
La piattaforma cinese dell’e-commerce B2B, fondata nel 1999, promette orizzonti di export globali alle aziende italiane di ogni settore. Vediamo cosa propone attraverso un caso reale.
Alibaba.com è probabilmente il più importante e-commerce completamente B2B del mondo. A differenza di altri marketplace, ossia piattaforme in cui le persone possono acquistare e vendere prodotti, questa realtà è nata con l’obiettivo di consentire alle PMI di connettersi a livello globale e di vendere e approvvigionarsi da tutto il mondo.
Il suo fondatore, Jack Ma, è stato un pioniere al punto che l’azienda, nata nel 1999, è cresciuta a dismisura e oggi fa parte di un ecosistema di portali che permettono di fare quasi tutto online (da AliExpress, sito B2C, fino ad Alipay, una delle principali piattaforme di pagamento online dell’Estremo Oriente).
Presente in Europa dal 2015, nel 2020 Alibaba.com ha compiuto un ulteriore passo avanti verso le aziende italiane: è di quell’anno, infatti, l’accordo triennale con l’ICE (Istituto per il Commercio Estero) per la creazione di un “Italian Pavilion” all’interno del sito, dedicato proprio all’export dell’automotive.
Un’opportunità che molte aziende hanno colto, ma che nel mondo automotive è rimasta una nicchia. Abbiamo contattato Consorzio ARMEC, azienda che proprio dal 2020 ha intrapreso il percorso su questa piattaforma per comprenderne le potenzialità.
Chi è Consorzio ARMEC
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ripercorriamo la storia di Consorzio ARMEC. Fondata nel 1970 a Corato (BA), ARMEC è un'azienda con una lunga esperienza nel settore della componentistica per turbocompressori. Luigi Arbore, fondatore e CEO dell’azienda, ha iniziato con la ricostruzione di frizioni per vetture, per poi espandersi nel 1983 nel campo della ricostruzione dei turbocompressori.Oggi Consorzio ARMEC comprende quattro aziende ed è un punto di riferimento per officine e professionisti del settore automotive, sia per la vendita di turbine complete che per i ricambi e le attrezzature.
Un’esperienza iniziata quasi per caso
A raccontarci questa esperienza è Luigi Arbore, fondatore di Consorzio ARMEC, e responsabile del progetto di collaborazione con Alibaba.com.“La nostra collaborazione con Alibaba.com – spiega Arbore – è iniziata nel 2020 grazie a un bando dell’ICE, che forniva un incentivo per l’export legato proprio alla creazione dell’Italian Pavilion su Alibaba.com”.
Un’opportunità che, almeno inizialmente, Arbore vedeva legata solo al finanziamento: “Onestamente siamo partiti con l’idea di sfruttare l’incentivo triennale per poi fare le nostre valutazioni. A febbraio di quest’anno abbiamo rinnovato la nostra presenza su Alibaba.com e già questo dimostra che l’esperienza è stata positiva”.
Entrando nel dettaglio, colpisce la motivazione principale del successo: non si tratta solo di business diretto, ma anche della visibilità acquisita su mercati lontani. “Come scelta strategica abbiamo puntato molto sulle attrezzature per la riparazione dei turbocompressori, un settore complesso perché si tratta di strumenti spesso costosi, difficili da acquistare online senza una dimostrazione delle loro potenzialità. Nonostante questo – prosegue Arbore – ogni anno realizziamo vendite dirette su Alibaba.com, soprattutto su mercati lontani come quello cinese e quello sudamericano, in particolare Argentina e Brasile. Tuttavia, il vero valore della nostra collaborazione è stato l’aumento della visibilità del nostro marchio a livello globale. Monitoriamo sia gli accessi al sito che le richieste di contatto, oltre ai riscontri ottenuti in occasione di fiere ed eventi, e posso dire che la percezione del nostro brand è notevolmente aumentata”.
Oltre a questi vantaggi, Arbore evidenzia altre due ragioni per cui Consorzio ARMEC giudica positiva questa esperienza. La prima è che Alibaba.com, come altre piattaforme, supporta i venditori con momenti di confronto trimestrali per ottimizzare la propria presenza online. La seconda, non meno importante, è che, con l’ultimo rinnovo, Alibaba.com ha aperto a Consorzio ARMEC la possibilità di vendere anche in Europa.
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