Articoli | 20 January 2021 | Autore: Tommaso Caravani

Wolk after sales experts: l’aftermarket è resiliente

La pandemia accelererà il consolidamento del mercato, ma non distruggerà valore nell’aftermarket. Queste le previsioni dell’amministratore delegato di Wolk after sales experts Antti Wolk.

La pandemia di Covid-19 non ha precedenti nella storia dell’economia mondiale, tanto che quasi tutti gli economisti faticano a disegnare o anche solo a ipotizzare cosa potrebbe accadere. 

A differenza di altri momenti storici, legati a eventi che hanno fatto precipitare l’economia, infatti, il Covid-19 è stato il primo caso globale di pandemia con esiti ancora incerti. Ne è convinto Antti Wolk, amministratore delegato di Wolk after sales experts, società di consulenza del mondo automotive che analizza i trend mondiali del post-vendita: “Questa crisi combina l’impatto mondiale che ebbe l'influenza spagnola con il pericolo per la salute pubblica che localmente ha avuto la Sars. Se la prima è molto lontana nel tempo, la seconda è ancora viva nella nostra memoria.

Il risultato è che tutto quanto concerne la vita delle persone: dalla sicurezza ai limiti sugli spostamenti introdotti dai lockdown e dalle altre misure adottate dai vari governi nazionali. Questo ha ovviamente  creato anche varie turbolenze sia sulle economie locali sia su quelle internazionali.
Ancora oggi siamo in piena emergenza nonostante si sia superata la prima e la “forse” la seconda ondata di Covid. Nonostante tutto, infatti, non sappiamo ancora con certezza quando torneremo a una vita normale” dichiara Antti Wolk.
Cogliamo dunque l’occasione di un incontro virtuale con un analista di professione del mondo automotive, come Antti Wolk, per cercare di fare un’analisi di questo momento e delle ripercussioni che ha e avrà nel nostro settore.

Dal punto di vista dell’aftermarket indipendente, come si traduce questa situazione?
La primavera è stata piuttosto differente rispetto all’autunno e all’inverno per due motivi: primo, in primavera il Covid-19 ha paralizzato la produzione cinese, interrompendo una filiera mondiale di rifornimenti. 
Ad essere stati maggiormente colpiti da questo fenomeno sono state in primo luogo le aziende di produzione di auto. La distribuzione indipendente è stata invece in grado di assicurare la massima disponibilità di prodotti.
In secondo luogo, durante il lockdown i consumatori sono rimasti a casa e le vendite di automobili sono scese ovunque, nonostante il fatto che la manutenzione e soprattutto la riparazione di un’auto siano attività che non possono essere rimandate all’infinito. Si arriva a un certo punto in cui, potremmo dire, la scelta è tra riparare o decidere di “camminare”. 
Può sembrare una esagerazione ma non lo è: modificare le proprie abitudini optando, ad esempio, per il trasporto di massa durante il Covid-19 semplicemente non è un’opzione per molti cittadini europei,

Eppure durante la primavera i passaggi in officina si sono ridotti di molto...
Le officine in Europa sono rimaste aperte con le proprie attività anche durante il lockdown. In un buon numero di paesi, come la Spagna o l’Italia, sono giustamente state considerate come “servizi essenziali”, tanto che i governi hanno richiesto loro di continuare a operare. 
I cambi gomme stagionali sono proceduti senza interruzione e appena le misure di lockdown si sono allentate abbiamo visto una crescita nelle vendite dei distributori, ad esempio quelli tedeschi, ma è una situazione generalizzata, che permesso quasi in tutta europa un recupero rispetto alle decrescite precedenti. 
Ovviamente il livello di recupero è stato differente per ogni nazione, ma che l’aftermarket abbia notevolmente recuperato è un dato di fatto, almeno in tutta Europa.

Come vede il prossimo futuro?
Oggi, con i numeri di Covid che cambiano continuamente in tutta Europa, stiamo continuando ad assistere a un costante balletto di chiusure e riaperture. 
L’aftermarket indipendente si trova in una posizione migliore in questa tempesta rispetto ad altre attività, come ad esempio hotel e ristoranti. I veicoli sono essenziali per l’economia. Senza trasporti di beni non esiste la moderna economia, mentre gli eventi della vita reale possono essere sostituiti con incontri online. 
Anche se l’home office è un trend di questo periodo è un privilegio di una piccola parte della forza lavoro europea e le auto restano il mezzo di trasporto che garantisce comunque il massimo distanziamento sociale rispetto al trasporto di massa. Dal punto di vista della salute quindi, l’auto è meglio di bus, tram, metropolitane o treni. 
Guardando in dettaglio le vendite dei ricambi nell'Europa centrale, si è notata una richiesta maggiore di ricambi per auto vecchie, che apparentemente rifletterebbe una maggiore richiesta di mobilità individuale delle persone che prima prendevano i mezzi pubblici. Allo stesso modo, mentre le vendite di auto nuove calavano, in tutto l'Occidente abbiamo assistito a un incremento della domanda di auto di seconda mano, che rappresentano una via economica per muoversi in sicurezza. 

Il periodo di incertezza sicuramente non aiuta gli investitori, cosa dobbiamo attenderci nella struttura del mercato?
Un trend importante è sicuramente il progressivo consolidamento del mercato. Un fenomeno iniziato negli anni passati, ma che, con il Covid-19 ha accelerato il ritmo. Già dall’estate raramente è passata una settimana senza che in Europa ci fosse una fusione o una acquisizione tra distributori aftermarket.  Chiaramente, ogni azienda debole, durante la primavera è diventata un target per i competitors. 
In definitiva, nel corso dell’ultimo anno non abbiamo visto le spettacolari transazioni che ci sono state nel passato, come quelle mosse da LKQ o GPC, ma per capire il trend bisogna guardare ai tantissimi movimenti che ci sono stati tra i player piccoli e medi del mercato. I grandi, invece, al momento sembrano intenzionati a giocare la partita in sicurezza, con la certezza di poter anche aspettare un consolidamento maggiore del mercato prima di iniziare a muoversi nuovamente.

In conclusione, può tracciare un bilancio della crisi sanitaria per il settore della distribuzione ricambi?
Ad oggi stiamo assistendo ancora alla seconda ondata di Covid e le misure in tutta Europa hanno limitato e di molto la popolazione e le attività. 
Per i dealer di auto e mezzi sarà sempre più dura, perché l’incertezza non è il momento migliore per pensare all’acquisto di un’auto nuova. Noi pensiamo che possa essere dura anche per quei distributori che sono andati peggio durante la primavera. Ma il mercato indipendente dei ricambi auto è stato ben rifornito anche di veicoli più anziani, grazie al calo delle vendite del nuovo e l’incremento delle transazioni sull’usato. Inoltre, storicamente, l’aftermarket è più rapido ad adattarsi al cambiamento: la marcia è stata già inserita e la trasformazione e crescita degli e-commerce è già in essere. 
D’altronde la resilienza dell’IAM europeo si era già vista durante la crisi del 2008 e si confermerà anche con il nuovo anno.

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