Articoli | 11 March 2021 | Autore: Tommaso Caravani e Cristina Palumbo

Illuminazione: tanta voglia di Led

Migliorare la visibilità e personalizzare il look della vettura, grazie alle luci Led. Ma attenti all'omologazione.


Quando si parla di illuminazione in aftermaket, il pensiero va subito alle sigle H, che da oltre 50 anni rappresentano il cuore di questo business (le prime H1 risalgono infatti al 1962).

Oggi per lo più si parla H7 e di soluzioni di retrofit che permettono un up-grade del sistema, con la possibilità di montare lampadine più performanti o di passare dalle luci tradizionali a quelle a Led. In realtà non è così scontato che un miglioramento delle prestazioni del proprio sistema sia possibile o quantomeno legale. Esistono infatti precise normative che limitano la varietà delle soluzioni omologate per un determinato veicolo e, si sa, spesso la burocrazia è più lenta della tecnologia.

Le proposte sul mercato, pertanto, potrebbero non essere autorizzate e questo è un dettaglio non trascurabile, anche se difficilmente un veicolo verrà bloccato sulla strada per un controllo se tutto sembra funzionare al meglio. 
È bene comunque essere informati (e informare i propri clienti) su vantaggi e rischi di una soluzione retrofit non conforme a quanto previsto nelle omologazioni del veicolo. 
Facciamo quindi il punto della situazione.

Led: se e quando usarli in retrofit

È innegabile che le luci a Led siano sempre più diffuse e utilizzate nei sistemi di illuminazione di primo impianto, perché offrono prestazioni superiori alle lampade alogene e allo Xeno, oltre che permettere una libertà estetica una volta impensabile.
 
Ma cosa succede se il veicolo non le monta in primo equipaggiamento? È possibile sostituirle?
La normativa di riferimento è il DM del 6 novembre 2013 del Ministero dei Trasporti, che ha recepito quanto già in vigore in Europa colmando un vuoto legislativo. Di fatto il decreto ha permesso di rendere legali le luci di marcia diurne a Led in aftermarket, dando disposizioni dettagliate sul loro montaggio e i requisiti da rispettare.
Due i punti fermi da tenere presente dunque se si opta per queste soluzioni in aftermarket: le luci devono essere omologate secondo il Regolamento UNECE 87 e l’installazione deve essere effettuata solo ed esclusivamente da un’officina di autoriparazione che ne certifichi il montaggio a regola d’arte secondo un modulo fornito come allegato al decreto stesso.

Da parte sua l'autoriparatore deve essere attento a rispettare le quote di installazione stabilite dalla norma ECE R48 (distanza fra le luci e altezza da terra, oltre a inclinazione orizzontale e verticale).
Altrettanto importante è che le luci devono accendersi automaticamente all’avvio della vettura e spegnersi quando si spegne il motore, oltre al fatto che non devono essere in funzione quando sono accese le altre luci (anabbaglianti, abbaglianti e fendinebbia). 
Pertanto è necessario che un eventuale kit per il montaggio in retrofit debba essere dotato di una centralina che permetta di gestire automaticamente accensioni e spegnimenti.

Infine bisogna ricordarsi che è necessario provvedere all’aggiornamento del libretto di circolazione a opera degli addetti della Motorizzazione locale, a meno che la sostituzione non riguardi il montaggio completo di un gruppo ottico con uno analogo per forma, dimensioni e funzione.
Se la normativa sulle luci di marcia diurna ha aperto uno spiraglio e fatto chiarezza su questa questione, cosa succede invece per le luci anabbaglianti? Non è una domanda semplice a cui rispondere perché tutti i grandi produttori stanno spingendo presso le autorità competenti affinché si pronuncino a favore della possibilità di sostituire le lampadine alogene tradizionali con quelle a Led, mentre il mercato è già proiettato in quella direzione.

In realtà, a tutt’oggi, le luci Led per fanali anabbaglianti e abbaglianti in sostituzione delle alogene non sono omologate per l’uso su strada pubblica (diverso è il caso di utilizzo in circuiti), non tanto perché non garantiscano e non rispettino gli standard di sicurezza, ma perché, come dicevamo, la burocrazia è più lenta del mercato. 
Una opzione apparsa di recente sul mercato è quella della lampadina Led realizzata come una alogena tradizionale, dunque con un Led al posto del filamento e con attacchi H4 e H7: si tratta di soluzioni ancora non omologate per l’utilizzo su strada in Italia, ma che presto potrebbero esserlo.

