Articoli | 03 June 2014 | Autore: Redazione

Autopromotec 2015: inizia il movimento

A Bologna si lavora per l’edizione 2015 di Autopromotec e si punta l’accento sul futuro per esplorare in maniera concreta le tematiche del settore: dall’esposizione delle tecnologie alla volontà di offrire aggiornamenti e soluzioni alle problematiche dell’aftermarket automotive.

Organizzare una fiera comporta sempre un impegno considerevole, ma oggi dietro ad Autopromotec ci sono molti più input da seguire e rendere concreti rispetto all'edizione precedente, perché la fiera è innanzitutto luogo di incontro in un mercato che cambia.
Abbiamo incontrato Renzo Servadei, amministratore delegato di Promotec, ente organizzatore della kermesse bolognese, per capire cosa bolle in pentola e cosa mantiene così alto l'interesse verso la manifestazione dell'aftermarket, che si terrà a Bologna dal 20 al 24 maggio 2015.
 

L’interesse vola alto

In un mercato di riferimento veloce, dove dall'automobilista all'operatore professionale tutti cercano notizie e informazioni sul web, cosa fa sì che una manifestazione fieristica “tradizionale” susciti ancora così tanto interesse e raccolga operatori e visitatori da tutto il mondo?
La prima risposta che ci ha dato Renzo Servadei è stata che “Autopromotec è una fiera altamente specializzata: non solo per la qualità degli espositori, ma anche per l'approccio che ha sia chi espone in fiera sia chi la visita”.
“Ad oggi, la fiera rappresenta ancora il miglior strumento a disposizione di un'azienda per presentare i propri prodotti, in collaborazione con altre soluzioni (come internet o la carta stampata), perché è il modo per entrare in contatto diretto con clienti e potenziali acquirenti. Allo stesso tempo, anche i visitatori raccolgono informazioni: per capire come lavora un'azienda, qual è la sua etica, verificare la contrattualistica, sentire e raccogliere le opinioni degli altri (clienti e competitor)”. 
In altre parole, chi frequenta Autopromotec, dentro o fuori dagli stand, offre e cerca risposte concrete alle esigenze del mercato.
La conferma di questa percezione della fiera sul mercato viene proprio dalle manifestazioni di interesse ricevute fino ad ora: a un anno dall'apertura dei battenti, già più di 700 aziende hanno fatto richiesta di avere uno spazio espositivo (in molti casi anche di aumentarne la metratura rispetto al 2013) con un aumento del 25% nel pari periodo di organizzazione della edizione precedente. 
Un altro dato significativo che emerge dalle manifestazioni di interesse è che un buon numero proviene dall'estero, dove sono soliti saltare questo passaggio e prenotare direttamente gli spazi. 
Considerando tutte le variabili del caso e cioè che non tutte le aziende presenti nel 2013 hanno risposto alla richiesta di “manifestazione di interesse” inviata dagli organizzatori, che altre aziende non confermano la partecipazione, e che sono arrivate anche richieste da aziende nuove interessate a esporre, il bilancio per ora è comunque positivo e la macchina organizzativa si prepara a una fiera in grande stile.
 

Cosa significa “specializzata”

La base di partenza della specializzazione di Autopromotec è il fatto che, da sempre, è riservata agli operatori del settore (espositori e visitatori) e gli organizzatori tengono monitorate le aziende per valutarne la qualità. Chi espone ad Autopromotec, infatti, deve essere in linea con le richieste della fiera; candidature non ritenute adeguate non vengono prese in considerazione. 
Promotec, infatti, ha il vantaggio di rappresentare delle associazioni di categoria e l'intento della manifestazione è puramente “informativo” e di promozione: offrire una vetrina e un luogo di incontro, senza dover fare i conti in tasca a nessuno. Ciò permette di mantenere alto il livello di qualità degli espositori, da qualsiasi parte del mondo provengano.
A questo si riallaccia anche un altro discorso: quello della divisione in settori merceologici. A Bologna non vengono riservati spazi espositivi a livello di paese (per intenderci: non c'è un padiglione degli espositori di una singola nazione), ma la suddivisione nei diversi padiglioni viene effettuata solo in base al prodotto. In questo modo i visitatori che vogliono avere informazioni, ad esempio, sui ponti sollevatori o sui diagnostici o sul car care o le gomme non sono costretti a girare da una parte all'altra della fiera, perdendo tempo in tanti spostamenti, ma riescono a ottimizzare il giro delle visite e gli appuntamenti agli stand, avanzando anche tempo per eventuali altre visite.
Il percorso “ideale” viene costruito a tavolino dagli organizzatori, anche grazie alle risposte avute tramite le manifestazioni di interesse: il layout della fiera e la possibilità di inserire nuove categorie o accorparne altre permettono di disegnare una mappa che consente una visita molto più efficace della fiera. Senza però che questo penalizzi un settore rispetto a un altro, perché, come spiega Servadei: “per quanto riguarda il mercato estero, ci sono aziende che esportano l'80% della loro produzione e anche oltre, soprattutto in alcuni paesi, e i distributori internazionali spesso sono dei multimandatari, così capita che l'eccellenza del comparto attrezzature faccia da traino agli altri comparti”.
Chi invece offre, come espositore, prodotti diversificati, viene invitato a essere presente all'interno di più padiglioni o comunque a usufruire di spazi aggiuntivi oltre ai propri stand, per esempio quelli adibiti ad aree tematiche specifiche (la diagnostica, la mobilità sostenibile, eventuali corner dimostrativi, eccetera).
Oltre all'esposizione di prodotti e servizi, ad Autopromotec sarà possibile vedere in maniera strutturata le tendenze del mercato e le prospettive che ci sono per l'autoriparazione, indipendente e autorizzata. Infatti, per fare un esempio, oggi si parla molto di mobilità condivisa (car sharing, car pooling) e di mobilità sostenibile (dai carburanti ai sistemi alternativi) e Bologna vuole essere anche un luogo dove poter fare il punto della situazione, mettendo in risalto queste tematiche, sia per capirne la portata sul mercato (ad esempio, quanto manca davvero alla diffusione di certe soluzioni per la mobilità elettrica), sia per conoscere prodotti e sistemi (software e servizi eccetera) resi disponibili dalle aziende, sia per capire quale impatto avranno sulla riparazione. Solo qui, dunque, sarà possibile avere un colpo d'occhio globale su tutte le sfaccettature di quello che oggi è considerato innanzitutto un mezzo di trasporto e non uno status symbol, come accadeva spesso in passato.
“In altre parole – conclude Servadei – la specializzazione è un modo professionale per approcciare le diverse tematiche”.
 

