Nei 
primi sei mesi del 2014, il volume delle 
vendite di autovetture e veicoli commerciali leggeri in Turchia è calato del 24,85% rispetto al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2013. Lo indica un 
rapporto redatto dalla turca 
Automobile Distributors’ Association (Associazione Distributori del settore auto). In 
termini assoluti, il 
totale delle vendite è sceso a 286.681 unità (ricordiamo che, nel 
primo trimestre 2014, il calo era già in atto: 115.272 fra 
autovetture e veicoli commerciali leggeri venduti contro i 152.604 dei primi tre mesi 2013: una diminuzione del 24,46%). 
Causa principale della decrescita registrata dall’
Automobile Distributors’ Association è 
l’aumento dei tassi di scambio e di interesse, che è iniziato a crescere nella seconda metà 2013, nonché 
l’innalzamento dei tassi di interesse sui prestiti per l’acquisto di automobili deciso a febbraio dalla 
BDDK nel tentativo di incrementare il risparmio interno e di ridurre la dipendenza dai capitali stranieri. Tuttavia, anche 
l’aumento delle imposte sugli autoveicoli (una politica che riguarda i veicoli di produzione locale e quelli importati), quale l’introduzione della 
tassa speciale sui consumi per i veicoli (OTV) sembra abbiano contribuito a far calare il volume di autoveicoli venduti. E’ tuttavia da considerare anche la 
diminuzione della fiducia da parte dei consumatori, un generale 
rallentamento dell’attività economica e la 
diminuzione degli investimenti del settore privato. Il momento è, quindi, 
delicato anche per la 
Turchia, da tempo indicata come uno dei più importanti 
hub del settore auto a livello mondiale, principalmente grazie alla propria 
posizione strategica che la rende un mercato – chiave per le 
Case auto che hanno l’obiettivo di estendere il proprio business in Europa tenendo d’occhio i costi della manodopera. In termini di volumi, la 
Turchia è al 
quinto posto in Europa, davanti alla Spagna.
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