
Il RicambistiDay 2025 si conferma anche quest'anno un luogo di incontro ricco di stimoli per la filiera della distribuzione indipendente, dove determinazione e sacrificio premiano sempre chi non si arrende mai. Appuntamento al 19 marzo 2026 per la decima edizione.
"Il RicambistiDay, un luogo di incontro di persone e di storie di imprenditori". Con queste parole, il direttore di Notiziario Motoristico, David Giardino, ha aperto la nona edizione di RicambistiDay, svoltasi lo scorso 20 marzo al Centro Congressi VeronaFiere.
La sessione mattutina è iniziata con Piergiorgio Beccari, che ha celebrato i vent'anni di A.D.I.R.A. e ha ricordato con emozione il padre Bruno Beccari, Giuseppe Palmerini e Vittorio Amura, figure di riferimento che avrebbero molto apprezzato la posizione raggiunta oggi sul mercato dall’associazione.
Dopo l'intervento di Beccari, David Giardino ha ricordato la scomparsa di due colleghi, Marco Curcio di LKQ RHIAG e Karen Demozzi di Tecnodue, esprimendo la solidarietà e l'affetto della comunità e ha invitato i presenti a contribuire alla raccolta fondi per dare un segnale concreto di solidarietà.
Il cacciatore di 8.000: “mai mollare”
Finita la parte più istituzionale, il RicambistiDay è entrato nel vivo con una metafora importante tra l’impegno, la fatica e la determinazione, che può avere uno sportivo, e quella necessaria per chi vuole fare l’imprenditore.Lo sportivo è Marco Confortola, la più giovane guida alpina dei nostri tempi e tecnico di elisoccorso, che ad oggi ha scalato ben tredici dei quattordici Ottomila.
Chiamare Confortola come uno sportivo è però riduttivo, considerata la sua straordinaria esperienza fatta di scalate estreme, senza ossigeno. Un persona capace di perseguire i propri obiettivi e superare ogni ostacolo, avendo però sempre presente i propri limiti, perché a volte anche sapersi fermare è un pregio.
Confortola, infatti, ha raccontato quanto ha imparato dal drammatico bivacco sul K2 nel 2008, che gli ha causato l’amputazione di tutte le dita dei piedi e un anno di riabilitazione per tornare a camminare. Un’ esperienza, questa, che ha segnato profondamente Confortola (in quella scalata persero la vita 11 alpinisti) e da cui ha appreso una lezione preziosa: “Per quanto sia importante non mollare mai, per superare le sfide bisogna imparare a capire quando è il momento di fermarsi”.
Ma se la montagna insegna a rispettare i propri limiti, insegna anche e soprattutto il valore della squadra. Per Confortola, infatti, il successo si raggiunge solo se ogni componente del gruppo si sente parte attiva dell’impresa: “Se sei una brava guida, il passo lo fai sul più lento del gruppo”, ha affermato, sottolineando che il successo non è mai un’impresa individuale, anzi è fondamentale motivare sempre la squadra, ogni componente del team. In alta quota, così come nel lavoro, è fondamentale perciò che ogni componente si senta parte attiva del progetto, perché solo sostenendosi a vicenda si può raggiungere la vetta.
Una filosofia, questa, che si applica perfettamente anche al mondo imprenditoriale, perché in un’azienda di successo, come in una cordata, tutto si basa sulla fiducia reciproca, sulla condivisione degli obiettivi e sulla capacità di affrontare insieme le difficoltà.
Per Confortola, dunque, disciplina, sacrificio e spirito di squadra sono le chiavi per arrivare in alto. Perché, come ha concluso Confortola, non si raggiunge il successo senza fatica: “No pain, no gain!”.
Il segreto del successo: le persone, non solo le idee
Dopo l’intervento di Confortola, Giancarlo Rocchietti ha raccontato la sua “scalata”, il suo percorso imprenditoriale: dalla fondazione dell’azienda Euphon alla creazione del Club degli Investitori, una community che sostiene startup e PMI innovative, di cui oggi è presidente.Rocchietti ha spiegato cosa lo ha spinto a quotare in borsa la sua azienda Euphon, e cioè per avere le risorse per internazionalizzarsi, e di come la sua esperienza lo abbia portato a credere nell’importanza di sostenere i giovani talenti, supportandoli economicamente e soprattutto con la sua esperienza.
Valori che sono contenuti nel suo libro “L’Occhio della Tigre”, dove Rocchietti descrive come riconoscere anche dagli occhi la fiamma e lo spirito imprenditoriale dei founder; un ottimo team è più importante di un’idea brillante. Per lui, infatti, il successo di una startup dipende soprattutto dalla qualità delle persone che ne fanno parte.
Proprio come per Confortola, anche per Rocchietti non è sufficiente avere una meta ambiziosa se non si ha il team giusto per affrontare la salita.
