Articoli | 01 February 2002 | Autore: Karl Greco

Ricambi in gomma, un mercato che segue l'evoluzione dell'auto

Come già avviene in altre nicchie di mercato, anche nel settore dei ricambi in gomma e gomma-metallo, la produzione italiana rappresenta il top della qualità. Ma se sulla bontà dei prodotti "non si discute" i problemi sorgono nel misurarsi sui prezzi con la concorrenza internazionale.

La tendenza in atto nella costruzione delle automobili è quella di alleggerire complessivamente il peso del veicolo. A tale scopo vengono oggi ampiamente utilizzati materiali leggeri come l'alluminio, polimeri plastici, ecc. In particolare gli interventi più significativi ai fini dell'alleggerimento avvengono a livello del telaio, delle parti di carrozzeria, del cockpit, ma qualunque possibilità di sgravio viene assecondata perché naturalmente anche le piccole riduzioni di peso una volta assommate diventano significative. Queste sembrano dunque essere delle ottime premesse per un utilizzo crescente anche della gomma in affiancamento o in sostituzione di altri materiali. La costante ricerca del confort continuerà poi a generare una domanda per la gomma naturale (le cui caratteristiche chimico-fisiche restano le uniche accettabili o comunque le migliori in certe applicazioni) e offrirà nuove opportunità di utilizzo dei materiali elastomerici in virtù del loro basso peso specifico.
Ad onore del vero bisogna anche precisare che in certe applicazioni la gomma è stata sostituita o abolita, come nel caso delle guarnizioni per il parabrezza che oggi vengono realizzate anche in coestrusi o eliminate quando il parabrezza è direttamente incollato al telaio.
Interessanti infine i casi di prodotti particolari e più complessi, come le guarnizioni superiori dei finestrini laterali, nelle quali vengono inserite delle componenti elettriche che servono a interrompere la corsa del finestrino stesso in caso di pericolo (se il passeggero lascia le dita sopra il finestrino, ecc.).
Se da un lato dunque potrebbero aprirsi nuovi scenari per i produttori di ricambi in gomma e gomma-metallo, dall'altro il dato certo è che la ricerca sui materiali svolta in questo settore ha talmente migliorato la qualità dei componenti di primo equipaggiamento che la richiesta dei relativi ricambi è drasticamente scesa. Visto dunque che la natura di questo mercato di nicchia e soprattutto i suoi numeri stanno cambiando, abbiamo rivolto alcune domande alle aziende di questo settore che operano in Aftermarket. Come potrete leggere di seguito è emersa l'immagine di un mercato dove la qualità dei prodotti, almeno per quanto riguarda le aziende Italiane, è fondamentale; dove una buona organizzazione logistica è un requisito irrinunciabile per far fronte a ordini di merce anche di piccola entità; e dove i Paesi esteri pur rappresentando un'importante sbocco sono terreni dov'è difficile misurarsi con una concorrenza fatta di prodotti a basso costo.

Notiziario Motoristico: Alcune famiglie di ricambi, più di altre, risultano particolarmente adatte all'Aftermarket ed è sicuramente il caso delle parti in gomma vista la loro naturale usura. Rispetto al passato le mescole utilizzate oggi hanno maggior durata e quindi i componenti in gomma durano di più riducendo la richiesta di ricambi Può darci qualche informazione tecnica in merito alle mescole e alle materie di base utilizzate?
CF Gomma: I prodotti in gomma effettivamente operano spesso in condizione d'usura e quindi a prima vista sembrerebbero molto "interessanti" per l'Aftermarket; per contro vi sono almeno due fattori da tenere presenti: il sempre più ridotto chilometraggio annuo per veicolo passeggeri (attualmente attestato sui 9.000Km), che ovviamente riduce il fabbisogno di ricambi e l'utilizzo sempre crescente, a fronte di esigenze tecniche più sofisticate, di mescole di qualità superiore. In particolare il neoprene, per quanto riguarda le cuffie giunti omocinetici, che azzera di fatto ogni problema di invecchiamento alle basse ed alte temperature, o come le mescole antiozono per i prodotti esposti alla luce solare, che allungano la vita media dei prodotti in esercizio.

Rispetto ad altre tipologie di componenti per veicoli, le parti in gomma celano un elevato tasso tecnologico o al contrario vanno considerati come prodotti "semplici"?
Siccom: Sono vere entrambe le cose. Per portare un esempio chiarificatore basti pensare ad un tubo benzina; per la sua realizzare è sufficiente una linea di estrusione, ma la differenza sta nella qualità del prodotto finale; in Italia vengono prodotti tubi benzina che hanno alle loro spalle studi sui materiali che ne garantiscono la resistenza all'usura dovuta all'aggressività della benzina, mentre in paesi come la Turchia le aziende possiedono la capacità per realizzare prodotti solo apparentemente uguali, ma in realtà di qualità inferiore. La tecnologia risiede principalmente nel tipo di vulcanizzazione della gomma (bagni di sale, UHF o autoclave) o nella mescola.

