Articoli | 05 October 2001 | Autore: Redazione

Bilancio positivo per le macchine agricole: +6,22%

Nel corso dell'assemblea generale tenutasi in giugno, l'Unacoma (& pag. 250), ha reso noti i dati relativi al 2000, che dimostrano la crescita di questo mercato rispetto all'anno precedente. Anche le previsioni per l'anno in corso si confermano positive, in particolare per la presenza italiana sul mercato estero.

Il 19 giugno scorso, in occasione dell'Assemblea annuale dei soci Unacoma (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole), il Presidente Aproniano Tassinari ha reso noti i dati riguardanti i settori rappresentati dall'associazione: un risultato complessivo da record, pari a 910.454 tonnellate di trattrici e macchinario per l'agricoltura e il giardinaggio e 570.000 tonnellate di macchine movimento terra. In altre parole, una produzione complessiva in peso di 1.480.484 tonnellate per un valore di 17.910,934 miliardi di lire, cioè 9.250,22 milioni di euro (+6,22% sul 1999).
Si tratta di un risultato notevole, su cui ha influito in misura determinante l'incremento delle esportazioni (+7% le trattrici, +13,45% le macchine agricole, +2,34 il movimento terra). L'incidenza della quota export sulla produzione è in media del 70%, determinato dal 60,8% nell'agricolo e dall'84,7% nel movimento terra. La bilancia commerciale presenta un saldo attivo di 6.486.217 miliardi di lire, pari a 3.349,85 milioni di euro (+5,75%). Le importazioni flettono mediamente del 4,53% nel segmento agricolo (ma di oltre il 21,5% nelle trattrici) e risultano invece in aumento di oltre l'8% in quello del movimento terra.
A questo risultato positivo nella produzione corrisponde però un andamento non molto brillante dell'attività agricola, che ha risentito di avversità climatiche e soprattutto della crisi sanitaria del comparto zootecnico. Il mercato interno del comparto agricoltura, infatti, ha assorbito solo parzialmente la produzione, con un incremento che sfiora l'1% in confronto al 1999. Il dato complessivo, comprendente sia le macchine di produzione nazionale sia estera, è stato di 461.179 tonnellate per un valore di 6.524.599 miliardi di lire (3.369,67 milioni di euro); da sottolineare la flessione delle macchine importate: -4,5% confronto all'anno precedente.
Sempre a proposito del mercato interno, i dati dell'anno 2000 relativi alle "immatricolazioni" di trattrici, mietitrebbiatrici, motoagricole e rimorchi, basati sulla data di rilascio della carta di circolazione (fonte Ministero dei Trasporti), indicano un decremento generale confronto al 1999: -5% per le trattrici, -17,56% per le mietitrebbiatrici,
-12,28% per le motoagricole e -4,33% per i rimorchi. La limitata tipologia di macchine cui fanno riferimento i dati delle immatricolazioni e la sfasatura cronologica in cui esse avvengono rispetto ai tempi di acquisto, non consentono comparazioni logiche con quelli, ad esempio, delle iscrizioni alle Regioni (fonte MIPAF) per l'ottenimento dei combustibili agevolati; a questi ultimi effetti, va rilevato che le trattrici risultano in flessione di uno scarso 1% in media nazionale, le mietitrebbiatrici del 16%, le motoagricole del 29,45%.
Per quanto riguarda la presenza italiana sul mercato estero, risulta privilegiata la zona UE: per il settore trattrici, il 58,72% è stato infatti destinato all'UE, l'8% al resto dell'Europa, il 14,7% all'America, il 9% all'Asia, con un aumento dei mercati USA, Arabia Saudita, Portogallo e Iraq; per le macchine agricole, la quota export per il 57% ha riguardato l'UE, per il 13,8% il resto d'Europa, per il 12% l'America, per il 9% l'Asia. Incrementi consistenti si sono registrati sui mercati del Regno Unito, del Giappone, di USA, Germania e Francia.
Bene anche il versante del movimento terra, dove si è registrato un incremento delle vendite del 10,62% (in peso), nel contesto di una ripresa dell'industria delle costruzioni e delle grandi opere che viene stimata in aumento del 3,6%. In questo settore, l'export risulta così suddiviso: 47% all'UE, 13% ad altri paesi europei, 24,4% all'America, 7,6% all'Africa. Incrementi di oltre il 10% nel 2000 si sono registrati sui principali mercati europei (Francia, Spagna, Regno Unito e Germania).
In definitiva, il 2000 viene archiviato positivamente dall'industria italiana, che ha potuto mantenere ad un buon livello sia il grado di utilizzazione degli impianti (80-85%), sia degli investimenti; nonostante un consistente incremento registrato nei costi di produzione, dovuti prevalentemente ai costi per le materie prime e i prodotti finiti (+4,5%) e in minor misura al costo del lavoro (+3,3%). Ciò nonostante, i prezzi di vendita hanno subito un aumento contenuto, mediamente del 2,5%per il comparto meccanico-agricolo.
Le previsioni per l'anno in corso indicano un rallentamento della domanda nell'area dell'euro, come evidenziato dall'andamento congiunturale del primo trimestre, mentre ancora in crescita dovrebbero confermarsi le economie di Brasile, Cina e India.
L'industria italiana, per le sue caratteristiche di diversificazione tipologica e di flessibilità produttiva, dovrebbe poter mantenere la propria capacità di presenza sui mercati internazionali, anche per i benefici indotti dalla bassa quotazione della moneta unica europea nei confronti del dollaro. Un atteso positivo riscontro delle esportazioni dovrebbe pertanto compensare la prevista flessione del mercato interno, sul quale tuttavia incide in misura non irrilevante il ritardo del varo del provvedimento per il rinnovo tecnologico del parco.

