Articoli | 01 September 2007 | Autore: Marco Ugliano

Luci e fanali: riflettori puntati sul cambiamento

l mercato dei ricambi nel settore dell’illuminazione sta subendo una profonda evoluzione: cambiano le tecnologie, i canali di vendita e la specializzazione di chi ci lavora. Facciamo “luce” su questa situazione.

Da una indagine svolta tra i protagonisti del settore dei ricambi in Italia nel comparto dell’illuminazione, per luci e fanali, emerge un andamento del mercato sostanzialmente stabile, in cui l’aumento del costo del singolo ricambio (per effetto soprattutto delle nuove tecnologie applicate) compensa la diminuzione dei pezzi venduti: ciò comporta un valore totale pressoché immutato, nonostante il calo dei volumi registrato.
Ma quali sono le cause alla base di questa contrazione nelle vendite? Innanzitutto bisogna considerare la riduzione degli incidenti stradali verificatisi nel nostro Paese
(–1,48% rispetto al 2005) poiché, da sempre, i sinistri automobilistici hanno rappresentato (e ancora rappresentano) la causa principale che spinge alla sostituzione dei fanali: un dato che, se sommato ad altri fattori di diversa natura, delinea l’attuale andamento del mercato.
Altro fattore che ha dato vita a questo trend è il design delle nuove vetture: con percentuali sempre più alte, infatti, negli stabilimenti produttivi oggi vengono realizzati modelli di autovetture con fanali posti in posizione più alta rispetto al passato, per soddisfare il gusto estetico attuale e per “sfuggire” in maniera più efficace alle conseguenze di possibili urti e collisioni.
Da non dimenticare, in quest’analisi generale, la composizione dei materiali con cui sono costruiti i proiettori (sempre più resistenti e meno soggetti a rotture e scheggiature) e il massiccio arrivo nel Vecchio Continente di tanti prodotti (spesso più economici della media) provenienti dai Paesi asiatici.

Tecnologia Led: il futuro del settore
Tra i tanti pareri raccolti nel corso della nostra indagine, sembra delinearsi in modo piuttosto chiaro e incontrastato che il futuro dell’illuminazione degli autoveicoli è rappresentato dalla tecnologia Led (light emitting diodes). Oggi questo tipo di tecnologia già equipaggia la fanaleria anteriore di alcuni modelli di autovetture di alta gamma, ma nell’immediato pesano ancora molto i costi elevati di un’eventuale sostituzione, che riguarda non solo la parte illuminante, ma l’intero gruppo ottico. Si tratta di lampade di nuova generazione, caratterizzate da alta efficienza luminosa, basso consumo energetico, possibilità di creare soluzioni di design estetico e durata molto elevata.
Le luci al Led consumano fino all’80% in meno e non si scaldano, esattamente al contrario delle lampadine che dissipano la maggior parte di energia in calore. Inoltre, non avendo il classico filamento, la parte che è più soggetta a rottura, sono assolutamente resistenti agli shock da vibrazione, garantendo una durata pari a 100.000 ore di funzionamento contro le 3-5.000 ore delle lampadine.
Se a tutto ciò aggiungiamo una maggiore visibilità, tempi di risposta in accensione degli stop più rapidi e la possibilità di realizzare una fanaleria più compatta e leggera, risulta chiaro che siamo molto vicini a una vera rivoluzione nel campo dell’illuminazione, oggigiorno ancora frenata solo dalla differenza di prezzo che risulta ancora sensibile rispetto alle soluzioni tradizionali.
Ma se lo sviluppo dei fanali anteriori a Led necessiterà ancora di qualche anno per farsi definitivamente strada nel mercato, la recente normativa che obbliga alle luci accese anche di giorno sembra venire incontro a questa nuova tecnologia: la luce diurna a Led, infatti, garantisce il rispetto della visibilità richiesta, abbinata a un basso consumo energetico e alla lunga durata. Volendo fare un paragone con i proiettori tradizionali, si può anche affermare che questi ultimi si sono diffusi negli anni sviluppando una luce per vedere al buio, mentre le luci di marcia diurna Led sono nate per aumentare la visibilità del veicolo durante il giorno. Ovviamente la ricerca si è rispettivamente concentrata per aumentare le prestazioni in termini di visibilità (per le lampadine classiche) e sui cosiddetti Led di potenza, per ottenere prestazioni migliori in funzione illuminante.
Non va dimenticato che, inoltre, in fatto di nuove tecnologie e di impegno in ricerca e sviluppo, è sempre più intenso il lavoro dei produttori per offrire una gamma di prodotti che soddisfi l’intero circolante: sempre più frequentemente, infatti, le case auto presentano nuovi modelli (come i fanali adattativi) o restyling e, spesso, i fari sono gli elementi più soggetti a cambiamenti, moltiplicandosi in innumerevoli varianti.

L’elettrauto: chi era costui?
L’arrivo di nuove tecnologie sul mercato aftermarket viaggia di pari passo con la fornitura dei componenti nel primo impianto. Come già detto in precedenza, le cause che spingono alla sostituzione dei fari derivano quasi esclusivamente da incidenti stradali o rotture accidentali, anche se esiste una nicchia di appassionati, con una fetta di mercato minoritaria, che cambia il proprio fanale, seppur funzionante, per una mera ragione estetica secondo le logiche del Tuning.
Ciò che negli anni è cambiato è il ruolo di colui che da sempre è dedicato alla sostituzione dei fanali: l’elettrauto. Nel tempo, per poter offrire un servizio completo ai propri clienti, l’elettrauto “puro” si è dovuto trasformare anche in meccanico generico. Ma rispetto ai colleghi “meccanici puri”, che a loro volta sono stati costretti a compiere un’importante trasformazione verso il settore elettrico/elettronico, l’elettrauto ha potuto sfruttare la propria preparazione per ovviare all’alta tecnologia delle nuove vetture e alla diffusione crescente della diagnosi elettronica.
Del resto i tipici lavori dell’elettrauto “classico” (come ad esempio l’installazione di autoradio, climatizzatori, antifurti) fanno ormai sempre più parte del pacchetto base di allestimento di un’auto, mentre la sostituzione del proiettore “incidentato” viene fatto sempre più spesso direttamente in carrozzeria.

Come cambiano canali di vendita e magazzini
La sostituzione di una lampadina un tempo era un’operazione semplice, che il privato riusciva a svolgere senza troppi problemi anche da sé. Oggi, invece, l’attuale collocazione delle lampadine in alcuni casi addirittura disattende il requisito di legge della “ispezionabilità dei fari”, e considerata la difficoltà nello smontare un proiettore, l’automobilista è praticamente costretto a rivolgersi a un professionista del settore.
Ciò determina che il canale tradizionale (distributori e ricambisti) costituisca ancora di gran lunga il mercato di riferimento principale, anche se il canale GDO, che dovrebbe essere penalizzato dal discorso precedentemente fatto, sembra che continui a guadagnare quote di mercato.
Poiché proiettori e fanali costituiscono oggi sempre più uno degli elementi che maggiormente differenzia i vari modelli di automobile, negli ultimi tempi si sono moltiplicati i codici che un rivenditore deve gestire per poter coprire al meglio il parco circolante. Quasi tutti i rivenditori locali, ormai, tengono a magazzino solo i prodotti fast-moving, sapendo di poter contare sugli stock dei distributori, opportunamente supportati direttamente dal produttore, affinché sia garantita la giusta tempestività di consegna della filiera distributiva.

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