News | 05 February 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Ministero dell’Ambiente: il contributo ambientale va pagato anche dai venditori di pneumatici online

L’indicazione ministeriale in risposta all’interrogazione parlamentare presentata da Ermete Realacci. La vendita di pneumatici online ha una quota di mercato del 3%: non tutte le aziende con sede all’estero di vendita pneumatici via Web pagano il contributo. Le indicazioni di Ecopneus.

Bastano pochi “clic” e si acquista il treno di pneumatici desiderato: è la vendita online, fenomeno che si prevede in crescita dall’attuale 3% di quota di mercato. Secondo i responsabili nazionali per l’ambiente, anche i venditori online devono pagare il contributo ambientale dalla vendita di pneumatici. Lo stabilisce il Ministero dell’Ambiente, in seguito all’interrogazione parlamentare lanciata nei giorni scorsi da Ermete Realacci (Pd), presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici alla Camera, sulle modalità di applicazione del contributo ambientale associato all’acquisto di pneumatici tramite i canali web.

La proposta ha raccolto il parere favorevole da parte delle Associazioni nazionali: "La questione dell’applicazione del contributo ambientale sugli pneumatici che giungono nel nostro Paese tramite vendite online effettuate da soggetti commerciali con sede all’estero è di grande importanza perché occorre evitare qualsiasi forma di evasione del contributo ambientale connessa con l’immissione di pneumatici nel mercato nazionale e le conseguenti forme di concorrenza sleale da parte di imprese straniere a danno di imprese italiane o estere ma con presenza commerciale in Italia", spiega Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus.
 

 
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La normativa in vigore in Italia, infatti, prevede che ciascun produttore di pneumatici versi un contributo, al momento dell’acquisto di ogni pneumatico nuovo, a uno dei consorzi di gestione dei Pfu, gli pneumatici fuori uso. La questione è che alcune aziende che operano via web con sede all’estero non sempre versano il contributo ambientale. Se si fa il rapporto fra quota di mercato degli pneumatici venduti online e il mancato contributo ambientale, è facile comprendere che si tratta di cifre importanti.

"Ecopneus da sempre sta insistendo in ogni occasione per assicurare che tutti i flussi in entrata vengano registrati e finanzino, tramite contributo, la gestione del fuori uso. Siamo convinti che queste iniziative vadano nella giusta direzione. Il merito di aver sollevato il problema va senz'altro all'On. Realacci e la soluzione prospettata dimostra che lo Stato Italiano è all'avanguardia nell'affrontare le sfide che la rivoluzione digitale sta portando nell'economia reale e nella vita quotidiana di imprese e cittadini”, indica Corbetta.

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Tags: pneumatici vendite online

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