News | 22 May 2025 | Autore: Tommaso Caravani

L’innovazione è sempre necessaria? Per Beta sì

Un nuovo cricchetto alleggerito e più performante: il prodotto iconico di Beta Utensili si rinnova, con piccoli cambiamenti per l’utente che hanno richiesto un grande lavoro. Siamo stati nella sede di Castiglione D’Adda dell’azienda, dove viene prodotta la maggior parte di questi utensili, oltre che la celebre chiave a T.
 

Innovazione, performance e orgoglio manifatturiero italiano: con queste premesse Beta Utensili presenta la nuova generazione di cricchetti reversibili, evoluzione di un utensile iconico nato nel 1959.
Completamente ridisegnato nella geometria, nei materiali e nella costruzione, il nuovo cricchetto è frutto di un progetto che ha coinvolto in pieno la filiera produttiva italiana del gruppo, confermando una volta di più l’impegno dell’azienda nella valorizzazione del Made in Italy.

I dettagli che fanno la differenza

Il nuovo utensile migliora significativamente le prestazioni rispetto alla versione precedente: il peso è stato ridotto del 6%, la testa è stata ribassata per facilitare l’accesso in spazi ristretti, mentre la leva di inversione del senso di rotazione è stata riprogettata per garantire un utilizzo più agevole, anche con una sola mano.

Il meccanismo interno, con 72 denti che garantiscono un “sound unico”, consente un angolo di ripresa di soli 5 gradi, assicurando la massima precisione anche negli interventi più delicati.
Un’altra novità importante è il sistema anti-inversione accidentale sotto la pressione del palmo, che evita errori di manovra nei contesti professionali più impegnativi.

In sostanza, la riduzione degli ingombri si può misurare in circa 2mm, e anche la riduzione del peso è in fondo inferiore al 10%. Se a molte persone potrebbe sembrare esagerato spendere tanto tempo e fare tanti investimenti per una variazione in fondo “piccola”, in realtà è proprio da questo nuovo prodotto che si capisce la volontà dell’azienda di rimanere protagonista del mercato e punto di riferimento nel settore degli utensili manuali.
Ridurre le dimensioni di un millimetro, infatti, vuol dire fare la differenza in ambienti difficili, come spesso accade sotto il cofano di un’auto, così come poco peso in meno fa la differenza nelle migliaia di movimentazioni giornaliere che si fanno in officina.


Il segreto di un buon prodotto è nella sua produzione

Una delle innovazioni chiave è il nuovo processo di stampaggio con semilavorati a sezione tonda, che consente una migliore distribuzione delle fibre nella fase di forgiatura a caldo, con un impatto positivo sulla resistenza meccanica del cricchetto.

Il risultato è un utensile più performante e più durevole, disponibile in otto modelli con attacchi da mezzo pollice e da tre quarti.

“La totale progettazione e produzione interna ci ha permesso di innovare anche un prodotto già consolidato, rendendolo ancora più adatto alle esigenze degli specialisti” ha dichiarato Paolo Marinò, Direttore del Dipartimento Tecnico e R&S di Beta Utensili.

Il nuovo cricchetto nasce nel cuore produttivo dell’azienda, a Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi. È qui che si trova uno degli stabilimenti storici del gruppo, attivo dal 1973 e oggi centro nevralgico per la realizzazione di numerosi utensili iconici, come le chiavi a T, le pinze seeger, i cricchetti reversibili, oltre ai giraviti della linea BetaMax e a vari componenti delle chiavi dinamometriche.

In 7.000 metri quadrati di superficie operano 68 addetti suddivisi tra operai e impiegati, coordinati da Davide Negroni, responsabile della produzione dal 2011.

Il sito produttivo si articola in tre macroaree – taglio e stampaggio, lavorazioni meccaniche e assemblaggio – e lavora in stretta sinergia quotidiana con lo stabilimento storico, nonché sede del Gruppo Beta, di Sovico, provincia Monza-Brianza, dove vengono eseguiti trattamenti termici e finiture.

Un nuovo modo di lavorare

Essere un riferimento di mercato vuol dire anche non trascurare l’aspetto ecologico della produzione. La sostenibilità dello stabilimento di Castiglione d’Adda gioca allora un ruolo chiave: dal 2022 è attivo un impianto fotovoltaico da 2.190 pannelli, con una capacità generativa annua di circa 600 MWh.
Oltre il 65% del fabbisogno energetico dello stabilimento è oggi coperto da energia solare, con un risparmio stimato di oltre 500.000 kg di CO₂ all’anno.

Anche i liquidi refrigeranti e lubrificanti, utilizzati nelle produzioni meccaniche (tipicamente acqua e olio) sono stati resi più ecocompatibili, con la sostituzione dell’olio con un nuovo lubrificante di origine completamente vegetale.

Il rilancio del cricchetto si inserisce in un piano industriale più ampio, che conferma la vocazione industriale del Gruppo Beta e il suo impegno verso l’Italia.
L’azienda ha infatti annunciato un nuovo investimento di oltre un milione di euro destinato proprio agli stabilimenti di Castiglione d’Adda e Sovico.

A Castiglione, 450.000 euro saranno utilizzati per l’acquisto di un nuovo impianto per realizzare internamente alcune componenti della chiave dinamometrica e della chiave a T con bussola snodata.
A Sovico, invece, è previsto l’arrivo di un’isola automatica per lo stampaggio plastico delle impugnature degli utensili manuali, per un investimento di 680.000 euro entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, da circa due anni, l’azienda ha iniziato la costruzione di un nuovo stabilimento a Seregno dove saranno realizzati i lamierati, le parti cioè utilizzate per la realizzazione di cassette porta attrezzi e carrelli e gli arredamenti modulari per officina.  

Il Gruppo Beta, insomma, punta a ridurre la dipendenza da fornitori esterni (che comunque sono monitorati in ogni fase di produzione per garantire la qualità del prodotto finito) e assicurare una maggiore qualità dei propri prodotti.


Nella foto: Roberto Ciceri, Presidente e AD di Gruppo Beta.



 

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Tags: utensili manuali beta beta utensili

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