Approfondimenti | 16 July 2012 | Autore: Francesco Giorgi

Aftermarket: “Right to Repair”, o la libertà di scegliersi il meccanico che si vuole

Simile alla “nuova BER” (regolamento UE 461/2010), in Massachussets il “diritto di riparazione” sta per diventare progetto di legge, ma con una peculiarità rispetto all'Europa: qui si parla anche di prezzi.

L’aftermarket va alle urne. Succede negli USA, più precisamente in Massachusetts, dove la “Right to Repair Coalition” ha presentato al Segretario di Stato, in questi giorni, 16 mila firme per portare ai cittadini, sulle schede elettorali del prossimo novembre, i termini del programma che, nel 2015 (quando si spera che la legge entrerà in vigore) metterà sullo stesso piano l’assistenza fornita dalle concessionarie delle grandi Case auto alle officine indipendenti.
In estrema sintesi, la finalità principale del progetto è consentire alle officine “generiche” l’accesso alle informazioni tecniche sugli autoveicoli allo stesso prezzo praticato per le reti di assistenza delle concessionarie. Un programma che aumenterà la libertà del singolo automobilista nello scegliersi  il meccanico per l’assistenza al proprio autoveicolo.
L'accento posto sul prezzo è la principale differenza tra il sistema USA e quello europeo: nella "nuova B.E.R." e negli Orientamenti aggiuntivi, infatti, si parla di rendere accessibili le informazioni sotto tutti i punti di vista: standardizzazione dei dati, formato e costo "L’accesso deve essere concesso a richiesta e senza indebiti ritardi, l'informazione deve essere fornita in modo utilizzabile e il prezzo richiesto non deve scoraggiare l’accesso alle informazioni non te­nendo conto della misura in cui l’operatore indipendente ne fa uso" (così recita l'articolo 67 del testo relativo agli Orientamenti Aggiuntivi - nr. 2010/C 138/05).
Negli Stati Uniti, invece, si vorrebbe determinare per legge anche il costo delle informazioni: un passo decisamente molto più forte rispetto all'accenno europeo a un prezzo equo e accessibile. Vedremo cosa stabilirà lo stato del Massachussets e se l'Europa avrà poi di fronte un esempio diverso.

 
Tecnologia alla portata di tutti

Tutti gli automobilisti, che sappiano masticare un minimo di nozioni tecniche, lo sanno: le attuali tecnologie vengono sviluppate in modo da tenere lontani i possessori di un veicolo dall’effettuare in prima persona gli interventi, anche quelli più semplici.
E qua è il nocciolo della questione; che, sottolinea la “Right to Repair Coalition”, è contenuto nei risultati di un sondaggio svolto nei mesi scorsi dall’Istituto di ricerca Opinion Research su un campione di 1000 officine indipendenti.
“Negli ultimi anni – rivela l’analisi – più di 5,8 miliardi di dollari di possibile giro d’affari nel settore della riparazione indipendente vengono perduti, negli USA, a causa del fatto che molti autoriparatori ‘generici’ non sono in grado di accedere in tempi brevi ai servizi di informazione tecnica forniti dalle Case auto”. Più nel dettaglio, si tratta della mancanza di disponibilità dei codici informatici per la diagnosi elettronica; di maggiore, efficace e completa assistenza tecnica fornita ai centri di assistenza delle concessionarie ufficiali rispetto a quella alla quale possono accedere le officine indipendenti; delle “hotline” che contengono grandi quantità di dati diagnostici e di riparazione, previste per le concessionarie e non per le officine private o per gli automobilisti.

 
Right to Repair: tutti uguali di fronte all’aftermarket

E’ un bel colpo (anche politico): la forza delle masse (intese come quantità di officine e centri di assistenza automotive medie e piccole, spina dorsale dell’economia, negli USA come in Europa, dove da due anni è in vigore la “nuova BER”, ovvero il Regolamento UE 461/2010) che si contrappone al potere detenuto dai dealers, che sono meno diffusi ma hanno più “potere” in quanto sostenuti dalle Case.
Tutto merito, in questo caso, del “Right to Repair Act”, progetto di legge bipartisan creato con l’obiettivo di dare uguale trattamento nell’acquisto delle informazioni tecniche per la riparazione degli autoveicoli (fascicoli cartacei, CD-Rom, aggiornamenti online, codici elettronici per le centraline e telediagnosi) ai centri di assistenza che fanno capo alle concessionarie ufficiali, e a le officine indipendenti, che spesso devono fare i conti con costi maggiori e con gravi difficoltà nel venire in possesso delle informazioni necessarie agli interventi sugli autoveicoli.
 
 
Approfondimenti

Per saperne di più sulla “Right to Repair Coalition”
Per scaricare il testo integrale del Regolamento UE 461/2010 (“nuova BER”)
Per le FAQ (domande più frequenti) sull’interpretazione del regolamento UE 461/2020
Per scaricare gli orientamenti aggiuntivi sulle restrizioni verticali negli accordi di vendita e riparazione autoveicoli e sulla distribuzione di pezzi di ricambio autoveicoli

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