Articoli | 28 February 2011 | Autore: Tommaso Caravani

Un nuovo polo formativo per il frenante: Continental TrainingCenter Italia

Nasce Continental TrainingCenter Italia, un centro destinato alla formazione sul frenante che coniuga la teoria alla pratica e l’elettronica alla meccanica (grazie a i marchi Ate e VDO). Siamo stati a visitarlo all’inaugurazione ufficiale.

Inaugurato lo scorso 16 dicembre a Novate Milanese (MI), il Continental TrainingCenter Italia rappresenta un importante passo avanti per la competitività delle officine indipendenti italiane. A parlare è Ralph Italo Schmidt, amministratore delegato di Continental Automotive Trading Italia, secondo cui la telematica, cioè l'unione di metodologie e tecniche della telecomunicazione e dell'informatica per realizzare il trasferimento a distanza delle informazioni, sarà un “campo che crescerà sempre più nella formazione automotive”. Per questo è necessario che i produttori di tecnologie siano in grado di trasferire al mercato le informazioni che hanno. La sfida di Continental Automotive, nelle parole del suo amministratore delegato, è quella di creare un'offerta formativa che sia in grado di aiutare l'aftermarket a crescere. Per arrivare a questo, la multinazionale tedesca ha messo in campo il meglio delle sue tecnologie, pensando però anche all'aspetto umano della formazione. Vediamo allora per cosa si caratterizza l'offerta formativa che coniuga per la prima volta sia la meccanica (con Ate, tra i principali produttori di ricambi per il frenante) e l'elettronica (dove Continental ha messo in campo l'esperienza VDO nel settore).
 
Fornire soluzioni pratiche
A chiarire la filosofia che sta alla base del nuovo centro è Bert C. Lembens, responsabile della formazione Aftermarket TrainingCenter, secondo cui è cambiato il paradigma della formazione nel mondo automotive. Le auto, infatti, sono sempre più tecnologiche e, se un tempo si poteva pensare di conoscere i principi di funzionamento di tutta una vettura, oggi questa via è impraticabile: sono troppe le informazioni che un autoriparatore dovrebbe conoscere. Per questo il nuovo modello di formazione punta non tanto alla memorizzazione di tutto quello che c'è da sapere su un determinato sistema, ma a districarsi tra la miriade di informazioni cui può avere accesso un meccanico. Quindi sapere dove trovare le informazioni e saperle selezionare diventa il punto cruciale per il moderno riparatore. L'obiettivo dichiarato è quello di fornire soluzioni pratiche per la risoluzione rapida dei problemi. È sempre lo stesso manager a spiegare come si possano risparmiare tempo e denaro utilizzando le pratiche corrette. Secondo i dati di Ate, infatti, oggi la maggior parte degli autoriparatori utilizza più che altro quello che viene definito il metodo “prova errore” (o più tecnicamente, nella lingua originale, “try error”), per cui il riparatore ipotizza la tipologia del guasto ed effettua la riparazione, salvo verificare che sia corretta. Questa metodologia poteva andare bene qualche anno fa, ma oggi, con il complicarsi delle vetture, rischia di essere un boomerang per l'autoriparatore. Se l'automobilista deve tornare in officina per risolvere lo stesso tipo di guasto, infatti, si rischia di compromettere il rapporto di fiducia instaurato con il cliente. Ma allora quali sono le procedure da seguire? Sicuramente effettuare delle misure che confermino le ipotesi fatte prima di intervenire e sempre più saper interpretare in maniera corretta i dati provenienti dalla diagnostica di bordo, cioè i vari codici di errore.
 
Sei corsi per autoriparatori
Tornando al cuore della presentazione, il nuovo centro offrirà da subito sei moduli di formazione in cui sarà predominante un approccio pratico ai vari problemi che potrebbe incontrare l'officina. La struttura, infatti, può contare su tutta l'attrezzatura necessaria per simulare i vari tipi di guasto legati all'impianto frenante, compresi dei banchi specifici (realizzati ad hoc) per simulare le metodologie diagnostiche e le soluzioni. Il centro può anche contare su due vetture test, sulle quali i meccanici saranno chiamati a esercitarsi. Perché in questa nuova formula pensata da Ate sarà lo stesso autoriparatore a doversi confrontare con le proprie conoscenze e la propria capacità di riparare i guasti, tanto che i vari corsi prevedono anche delle sessioni di autotest da effettuare una volta tornati nella propria officina (una sorta di compito a casa).
 
Un supporto per tutti
Il nuovo Continental TrainingCenter è aperto a tutte le officine che vogliano migliorare la propria conoscenza di un sistema fondamentale come il frenante, ci spiega Matteo Zucchi, direttore vendite aftermarket Italia, ma non solo. All'interno del centro si svolgeranno, infatti, non solo corsi di natura tecnica, ma anche commerciali, legati al lancio di nuovi prodotti o soluzioni per migliorare la logistica interna. Ma è sempre l'officina a rimanere centrale nel lavoro quotidiano del polo formativo. Per questo, ci spiega Domenico Ferrara, responsabile della formazione Italia, nel 2011 saranno lanciati altri due moduli formativi, che saranno seguiti da altri moduli nel prossimo futuro. L'obiettivo è quello di frammentare l'offerta formativa, in modo che un riparatore non debba seguire un corso su qualcosa che già conosce in maniera approfondita, ma possa crearsi un suo percorso formativo specifico e modulare. Non a caso, il Continental TrainingCenter Italia nasce anche con lo scopo di supportare le officine AFE (Ate Freni Expert), oggi circa 50 in Italia e oltre 1.500 in Europa.

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