Articoli | 01 October 2011 | Autore: Tekné Consulting

Pressostato Golf V

La problematica affrontata questo mese riguarda un sensore particolare, il pressostato, e come un suo malfunzionamento può causare l’avaria dell’intero impianto clima.

L’odierno traffico caotico costringe un automobilista a rimanere confinato nella sua vettura per una quantità di tempo considerevole, che una recente stima ha calcolato essere equivalente a circa due settimane nell’arco di un anno, con punte che possono arrivare anche a 74 minuti al giorno.
È chiaro quindi che, specie nella stagione più calda, un comfort a bordo appropriato è divenuto ormai una caratteristica imprescindibile delle moderne automobili.
Più della comodità dei sedili, dell’assorbimento del rumore e dell’offerta di strumenti per l’entertainment, infatti, un clima adeguato all’interno dell’abitacolo è uno dei fattori che maggiormente determina la qualità del benessere degli occupanti. La giusta temperatura e umidità sono quindi gli elementi più importanti nel determinare il comfort a bordo vettura.

Come funziona il sistema A/C
Il funzionamento del climatizzatore nelle autovetture si basa su trasformazioni del fluido refrigerante, il cui ciclo può essere espresso come si vede in figura 1.
Il fluido refrigerante, allo stato gassoso, a bassa pressione e a bassa temperatura, viene aspirato dal compressore che lo invia nel circuito ad alta pressione e ad alta temperatura.
Una volta arrivato nel condensatore, il refrigerante subisce una trasformazione di stato fisico da gassoso a liquido, cedendo calore all’aria esterna che lo attraversa.
Tramite il filtro disidratatore, che assorbe l'umidità e trattiene le impurità, il refrigerante raggiunge la valvola di espansione. Nella valvola di espansione, il refrigerante subisce una drastica caduta di pressione e di temperatura, cambiando nuovamente di stato fisico, passando cioè dallo stato liquido a quello gassoso e in queste condizioni, il refrigerante viene nuovamente aspirato dal compressore.
In quest’ultima fase l’evaporatore ha il compito di sottrarre calore dall’aria immessa nell’abitacolo e di deumidificarla.

Il ruolo del pressostato
Altri componenti molto importanti del circuito refrigerante sono i pressostati, cioè dei dispositivi elettromeccanici di sicurezza (figura 2).
In un impianto di aria condizionata svolgono le funzioni di:
- proteggere gli altri componenti del sistema da eventuali valori anomali di pressione;
- regolare la pressione di condensazione.
Proprio per questi scopi sono collegati direttamente alla centralina motore, oppure alla centralina di gestione dedicata se si tratta di un impianto di climatizzazione automatico.
I pressostati si classificano in base alla tipologia e al numero di regolazioni che possono effettuare: esistono pressostati binari (binary) e ternari (triplo o trinary), rispettivamente con due e tre contatti interni a step di funzionamento preordinati, cioè funzionanti in modo discontinuo in base a livelli di pressione stabiliti (di taratura), e pressostati lineari, che a differenza dei primi hanno un comportamento di sorveglianza e intervento continuo.
I pressostati sono montati tra il condensatore e la valvola di espansione e, come anticipato, hanno la caratteristica di proteggere i componenti da danneggiamenti derivanti da una scarsa quantità di refrigerante nel circuito o da un’eccessiva pressione.

Il problema sulla Golf serie V
La problematica esposta in apertura affligge in particolare il sistema A/C di una delle autovetture di punta della Volkswagen, precisamente la Golf serie V (modello 1K1-1K5, con codice motore BSE).
Ad un’analisi della memoria guasti si è appurato il relativo errore:
“00819 – Trasduttore alta pressione (G65) Interruzione cortocircuito su positivo”.
Il guasto al sensore impediva il funzionamento e causava il conseguente blocco dell’impianto clima: l’unica soluzione possibile è stata quella della sostituzione del pressostato difettoso.

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