In questo senso qualcosa si è iniziato a muovere a partire dalla Germania. In questo paese, infatti, fino a poco tempo fa era addirittura vietata la vendita delle lampadine Led come ricambio. 
Osram è il primo produttore ad aver ottenuto una omologazione nazionale. “Quella ottenuta in Germania è stata una grande vittoria – ci spiega Arnaldo Agnolon, sales channel manager automotive aftermarket di Osram – anche se bisogna specificare che quella che abbiamo ottenuto non è una certificazione della comunità europea, cioè una omologazione ECE. Quello che abbiamo ottenuto però è una omologazione da parte del Federal Bureau of Motor Vehicles (KBA), che ci permette di vendere e far installare le lampade Led aftermarket sul territorio tedesco. L’approccio vincente è stato quello di far omologare l’applicazione, quindi installare una lampada H7 su una serie di vetture e far verificare al KBA che il fascio di luce rispecchia tutte le caratteristiche delle lampade asimmetriche alogene”. 
Una omologazione che di fatto ha permesso alla multinazionale tedesca di poter vendere le proprie lampade H7 a Led come ricambio in tutta la Germania. 
“Questo tipo attività ci ha portato anche a pensare soluzioni nuove – prosegue Agnolon - per esempio su queste lampade abbiamo stampato un QR code che permette di scaricare il certificato di omologazione della lampada che l’utente deve stampare e tenere a bordo in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine”. 

Un primo passo che ha anche un sapore particolare per la nostra nazione, perché “nonostante siano omologate e quindi vendibili solo in Germania, queste lampade sono state pensate, progettate e prodotte in Italia”.

La strada aperta da Osram rappresenta quindi un precedente importante, tanto che anche Philips Automotive Lighting ha già iniziato il processo di omologazione in Germania. “Sulla scia di quanto fatto dagli altri, anche noi a maggio lanceremo sul mercato tedesco le lampadine Led in aftermarket” ci spiega Francesco Marrone, key account manager Italia dell’azienda. 
Proprio a lui chiediamo quindi quale sarà il futuro delle lampadine H7 tradizionali e dove si sta dirigendo il mercato dell’illuminazione. 
“Al momento attuale l’80% del parco circolante è ancora equipaggiato con lampade alogene, quindi non prevediamo un calo della domanda nel prossimo futuro”.
Quello su cui concordano tutti i produttori però è che se le lampade tradizionali, le classiche H7 per intenderci, continueranno a essere un baluardo anche in primo equipaggiamento per le utilitarie e le vetture di gamma bassa (quindi le più diffuse), sicuramente un calo ci sarà nella presenza dei proiettori allo Xenon. Questa tecnologia, infatti, secondo i dati di Phulips Automotive Lighting, rappresentano oggi circa il 10% del circolante, ma la loro quota è destinata a diminuire drasticamente, perché a parte alcune applicazioni sempre più rare, il primo impianto sta dismettendo questa tecnologia in funzione del Full Led.
Resta quindi solo un dubbio che nessun produttore ha voglia di sciogliere ufficialmente: il futuro delle lampade H7 sarà a Led anche in primo impianto, quando finalmente le lampade saranno definitivamente omologate ECE? 
Le indiscrezioni in questo caso sono molto prudenti, perché il problema delle case auto sono i costi e sicuramente l’alogeno è ancora altamente competitivo.

Fari intelligenti

Sempre più luminosi e illuminanti: queste le caratteristiche delle nuove generazioni di fari, che non si limitano a illuminare la strada, ma la “interpretano”, offrendo così un maggior supporto all'automobilista.

Dalla luce fissa degli anabbaglianti, che grazie alle evoluzioni tecnologiche delle lampadine alogene e allo Xeno ha permesso di migliorare notevolmente la visibilità della strada, i fari dei veicoli si sono a loro volta evoluti, permettendo di arrivare a nuove soluzioni definite “intelligenti”.
Stiamo parlando dei fari adattativi, che di fatto sono in grado di “vedere” la strada grazie a telecamere e sensori e regolare di conseguenza l'intensità della luce e modificare la direzione del fascio luminoso sia in orizzontale sia in verticale.

Ad esempio, la telecamera anteriore è in grado di riconoscere i margini della corsia, la segnaletica stradale ed eventuali ostacoli, oltre che l'arrivo di altri veicoli dalla direzione opposta. Di conseguenza, in base ai dati elaborati, il sistema regola in automatico l'intensità della luce, aumentando la visibilità in presenza di curve o incroci e modificandone il fascio direzionale.
È chiaro che un sistema del genere diventa un vero “assistente” alla guida, perché soprattutto pensando alle ore di guida notturna, aiuta anche a vedere ciò che magari per distrazione o stanchezza l'automobilista rischia di non vedere.

