri

Di solito, la parte più compromessa a livello batteriologico di un sistema di climatizzazione è l’interno dell’evaporatore, dove avviene il passaggio da liquido a gassoso del gas compresso.
I filtri abitacolo riescono a bloccare soprattutto polvere e polline, ma in realtà ancora non del tutto i microrganismi che crescono nell’impianto di condizionamento se non viene eseguita una pulizia saltuaria dei condotti con detergenti specifici e se non viene sostituito almeno una volta l’anno il filtro antipolline.


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Tags: filtri filtro abitacolo

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