Autopromotec guarda al futuro

La validità e l'attualità della fiera riguarda anche la possibilità di un confronto diretto con chi partecipa al processo di sviluppo delle nuove tecnologie applicate all'auto: i componentisti. Sono questi, infatti, i protagonisti che “creano” le innovazioni di domani, quelle che avranno poi importanti ripercussioni in termini di novità sulle attrezzature, sui componenti, sui ricambi, sulle metodologie di lavoro, sui software, sulla gestione di tutta l'attività professionale.
Per fare un esempio, basta vedere con quale velocità è cambiato il mercato dell'auto negli ultimi due anni, quanti discorsi sono stati affrontati e andranno crescendo di importanza: dall'ecologia alla riciclabilità del veicolo, dalle valvole TPMS al decreto tuning, dalle normative nel campo della sicurezza a quelle delle revisioni

L' Autopromotec, anche in questo senso, diventa un appuntamento imprescindibile per aggiornarsi su tutte le novità normative e tecnologiche, anche perché la manifestazione dedicherà degli spazi (espositivi ma anche convegnistici) a tutti questi argomenti.
“Anzi, in questo senso – afferma Servadei – l'intento di Autopromotec non sarà semplicemente quello di essere una vetrina, ma, in collaborazione con le associazioni di categoria, anche quella di fare da cassa di risonanza di certe problematiche, grazie al risalto che la manifestazione riesce ad avere sui media, per cercare anche di promuovere soluzioni ai problemi normativi che impediscono lo sviluppo del business per avere soluzioni reali per il sistema paese”. 
Autopromotec, dunque, si propone come momento anche “proattivo”: non solo vetrina delle novità tecnologiche, ma promotore e “facilitatore” di incontri e momenti capaci di esplorare in maniera reale le tendenze dell'aftermarket automotive.  


Una nuova sede polifunzionale

Promotec si è trasferito in una nuova sede: non si tratta di un banale trasloco, ma esprime la volontà di diventare un punto di incontro di tutta la filiera aftermarket, perché gli operatori del settore abbiano sempre a disposizione un luogo dove aggiornarsi e fare informazione e formazione, incontrarsi in tempo reale anche per momenti di business o di confronto in aggiunta al momento della fiera. Da qui partirà anche la nuova newsletter di Promotec.
Nella nuova sede di Anzola Emilia (BO), infatti, c'è spazio non solo per gli uffici,  ma anche per delle aule per i corsi, uffici per incontri e convegni, un'officina attrezzata per le dimostrazioni, un centro servizi cui appoggiarsi per avere, ad esempio, un database completo delle aziende e delle associazioni di categoria.
Il primo evento a calendario è la riunione annuale di EGEA, l'associazione europea dei costruttori di attrezzature.

Perché piace Autopromotec

• è una fiera altamente specializzata, con espositori e visitatori internazionali
raduna tutti i settori dell'aftermarket automotive
• è organizzata per padiglioni con settori definiti per ottimizzare la visita
• offre grandi opportunità di aggiornamento non solo sui prodotti, ma anche 
su servizi e normative del settore
• ci sono i componentisti OE: offre uno sguardo anche sull'auto del futuro 
e sulla sua riparazione
• i visitatori sono tutti professionisti del settore
• vi si trova la più alta concentrazione al mondo di produttori di autoattrezzature
 

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Tags: Osservatorio Autopromotec

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