News | 16 June 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Automotive eco friendly: Ford studia componentistica con bioplastiche ricavate dai pomodori

L’impiego degli scarti dai processi di trattamento dei pomodori per la produzione di bioplastiche: un ambizioso progetto in partnership Ford - Heinz

Cosa hanno in comune pomodori e autoveicoli? In apparenza ben poco; in realtà, nell’ottica dell’attenzione all’ambiente, possono essere complementari. E’ il progetto che sta portando avanti Ford in collaborazione con H.J. Heinz Company (gruppo fra i principali produttori di prodotti alimentari), finalizzato allo sviluppo di bioplastiche ricavate dagli scarti di lavorazione dei pomodori, per incrementare l’utilizzo di materiali sostenibili a bordo dei veicoli di Ford.

Più nel dettaglio, i ricercatori di Ford e Heinz hanno sviluppato un metodo per ricavare bioplastiche dalle fibre del pomodoro per incrementare l’utilizzo di materiali sostenibili a bordo dei veicoli. Nello specifico, le bucce dei pomodori essiccate potrebbero diventare staffe di supporto dei cavi dell’impianto elettrico o piccoli vani portaoggetti. La ricerca, in un primo momento, è stata avanzata da Heinz, e successivamente proposta a Ford: l’obiettivo consiste nell’individuazione di nuove metodologie per il riciclo di bucce, gambi e semi delle due milioni di tonnellate di pomodori che ogni anno vengono trattate per la produzione del ketchup. Circa due anni fa Ford ha iniziato a collaborare con Heinz, Coca-Cola Company, Nike Inc. e Procter & Gamble per accelerare lo sviluppo di materie plastiche ricavate al 100% da fibre vegetali e utilizzabili, per esempio, per la creazione di tessuti o imballaggi con un’impronta ambientale ridotta rispetto a quelli a base petrolchimica.

“Stiamo portando avanti la ricerca per stabilire quanto i sottoprodotti dei procedimenti industriali per il trattamento del cibo possano trovare applicazione nel mondo dell’auto - indica Ellen Lee, specialista tecnico di ricerca per le materie plastiche di Ford - Il nostro obiettivo è sviluppare un materiale resistente ma leggero, che abbia un impatto ambientale ridotto e rispetti i nostri standard di produzione”.
 

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