Un problema comune a tutti i settori dell'Aftermarket è quello del numero crescente di riferimenti dovuto alla diversificazione del parco circolante e in alcuni casi alla scelta delle case auto di rendere difficile la vita a chi vuole uscire dal circuito dei ricambi originali.
Anche la vostra azienda si scontra con questo problema? Come operate per cercare di offrire ai clienti una gamma aggiornata e completa di prodotti?

CF Gomma: Sicuramente il parco circolante si svecchia con una velocità di molto inferiore a quella con cui vengono immessi i nuovi veicoli, generando così un sempre maggiore numero di riferimenti da gestire. Se a questo fenomeno aggiungiamo l'innovazione tecnologica racchiusa dai nuovi modelli, che riduce di fatto il numero dei prodotti "carry over" otteniamo una situazione di crescita quasi esponenziale dei prodotti e delle relative problematiche di gestione. CF Gomma è costretta, come tutti gli altri operatori, ad impiegare risorse crescenti in termini di immobilizzo di stock ed in termini logistici per rispondere adeguatamente alle richieste del mercato anche in presenza di volumi unitari sempre più ridotti.
Impergom: Presso la nostra azienda esiste uno staff specializzato nella ricerca di nuovi prodotti e nello sviluppo degli stessi all'interno del nostro catalogo. L'intero processo è svolto in stretta collaborazione fra le funzioni Acquisti, Commerciale ed Assicurazione Qualità. Tutto ciò per noi non rappresenta un problema, ma è l'essenza stessa della nostra attività nell'Aftermarket, una grande opportunità per differenziarci dalla concorrenza. Crediamo fermamente nell'importanza di un vasto assortimento.

Come effetto della situazione appena citata nella domanda precedente, i ricambisti non possono permettersi di creare stock di magazzino delegando questo compito al livello superiore della catena distributiva, i grossisti o le aziende produttrici e distributrici. Cio' vi ha obbligati a riorganizzare negli ultimi anni la logistica interna e il sistema di consegna merci? Quali livelli prevede la vostra catena distributiva e quali sono i quantitativi minimi di merce che siete disposti a fornire a chi ne fa richiesta?
CF Gomma: Il sistema distributivo adottato da CF Gomma prevede che il materiale di classe A sia allocato esclusivamente presso i propri distributori regionali mentre per i prodotti di classe B e soprattutto C lo stock è concentrato presso il magazzino centrale di CF Gomma.
Impergom: La nostra azienda ha da anni organizzato la propria rete distributiva tramite concessionari, i quali garantiscono due o tre consegne giornaliere nella propria regione. Non solo abbiamo pensato all'organizzazione esterna, ma abbiamo completamente automatizzato i nostri magazzini che nella nostra nuova sede di Orbassano, pronta nella primavera del 2002, saranno un modello modernissimo di logistica.
Inoltre siamo ora in grado di offrire spedizioni giornaliere ai nostri concessionari regionali in Italia.
Stecos: Come effetto della situazione, siamo costretti a lavorare praticamente senza preavviso, con tempi di consegna strettissimi e con qualsiasi quantità.

Quale percentuale del vostro fatturato realizzate all'estero e verso quali paesi esportate principalmente? Il mercato italiano è saturo o c'è spazio d'azione per tutte le aziende dell'Aftermarket? Vi dovete confrontare solo con altre aziende italiane o anche con aziende straniere che esportano in Italia?
Robustelli: La rottamazione, che ha avuto chiaramente anche qualche aspetto positivo, come quello di aver contribuito all'aumento della qualità del parco auto circolante, soprattutto in Europa, è comunque la causa principale delle attuali difficoltà incontrate da tutti noi che operiamo nel settore dell'Aftermarket. Avremmo potuto orientarci verso i paesi un po' più poveri, vale a dire Africa e Sudamerica, ma in quei mercati è piuttosto difficile lavorare in quanto la presenza di prodotti di provenienza turca, polacca, o dei paesi asiatici, a prezzi nettamente concorrenziali con i nostri, crea parecchi problemi. Della qualità italiana, tutti sono ormai convinti, ma poi gli stessi distributori di quei paesi, devono confrontarsi sui prezzi. Per quanto riguarda invece il Sud America, c'è da tenere conto della presenza del Messico, con una notevole e ben preparata rete produttiva di ricambi in genere. Questi in generale sono i principali scenari in cui dobbiamo muoverci.
LE.MA.: Il mercato italiano per la ditta LE.MA. riveste particolare importanza, anche se negli ultimi anni il trend di crescita è modesto rispetto agli investimenti fatti in nuovi articoli e all'ampliamento della gamma. Il favore dei mercati esteri soddisfa i nostri programmi e fa registrare una crescita continua.

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