Le attività di Unacoma
In occasione dell'assemblea, oltre ai dati riportati, è stato delineato anche un positivo bilancio delle attività Unacoma, sia per quanto riguarda le funzioni di supporto al settore e ai suoi operatori, sia per le iniziative intraprese.
Infatti, Unacoma ha festeggiato l'apertura a Bologna di uno "Sportello Tecnico", così come ha recentemente inaugurato la sede di Bruxelles: iniziative queste che rendono la presenza dell'Associazione più incisiva, dando la possibilità di fornire un migliore servizio ai costruttori associati con azioni mirate nell'interesse della categoria.
Da ricordare, in estrema sintesi, la convention per la meccanizzazione di San Diego (California), nell'ambito del Progetto USA Macchine Agricole e le partecipazioni ufficiali a manifestazioni del Made in Italy in India, Argentina, Cina, Paesi Arabi, Egitto,Turchia e Polonia. Analoga attività di promozione è stata svolta da Comamoter (ramo dell'associazione che si occupa del comparto macchine movimento terra) concentrata principalmente su tre progetti riguardanti gli USA, l'Europa, l'America Latina.
Particolare rilievo va all'intensa attività per la definizione di normative ISO e CEN sulla sicurezza, sull'emissione di sostanze inquinanti, sulla rumorosità ambientale, sugli agenti fisici, e la collaborazione con il Ministero dei Trasporti per la revisione del Codice della Strada. Ancora, all'elaborazione e diffusione di statistiche nazionali per incarico del Mipaf, e di quelle comunitarie in collaborazione con il CEMA si aggiungono l'Osservatorio previsionale con Prometeia riguardante anche il movimento terra, l'indagine sui sistemi di distribuzione, gli studi specifici su diversi paesi.
L'attività di informazione e comunicazione finalizzata a valorizzare i diversi aspetti dell'attività associativa, ha attraversato trasversalmente tutti i settori di competenza; in particolare, nel 2000 si è dato il via ad un'azione di formazione con un seminario sulla comunicazione d'impresa, preceduto da un'indagine sulle strutture e le modalità di comunicazione delle aziende.
Infine ricordiamo l'EIMA, la più importante espressione pubblica della categoria, e il suo seguito dinamico, l'EIMA in Campo. L'edizione 2000 della rassegna bolognese ha raggiunto con 1.720 espositori il record assoluto della sua storia; le due edizioni di EIMA in Campo sia a Ceregnano che a Porto Recanati hanno ripetuto il successo di questa formula che fin dall'inizio (1992) si è proposta come momento di divulgazione della meccanizzazione innovativa nell'interesse degli utilizzatori finali.

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