Articoli | 01 July 2008 | Autore: Tommaso Caravani

Raffreddamento motore - Il cuore freddo del motore

Pompe acqua e radiatori sono gli elementi base di quello che è gergalmente chiamato “termico motore”, cioè i responsabili di un corretto funzionamento del propulsore. Tra contrazione del mercato e concorrenza a basso costo abbiamo analizzato questo importante settore dell’aftermarket indipendente.

Un danno al sistema di raffreddamento compromette, spesso in maniera definitiva, il motore. Partendo da questa affermazione è facile comprendere quanto radiatori e pompe acqua siano importanti nel corretto funzionamento di una vettura.
I presupposti, quindi, sembrano esserci tutti per far funzionare un florido mercato di parti di ricambio. Eppure negli ultimi anni la “girante” di questo meccanismo sembra esserci inceppata: le vendite in aftermarket calano, così come i prezzi di listino degli operatori. Perché? Forse le auto non si guastano più? In parte, ma sicuramente bisogna tener conto delle mutate situazioni del mercato, che, tra i programmi di rottamazione che hanno svecchiato e non poco il circolante e l’ingresso massiccio di produttori a basso costo, vive un momento non semplice. Ma andiamo con ordine.

Più auto nuove meno volumi
Tra i fattori che maggiormente incidono sul consumo di parti di ricambio, e del raffreddamento motore in particolare, c’è l’età del circolante. Le odierne campagne di svecchiamento del parco, volute dai vari governi succedutisi negli scorsi anni, hanno ridotto in maniera drastica l’età media delle vetture italiane con la conseguenza che molti ricambi, specie quelli di consumo, hanno subito un’importante riduzione dei volumi. A peggiorare la situazione del comparto aftermarket è il costante aumento tecnologico di materiali e tecnologie, che tendono ad allungare la vita media dei componenti.

L’alto di gamma tiene il passo
La flessione tuttavia è maggiormente sentita sulle vetture della fascia bassa del mercato, mentre l’alto di gamma sembra tenere maggiormente il passo. Tra le motivazioni che hanno portato a questa situazione si possono analizzare almeno due possibili ipotesi: da una parte proprio l’effetto degli incentivi, che è stato più incisivo proprio sulle utilitarie, dall’altra la tendenza, da parte delle persone proprietarie di berline e ammiraglie, ad avere una maggiore cura per le proprie auto.

Pompa dell’acqua: prevenire per non dover curare
Eppure l’importanza della manutenzione si può trasmettere facilmente all’automobilista, specialmente per componenti fondamentali come il raffreddamento: al momento del cambio della cinghia di distribuzione, ad esempio, si può suggerire una sostituzione completa degli elementi del giro cinghia. In momenti di ristrettezze economiche può sembrare un controsenso invitare il cliente a investire sulla propria auto, ma se gli si spiegano quali sono i rischi cui va incontro, probabilmente si convincerà dell’importanza di tali sostituzioni. Specialmente la pompa dell’acqua, il cui funzionamento pregiudica in maniera drammatica il funzionamento del motore, dovrebbe essere oggetto di particolare attenzione.

Patente a punti? Addio radiatori
Ma il raffreddamento motore è composto, oltre che dalla pompa, anche da altri elementi fondamentali. Tra questi, uno dei best seller è da sempre il radiatore. Questo tipo di ricambio è da sempre legato a un particolare tipo di danno, che difficilmente rientra nelle casistiche dei danni per usura. Per dirla in maniera semplice, il radiatore si rompe quasi sempre durante gli incidenti. Negli ultimi anni, però, anche questo mercato sta subendo una leggera flessione. Il motivo principale risiede nella diminuzione del numero di incidenti, dovuto, in larga misura, all’introduzione della patente a punti.

Il sottocosto che non conviene
Ma il mercato dei radiatori, così come quello delle pompe acqua, sta subendo una forte pressione sui prezzi dovuta all’ingresso sul mercato di molti prodotti a basso costo. Se il principio di concorrenza spinge sempre le aziende a competere dal punto di vista del prezzo, in alcuni casi i prezzi finali di alcuni di questi prodotti sembrano essere troppo bassi in relazione ai contenuti tecnologici dei prodotti trattati. Qualora infatti qualcuno proponesse componenti con un prezzo nettamente inferiore alla media, un buon consiglio è quello di verificare con attenzione la provenienza di questo prodotto, dove per provenienza non si intende quella geografica, ma l’azienda produttrice. Con l’introduzione del codice del consumo, infatti, a rispondere di eventuali danni causati all’automobilista è l’installatore, in questo caso il meccanico. Ma il problema riguarda tutta la filiera, e l’ultimo anello ha la facoltà di rifarsi su quello precedente, almeno finché si sa chi è.

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