News | 15 September 2025 | Autore: redazione

ADIRA sul Data Act: “Bene la norma UE, ma servono regole dedicate all’aftermarket”

ADIRA accoglie con favore l’entrata in vigore ufficiale del Data Act, ma avverte: “senza una normativa specifica per l’aftermarket, permangono criticità per utenti e operatori del settore”.


Lo scorso 12 settembre è entrato ufficialmente in vigore il Data Act e la Commissione Europea ha pubblicato le Linee Guida per il settore automobilistico, documento con funzione orientativa sull’applicazione del regolamento. Con un comunicato stampa ufficiale, ADIRA, l’Associazione dei Distributori Indipendenti di Ricambi per Autoveicoli, fa sapere di aver accolto con favore questo traguardo: “Si tratta di un passaggio importante per la transizione digitale dell'Europa e di un passo fondamentale verso una condivisione equa e trasparente dei dati nel settore automobilistico.”

Il Data Act, infatti, introduce regole generali per tutti i prodotti connessi, compresi i veicoli: riconosce agli utenti il diritto di accedere ai dati generati dai propri dispositivi, permette di condividerli con fornitori di servizi di loro scelta e obbliga chi li detiene a renderli disponibili in modo chiaro e trasparente.

Tuttavia, ADIRA sottolinea che, essendo un regolamento “orizzontale” applicabile a tutti i settori industriali, il Data Act “non accoglie le specificità del settore automotive che, per la sua complessità e importanza socio-economica, richiede un approccio specifico. Una posizione condivisa da tutte le associazioni e federazioni europee dell’aftermarket indipendente.

In particolare, ADIRA e FIGIEFA ritengono “necessarie norme specifiche per il settore automotive a tutela dell’utente e degli operatori”. Oggi il possesso e l’utilizzo dei dati generati dai veicoli – parametri di funzionamento, chilometraggio, abitudini di guida, percorsi, dati biometrici – alimenta un mercato emergente di servizi innovativi: diagnosi a distanza, marketing diretto, navigazione avanzata, assicurazioni personalizzate.
“Tutto ciò – ricorda ADIRA – fino ad oggi è stato ad esclusivo appannaggio delle case costruttrici”.

L’associazione avverte che un approccio che non tenga conto di queste peculiarità “rischia di compromettere gli obiettivi stessi della legge: per i fornitori di servizi indipendenti, il vero ostacolo alla competitività dei servizi di mobilità digitale non è la burocrazia, ma l'accesso limitato ai dati dei veicoli”.

Proprio per questo motivo ADIRA sottolinea l’importanza delle Linee Guida per l’automotive appena pubblicate: “Sono uno strumento essenziale per evitare una applicazione ‘morbida’ del regolamento. Senza un’attuazione solida e armonizzata, i diritti e gli obblighi sanciti dal Data Act rischiano di rimanere solo sulla carta.”

L’associazione ricorda nella nota stampa che una proposta di Data Act Automotive specifico è già pronta e approvata sia dalle federazioni dell’aftermarket sia dai costruttori, ma la sua pubblicazione è stata sospesa dopo le elezioni europee 2024, complice la diversa composizione dei nuovi organismi UE e la crisi che sta colpendo il settore automobilistico.

“Accettare solo un Data Act generale, rinunciando a quello specifico, significherebbe accettare una pericolosa deregolamentazione”, avverte ADIRA.

In assenza di un regolamento settoriale, per l’associazione diventa fondamentale un’applicazione coerente e forte del Data Act in tutta l’Unione, per garantire certezza del diritto, concorrenza leale e possibilità di innovazione. ADIRA, inoltre, auspica che la Commissione europea e gli Stati membri salvaguardino l’integrità del Data Act, evitando che venga riaperto o indebolito nei prossimi pacchetti legislativi. 
Particolare attenzione deve essere riservata soprattutto alle PMI, che rappresentano l’ossatura dell’aftermarket e che hanno bisogno di norme chiare e facilmente applicabili per poter competere.

“Il Data Act deve essere riconosciuto come il primo passo verso una legislazione specifica per il settore (SSL) che affronti pienamente le sfide di un accesso equo ai dati dei veicoli. ADIRA – conclude l’associazione – ribadisce il proprio impegno a collaborare in modo costruttivo con tutte le parti interessate, monitorando l’attuazione del regolamento affinché non generi distorsioni competitive nel mercato del post-vendita”.

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Tags: Adira accesso ai dati data act

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