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Integritam investe 10 milioni per il 26% di Di.Pa. Sport: obiettivo oltre 100 milioni di fatturato, nuova occupazione e crescita nel settore dei ricambi rigenerati.
Nuovo capitolo di sviluppo per la piacentina Di.Pa. Sport, azienda fondata nel 2008 e oggi tra i principali player italiani nella rigenerazione e distribuzione di ricambi auto, con un modello di business orientato all’economia circolare e alla green economy.
La società è infatti entrata nel portafoglio di Integritam, realtà indipendente che si occupa di operazioni di private equity e club deal a livello europeo, nata come joint venture tra Amgest SA e i due co-founder Giovanna Voltolina e Maurizio Bianco.
L’operazione, che prevede l’acquisizione del 26% delle quote per un valore complessivo di 10 milioni di euro (suddivisi tra aumento di capitale e acquisto di partecipazioni), ha l’obiettivo di sostenere un piano di espansione ambizioso.
Fondata da Christian Gherardi, Di.Pa. Sport ha iniziato la sua attività come officina tradizionale per poi trasformarsi in un player di riferimento nell’automotive aftermarket, con un focus particolare sui ricambi elettronici e meccatronici, sia nuovi che rigenerati. Grazie a processi produttivi avanzati, digitalizzati e automatizzati, l’azienda è in grado di affrontare problematiche complesse legate al remanufacturing, settore sempre più strategico nel contesto della mobilità sostenibile e dell’economia circolare.
Secondo quanto dichiarato da Giovanna Voltolina, co-founder di Integritam, la collaborazione mira a far crescere ulteriormente l’azienda, con l’obiettivo di superare i 100 milioni di euro di fatturato nei prossimi anni, ampliando la capacità produttiva e investendo in magazzini automatizzati. Il piano di sviluppo prevede anche un significativo impatto occupazionale: l’organico attuale, circa 120 dipendenti, potrebbe più che raddoppiare grazie a un piano pluriennale di assunzioni.
Dal canto suo, Christian Gherardi, CEO e fondatore di Di.Pa. Sport, ha sottolineato il ruolo centrale del ricambio rigenerato in un mercato europeo dove l’età media dei veicoli supera i 12 anni. Rigenerare un componente – spiega – consente un risparmio fino all’80% di energia, al 90% di sostanze chimiche e all’88% di acqua rispetto a una produzione ex novo, riducendo al contempo del 70% i rifiuti generati (dati ACEA).
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