Opinioni | 09 February 2024 | Autore: David Giardino

L'editoriale di David Giardino: "2024, l’anno dei nodi al pettine"
Ci siamo lasciati alle spalle un periodo davvero eccezionale per caratteristiche e atipicità; il lungo periodo a zero inflazione, la pandemia, i sollievi economici per superare il periodo di restrizioni e infine la riapertura, le crisi politiche d’Oriente con i conseguenti effetti sulle materie prime e il traumatico risveglio della inflazione.
 
Tutto questo non sembra aver scosso eccessivamente il mercato della distribuzione indipendente di ricambi, che invece ha beneficiato in parte della rivalutazione dei magazzini, scaricando a valle il rialzo inflattivo pagato in definitiva dal consumatore finale. 
La necessità di possedere una autovettura efficiente per la mobilità giornaliera è una delle caratteristiche immutate e probabilmente immutabili della maggioranza della popolazione e non solo italiana. 
La manutenzione, alla quale si è aggiunta anche la riparazione ordinaria e straordinaria dei veicoli, ha riempito le officine, saturandole di lavoro, con tutto il beneficio del settore della componentistica indipendente. 

All’acquisto di una vettura nuova in sostituzione di un veicolo datato, abitudine dei periodi a inflazione zero, si preferisce e di gran lunga un minor investimento per mantenere efficiente un veicolo ancora perfettamente funzionante e soprattutto non ibrido o peggio ancora elettrico.
Si preferisce riparare, anziché comprare, sino a che non si sarà completamente chiarita quale sarà la tecnologia in grado di sostituire la motorizzazione endotermica, superandola per efficienza e sostenibilità e non per ideologia o interesse.

In questo stato di fatto, il mercato della riparazione trae stabilità e benefici, ma con l’inflazione raffreddata si troverà a dover cercare gli utili nel mercato e non nei bilanci; molti operatori hanno aperto nuove sedi e si stanno espandendo, privilegiare investimenti propri ad accordi territoriali con la distribuzione presente potrebbe portare a un aumento dei costi non sempre individuabile sulla carta, a una riaccesa concorrenza sulle condizioni di vendita e con un costo del denaro sempre elevato. 

Il 2024 continuerà a essere una anno positivo in termini di volumi, ma potrebbe essere meno generoso in termini di redditività, esponendo a rischi le strutture più fragili o che hanno sbagliato la propria strategia espansiva.

Photogallery