News | 11 September 2013 | Autore: Redazione

SISTRI finalmente esclusi gli autoriparatori dalla tracciabilità dei rifiuti?

Grazie alla collaborazione con il più autorevole Forum degli autoriparatori in Italia www.ammirati.org, ecco una notizia dell'ultima ora che sicuramente interesserà i professionisti della riparazione, o meglio le attività di autoriparazione. 

Grazie alla collaborazione con il più autorevole Forum degli autoriparatori in Italia www.ammirati.org, ecco una notizia dell'ultima ora che sicuramente interesserà i professionisti della riparazione, o meglio le attività di autoriparazione. 

Secondo l'interpretazione delle recenti modifiche apportate dal nuovo Decreto Legge n. 101, sembra che siano esclusi gli autoriparatori (o meglio, le attività di autoriparazione) dal sistema SISTRI, in quanto non produttori e/o gestori di rifiuti pericolosi.

Nel recente Decreto Legge 101 sono state approvate anche alcune sostanziali semplificazioni e dato l'avvio definitivo al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: il SISTRI appunto. 

Il Decreto Legge 101 ("Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni") è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 31 Agosto 2013 n. 204 dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri avvenuta lo scorso 26 Agosto 2013. 

Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all'articolo 188-bis, comma 2, lettera a, del D.Lgs. n. 152/2006, i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuno operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori. 

Con tali dizioni il Legislatore indica con il termine di:

"Nuovi produttori", i soggetti che effettuano operazioni di pretrattamento, miscelazione o altre operazioni che abbiano come effetto quello di modificare la natura o la composizione dei rifiuti, rendendoli di fatto pericolosi.

"Gestori" vanno invece considerati gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio, intermediazione di rifiuti pericolosi. 

In linea generale l'obbligatorietà del sistema sarà dunque circoscritta a partire dal 1° Ottobre 2013 ai soli operatori citati; diversamente il termine iniziale di decorrenza operativa del sistema, con riferimento ai "produttori iniziali" di rifiuti pericolosi, è stato individuato nel 3 Marzo 2014.

Sulla base dei dati diffusi dal Ministero dell'Ambiente, il sistema interesserà nella prima fase una utenza circoscritta a circa 17.000 utenti, anziché i 70.000 previsti precedentemente. 

Questo è in sostanza il contenuto del nuovo comma 1, dell'art. 188-ter del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dal comma 1, dell'art. 11, del D.L. 31 Agosto 2013, n. 101, recante "Disposizioni urgenti per il proseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni". 

Per i soggetti per i quali il sistema è obbligatorio, fatta eccezione per i produttori iniziali, il termine di operatività è fissato al 1° Ottobre 2013.

I produttori e i gestori dei rifiuti diversi da quelli pericolosi possono aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti su base volontaria. 

Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sul sito ufficiale ha reso disponibile il manuale operativo e ha attivato un servizio per tutte le necessità di supporto e assistenza: Contact Center SISTRI  al numero verde 800 00 38 36 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30; supporto via mail supportotecnico@sistri.it

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