Le startup, proprio come gli scalatori, devono avere la prontezza di capire quando accelerare e quando fermarsi. Il principio "If you fail, fail fast" insegna l'importanza di abbandonare il progetto velocemente se non funziona.
Bernardo Bertoldi, professore associato presso il dipartimento di management dell'Università di Torino, cofondatore di 3H Partners e vicepresidente del Club Degli Investitori, ha poi approfondito il tema della successione aziendale, sottolineando come il passaggio generazionale sia una fase critica per le imprese familiari. Ha evidenziato che un’impresa non è solo capitale, ma il frutto di sacrifici e persone.
Riallacciandosi alla metafora della scalata, ha spiegato che quando si è giovani si ha l’energia per far crescere l’azienda, mentre con il passare dell’età si entra in una fase più riflessiva.
Attraverso esempi come Enzo Ferrari e Will Ford, Bertoldi ha ribadito che un grande imprenditore non si limita a costruire, ma deve anche assicurarsi che la sua azienda possa prosperare oltre se stesso: non pensa solo alla vetta, ma anche alla sicurezza del ritorno al campo base.
Le parole di Confortola, Rocchietti e Bertoldi delineano dunque in un’unica visione: il successo, sia in montagna sia nell’impresa, si basa sulla determinazione dell’obiettivo, sulla forza della squadra, sulla capacità di adattarsi e sulla consapevolezza dei propri limiti.
L’aftermarket sotto i riflettori
Un filo rosso proseguito anche negli interventi degli altri relatori, che hanno evidenziato come nel loro lavoro quotidiano abbiano esaltato le potenzialità delle persone che ci lavorano.Non si è parlato perciò solo di numeri, ma anche di servizi che possono fare la differenza, perché un’azienda capace di fare squadra saprà essere sempre vincente anche di fronte agli imprevisti che il mercato le può sottoporre.
Avendo visitato il nuovo magazzino di Bolzano dell'azienda tedesca Wessels+Müller in Italia, Tommaso Caravani di Notiziario Motoristico ha illustrato le attività della filiale, i punti forza e le strategie commerciali adottate da questo colosso, che non sta passando inosservato in Italia.
Proprio perché operante sullo stesso territorio è stato poi chiamato sul palco Rheinold Graf di FEA Ricambi di Bolzano, che ha raccontato come un’azienda locale possa competere con colossi internazionali. La chiave del successo, ha spiegato Rheinold, risiede nel valore del rapporto umano con le officine, caratteristico di un’azienda a conduzione familiare, e nell’investimento nei servizi.
Luca Cavaglieri di Terreni Tito ha evidenziato il ruolo centrale della passione e della formazione dei giovani talenti per il futuro del settore: “I giovani non vanno mai lasciati soli, ma seguiti e incoraggiati. La loro energia, se bene indirizzata, è una fonte unica di cui l’azienda non può che beneficiare”, precisa Luca Cavaglieri.
Cavaglieri sul palco di Verona ha confermato poi che l’azienda intende proseguire nel suo processo di crescita, la sua scalata, sia con l’apertura di nuove filiali, che da otto sono passate a dieci, sia attraverso nuove acquisizioni.
Da segnalare, infatti, che dall’1 aprile 2025 Terreni Tito ha acquisito Autoricambi Guastalla e le sue sedi di Guastalla (RE) e di Suzzara (MN).
Massimiliano Miceli ha raccontato la crescita di Due Emme sul territorio. Una crescita basata su aperture strategiche e acquisizioni, che hanno portato oggi l’azienda a prepararsi a una nuova scalata e a operare sul territorio con 14 filiali e oltre 100 dipendenti.
Da segnalare che l’acquisizione del Gruppo Cosso riguarda i punti vendita di Torino (Cope Autoricambi Srl), di Vigevano (Nuova Casa dell’Auto in provincia di Pavia) e di Voghera (Faram Srl in provincia di Pavia).
Stefano Gianello e Massimiliano Zara hanno spiegato come la collaborazione tra aziende concorrenti possa creare valore, raccontando il successo di Zetatecnica, società nata dalla fusione di due realtà venete e oggi parte del consorzio inSIAMO, che quest’anno festeggia i 20 anni dalla fondazione.
I due relatori hanno poi sottolineato che, grazie alla partnership con LKQ RHIAG, Zetatecnica ha ottimizzato la gestione logistica e migliorato l’efficienza del magazzino, rendendo il riordino delle scorte più efficace. Questo consente all'azienda di essere più competitiva, soprattutto in risposta all’espansione di InterCars, la cui presenza sul mercato aveva già stimolato il processo di aggregazione. Tale dinamica resta attuale anche oggi, considerando l’imminente apertura di una nuova sede del distributore polacco.
A proposito di ricambio generazionale, invece, Zetatecnica può stare tranquilla, grazie all'entrata del figlio di Stefano, Luca Gianello, che con un ruolo trasversale tra l’aspetto gestionale e la vendita, rappresenta il collegamento tra esperienza e innovazione.
