Trade News | 04 August 2015 | Autore: Tommaso Caravani

La classifica dei principali fornitori di componenti per auto in primo equipaggiamento 2015


Bosch si conferma primo fornitore di primo impianto (OEM) al mondo per fatturato, un risultato che tiene da oltre 10 anni. Nello stesso lasso di tempo però le cose sono cambiate e parecchio
 

Il primo equipaggiamento è una delle prime armi commerciali per le grandi aziende per vendere anche in aftermarket: “sono io che produco i componenti per la casa auto, quindi produco il meglio”; è questo il claim che si sente dire nel mondo dell'autoriparazione.
 
Il componentista OEM è un progettista
Oggi il produttore di componenti non è più, da anni, un mero subfornitore di “pezzi” con i quali la casa automobilistica assembla l'auto, ma quasi sempre è coinvolto fin dal primo progetto, a volte anche solo nell'idea di concepimento.
Questo perché il fornitore di primo equipaggiamento è diventato un fornitore di soluzioni.
Basta vedere i brevetti che hanno aziende come Bosch, Continental o Denso, tanto per fare qualche nome, per rendersi conto che i “fornitori” di primo equipaggiamento realizzano in realtà la maggior parte delle soluzioni tecnologiche che poi ci troviamo tutti i giorni a bordo.
 
La classifica dei fornitori
Ogni anno, Automotive News stila una classifica dei primi 100 fornitori di primo equipaggiamento, calcolando le vendite realizzate in OEM, vale a dire: quanto il componentista vende alle case auto perché ciascuna possa costruire i propri veicoli.
Nella classifica non rientrano né l'OES, cioè i ricambi che il componentista vende alla casa auto con il marchio della casa stessa (chi pensa ancora che i filtri Mercedes, per fare un esempio, li produca Mercedes sbaglia di grosso, e questo discorso vale per tutte le case automobilistiche e per la maggior parte dei componenti e ricambi), né i ricambi che vende con il proprio logo. Vale solo il fatturato venduto alle case per realizzare le auto nuove.
Ovviamente si tratta di una classifica imprecisa, perché è ovvio che se vendo 100 milioni di viti con una marginalità del 30% alle case auto, mentre un altro componentista vende 10 chassies completi con una marginalità dell'1%, il secondo sarà più avanti di me in classifica, nonostante io guadagni di più e sia presente sicuramente su più vetture nel mondo.
Tant'è, le classifiche sono classifiche e lasciano sempre un po' il tempo che trovano, ma qualche dato significativo si trova sempre.

Come leggere la “top ten” dei primi 20
Iniziamo con i primi venti in classifica rispetto ai dati relativi al 2014.


Quello che si nota è che le prime posizioni (con Bosch in testa da oltre 10 anni) accorpano aziende capaci oramai di fornire soluzioni integrate in molti campi: dall'elettronica ai componenti meccanici.
La tendenza insomma è quella di una concentrazione sempre maggiore delle forze in capo a grandi componentisi sempre più in grado di “fate tutto” per un'auto.
Se si guardano i dati con un po' di memoria storica, si scopre che a valore, la fornitura OEM del solo gruppo Bosch è cresciuta da 27 miliardi di dollari a 44 e il trend non riguarda solo la posizione di testa, ma tutte le aziende della top ten.
Le cose cambiano se si guarda al resto della classifica: per fare un esempio, nel 2004 la posizione numero 100 era occupata da Plastech Engineered Products, un'azienda che produce interni per auto e cruscotti e che fatturava circa un miliardo in OEM, oggi la stessa posizione è occupata dalla Clarion, che fattura in OEM un miliardo e quattrocento milioni. Quindi, mentre la testa della classifica è cresciuta del 63%, la coda si ferma al 40% in un decennio.
Per quanto riguarda la classifica vera e propria poi, negli ultimi 2 anni (2013 e 2014) la nelle posizioni di testa si vede un solo grande cambiamento: il passaggio di Denso dalla seconda alla quarta posizione.
Denso è anche l'unica azienda della Top Ten, sempre secondo i dati stimati dello studio Automotive News, ad aver perso fatturato in OEM nell'ultimo anno (32.365 milioni nel 2014 a fronte di 35.849 nel 2013).
La prima azienda (e unica a dire del vero) della Top 100 di Automotive news è Magneti Marelli, con un turnover stimato di 8.052 milioni di euro nel 2014 a fronte di 7.665 nel 2013 (considerato sull'anno fiscale). Un incremento che non basta all'azienda di FCA per mantenere la 28a posizione e la fa slittare al 30° posto. Considerato poi che nel Top supplier del 2013 (quindi con dati relativi al 2012) era al 26° posto, in un triennio l'azienda italiana è scesa di quattro posizioni.

Le acquisizioni cambiano lo scenario
È da tener ben presente che la classifica è comunque relativa ai dati del 2014, quando cioè il mercato ha subito dei colpi veramente importanti, basti pensare al solo acquisto di TRW da parte di ZF, destinato a cambiare i vertici di questa Top ten, così come la contropartita proprio tra ZF e Bosch (la prima ha venduto la divisione Linksysteme proprio per poter acquistare TRW).
Insomma, la classifica è probabilmente già superata dal mercato, ma d'altronde 10 anni fa al secondo posto c'era Delphi, al sesto Visteon e al decimo Siemens VDO. Oggi questi nomi non sono più nella top ten e se Delphi è scivolata al 13° e Visteon al 31° posto, Siemens VDO addirittura non esiste più, perché acquistata da Continental.

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