Ecco quindi che un sistema come questo diventa di fatto un sistema ADAS, integrato con componenti elettronici e dunque con la necessità di verificarne attentamente la funzionalità e la calibratura. 
I fari sono da sempre un elemento sottoposto a revisione periodica, perché fanno parte del sistema di sicurezza del veicolo, ma nello specifico di soluzioni più sofisticate, come quelle montate oggi sulle vetture più moderne, è bene sapere che il classico centrafari potrebbe non bastare, perché c'è anche una parte elettronica da diagnosticare ed eventualmente resettare.

Difficoltà di intervento

Cambiare una lampadina è oramai diventato un mestiere complesso, non tanto per l'operazione in sé, quanto per le difficoltà a raggiungere la lampadina stessa.

Tradizionalmente cambiare una lampadina fulminata era un “lavoretto” fai da te, tanto che bisognava avere in auto il kit delle lampadine di ricambio.
Col passare degli anni, le esigenze costruttive legate alla carrozzeria e al design, hanno reso questo tipo di intervento sempre più complicato e lungo, perché può essere necessario smontare l'intero gruppo ottico per raggiungere la lampadina.
Una tendenza destinata a diventare la normalità, in quanto l'evoluzione delle tecnologie nei fari di ultima generazione prevede che i Led siano integrati nei fari stessi, rendendo così necessaria la sostituzione dell'intero gruppo ottico.
 
La differenza quindi tra una lampada tradizionale e un proiettore full led si traduce quindi anche in un diverso approccio per il consumatore. Acquistando un’auto con lampada a filamento, in caso di guasto il costo di intervento è assai ridotto, mentre per un proiettore Full Led dotato di tutte le tecnologie si possono superare anche i 4.000 euro. 
Per questo alcuni produttori di primo equipaggiamento stanno studiando soluzioni per permettere la sostituzioni di alcune fasce Led, una tecnologia che sta facendo la sua comparsa ora in primo impianto e che probabilmente rappresenterà anche un nuovo segmento di vendita per l’aftermarket.

La luce del futuro

Ma se quanto abbiamo esposto rappresenta lo stato di fatto del mondo dell’illuminazione, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? 

Secondo Alberto Serra, general manager di Hella Italia, la rotta è già tracciata: “come mega trend vediamo che l’illuminazione è sempre più sarà un argomento distintivo delle case auto”. 
Quindi, in futuro, l’illuminazione sarà probabilmente sempre più presente nelle auto, anche se non nelle forme cui siamo abituati. “Ad esempio pensavamo che con la guida autonoma il faro potesse sparire - ci spiega Serra - semplicemente perché se l’auto guida sola non ha bisogno di illuminare la strada. Tuttavia siamo ancora molto lontani da questo tipo di soluzioni, mentre quello che già oggi accade è che la personalizzazione dell’auto sarà sempre più affidata anche all’illuminazione: all’interno ma anche sull’esterno, come ad esempio la nuova Skoda elettrica Enyaq, su cui è installata una griglia anteriore illuminata. 
Andando oltre immaginiamo anche un ruolo di servizio dell’illuminazione: la luce cioè darà segnali ai pedoni ma anche agli altri automobilisti, per esempio per sapere se è a guida autonoma o meno”. 


Una suggestione che lascia poco spazio all’aftermarket, perché tutte queste nuove tecnologie si basano su Led integrati in primo equipaggiamento e, almeno stando ai capitolati, sembrano essere destinati a durare almeno come la vita utile di un mezzo. 
 
Come si misura la luce? Lumen e lux
Il fascio luminoso viene misurato in lumen. In pratica, è la quantità totale di luce che viene emessa da una lampadina in tutte le direzioni.
Il termine lux indica invece l'intensità della luce che raggiunge effettivamente la strada.
Questa differenza è importante perché il fascio luminoso di ciascun tipo di lampadina viene definito con precisione dalle normative ECE e presenta margini di tolleranza molto ridotti.
Ad esempio, in base alla normativa ECE R37, una lampadina H7 da 12 V deve avere 1.500 lm +/-10%. Pertanto, se più luce deve raggiunge la strada, la quantità di luce esistente deve essere utilizzata meglio e in maniera più efficace.
(fonte Philips)
 
Luci interne abitacolo
Comfort e stile sono i due principi che guidano l'installazione di luci interne all'abitacolo. Da quelle più “di servizio”, che permettono di avere luce quando si entra in macchina o si apre il vano porta oggetti, si passa alle cosiddette “luci di atmosfera”, che permettono di personalizzare sempre più le auto. Rispetto alle classiche luci da lettura, oggi le auto sono dotate anche di luci nel bagagliaio, nel vano piedi, sul profilo della portiera, battitacco, specchietto di cortesia e chi più ne ha più ne metta.
In questo settore, i Led la fanno da padrone, perché permettono una versatilità davvero unica. Sono fonti luminose molto più potenti ed efficienti e possono facilmente essere adattate anche a spazi molto ristretti.


 

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