Per la seconda volta sul palco del RicambistiDay, è stato poi il momento dei fratelli Michele e Stefano Calzaretta di Ricambi Auto SMC, che hanno portato l’esempio di un’azienda giovane, dinamica, che raggiunge traguardi importanti: in soli due anni hanno più che raddoppiato il valore delle vendite su internet, dimostrando la loro capacità di sviluppare efficacemente questo canale con soluzioni uniche e dedicate.
Hanno poi dichiarato che entro l’anno apriranno una nuova filiale in Francia, dopo il successo ottenuto in Germania, che permetterà di raddoppiare il fatturato in quel paese grazie a un servizio più efficiente. “L’esperienza maturata con la Germania ci ha dimostrato l’impatto positivo che una filiale locale può avere sulle vendite. Attualmente, esportavamo dall’Italia verso la Germania circa 200.000 - 250.000 euro al mese, ma con l’apertura della filiale siamo riusciti a portare questo valore a 1,5 milioni di euro mensili. Lo stesso scenario si prospetta per la Francia, dove già oggi realizziamo un fatturato di 150.000 euro al mese senza una presenza diretta”, precisano i fratelli Calzaretta.
A concludere la sessione mattutina sono stati Silvano Guelfi e Paolo Saluto del Politecnico di Torino, che hanno confermato la tendenza dello sviluppo del fatturato nel settore della distribuzione ricambi, prevedendo una crescita di circa il 3% per il comparto della distribuzione e di circa il 6% a livello ricambista.
Un'altra tendenza evidente dai dati mostrati dal Politecnico di Torino è legata al consolidamento anche a livello dei ricambisti: i primi 100 ricambisti (il 2,5% del campione) generano il 40% del fatturato totale.
La sessione pomeridiana
Dopo un light lunch dedicato al networking, la sessione pomeridiana ha trattato in particolare il tema dell'intelligenza artificiale nel settore automotive, mostrando come questa tecnologia possa essere un’alleata sia per l’ottimizzazione dei processi interni alle aziende sia per la gestione dei servizi per clienti e fornitori.Bernardo Bertoldi ha aperto la discussione con un intervento introdotto da un contributo video tratto dal film Matrix, che già nel 1999 metteva in luce le potenzialità e i rischi legati all’AI. Ha poi spiegato il funzionamento dell’intelligenza artificiale e il suo impatto nel mondo aziendale, portando un caso pratico di applicazione nel pricing dei ricambi. Pur senza rivelare il nome dell’azienda coinvolta, Bertoldi ha dimostrato come l’AI possa rappresentare un vantaggio competitivo concreto.
Di intelligenza artificiale, e dei vantaggi che porta, ha parlato Lorenzo Prandini di Gestione Prodotti & Servizi, che ha spiegato come la sua azienda utilizza l'AI tramite Copilot Work in Outlook per migliorare la gestione delle informazioni, mostrando perciò come GPS abbia implementato processi che sfruttano l'intelligenza artificiale nella pratica quotidiana.
Questo approccio pratico si ricollega all’intervento successivo, quello di Domenico Piccolomo di Techmade Solutions, che ha presentato MiT Telegram, un progetto sviluppato con Collins ITS, che punta a risolvere e a semplificare di molto uno dei problemi principali nel settore aftermarket: la comunicazione tra ricambista e officina per l'ordine dei ricambi.
Anche in questo caso, il focus è stato su come la tecnologia possa semplificare e velocizzare i processi, rendendo il settore aftermarket più efficiente.
Sara Pedrazzi di Upem ha invece condiviso la sua esperienza nel settore, raccontando come lavora un fidelity manager sul territorio. Pedrazzi, che segue più di 100 officine nella zona tra Modena e Bologna, conosce bene queste realtà imprenditoriali, potendone trarre una fotografia dai tratti ben definiti. Pedrazzi ha dunque evidenziato le differenze tra officine evolute, in trasformazione e stazionarie.
A chiudere questa nona edizione del RicambistiDay sono stati Francesco Valeriani insieme al figlio Riccardo dell’Autofficina Tuttogas, un'officina molto attiva anche sui canali social, prima su Facebook poi su YouTube. Anche per loro, la sfida principale e la difficoltà più grande è quella di trovare e reperire nuove risorse per rispondere all’aumento della richiesta di riparazione.
RicambistiDay 2026: l’appuntamento è il 19 marzo
Il direttore di Notiziario Motoristico, David Giardino, dopo aver ringraziato i relatori, i partecipanti e gli sponsor, ha dato appuntamento a tutti per l’anno prossimo: la decima edizione di RicambistiDay si svolgerà il 19 marzo 2026 presso il Centro Congressi VeronaFiere.Il RicambistiDay si conferma dunque ancora una volta il luogo di incontro di persone e di storie di imprenditori, dove la condivisione e il confronto rappresentano la chiave per prepararsi ai cambiamenti del mercato nel futuro.
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