News | 03 November 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Airbag nell'occhio del ciclone

Lo rivela il “Wall Street Journal”. Audi ha ritirato 850mila esemplari di A4 per un problema del software; Honda, a causa di richiami per problemi al motore di modelli venduti in Giappone, annuncia tagli di stipendio ai propri top manager nei prossimi 90 giorni. Nel mirino anche la Nhtsa, Authority USA per la sicurezza stradale.

Sulla sicurezza dei passeggeri non si scherza; e due Case leader del mercato come Audi e Honda devono correre ai ripari per problemi alla gestione degli airbag. E’ quanto rivela in questi giorni Milano Finanza sulla base di una inchiesta del Wall Street Journal. In particolare, per Audi – che richiama 850.000 esemplari di A4 - la questione riguarda, più che gli airbag forniti da Takata, il software di controllo airbag: un problema risolvibile “in tre minuti”, rivelano i tecnici di Ingolstadt.

Un guasto di per sé di lieve entità, dunque; tuttavia, va considerato che è solo l’ultimo in un settore che appare sempre più oberato di richiami. Da gennaio 2014 – negli ultimi nove mesi, dunque – in tutto il mondo i richiami per problemi al software airbag sono stati decine di milioni: una questione che, a fare la somma, significa miliardi di dollari in più che le Case auto hanno dovuto e devono sborsare, oltre al fatto che la reputazione di manager e tecnici subisce un contraccolpo. A questo proposito, Honda – in seguito a richiami in Giappone che riguardavano problemi al motore: segnatamente, si è trattato del richiamo a 425.825 Honda Fit e altri modelli venduti in Giappone a causa di una serie di problemi a bobina e alimentazione - ha recentemente comunicato che i propri top manager subiranno nei prossimi tre mesi dei tagli di stipendio (provvedimento che dunque non riguarda gli airbag difettosi di Takata, che attualmente Honda provvede a sostituire sulle auto con più di dieci anni). Lo stesso presidente Takanobu Ido vedrà la propria retribuzione ridursi del 20% per tre mesi; allo stesso tempo, il marchio giapponese provvederà a far fronte ad eventuali emergenze tecniche con lo sviluppo di una Divisione ad hoc con l’obiettivo di sovrintendere sulla sicurezza degli autoveicoli.

Già a inizio anno, Nissan aveva provveduto alla creazione di una Divisione con obiettivi simili; mentre nei giorni scorsi la stessa Casa auto ha annunciato il richiamo (relativamente a Giappone, Europa e Cina) di 260.000 veicoli a causa di problemi all’airbag, anche se non è stato riscontrato alcun incidente. E’ chiaro che questa “corsa alla sicurezza” è una conseguenza dello stato di allarme fra le Case auto giapponesi in seguito all’enorme esborso subito da Toyota quest’anno – più di 1,2 miliardi di dollari – in seguito a una inchiesta giudiziaria sui casi di accelerazione involontaria, e all’indagine avviata dalla NHTSA per General Motors (la quale, per inciso, quest’anno ha dovuto far fronte a 75 campagne di richiamo, e ha comunicato di avere dovuto sborsare 700 milioni di dollari nel terzo trimestre a causa di riparazioni) in seguito a un problema al blocchetto di accensione per  alcuni dei suoi modelli.

E’ chiaro, alla luce dei numerosi episodi di richiamo, che Takata si trova nell’occhio del ciclone: una situazione che si ripercuote anche dal punto di vista economico (il principale competitor di Nakata, la svedese Autolit, ha annunciato in questi giorni di continuare a sottrarre quote di mercato al Gruppo giapponese). Tuttavia, sul banco degli imputati c’è anche Nhtsa (National Highway Traffic Safety Administration), cioè l’Authority USA per la sicurezza stradale, che nei giorni scorsi ha avvisato gli automobilisti statunitensi che abitano in zone calde e umide di recarsi al più presto in un’officina specializzata per farsi sostituire l’airbag frontale; in alternativa (se i ricambi non dovessero essere disponibili), il consiglio della NHTSA è di non sedersi al posto del passeggero anteriore e di disattivare gli airbag. Va detto che l’Authority, che già si trova col dito puntato a causa di come il problema al blocchetto di accensione difettoso General Motors è stato gestito, mercoledì scorso si è scusata per avere fornito dati poco accurati sulle vetture interessate dai richiami per gli airbag Takata. I problemi addotti da NHTSA sul sito Web dell’Authority fanno riferimento a un “Cambio di software del sistema di interazione con Internet”; tuttavia, non è stato spiegato il motivo per cui la lista dei modelli oggetto di richiamo da Nakata fosse incompleta: lista che ora comprende 7,8 milioni i veicoli, dei quali 5 milioni a marchio Honda.

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Tags: sicurezza airbag

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