Articoli | 09 November 2010 | Autore: Cristina Palumbo

Omologazioni: si apre una nuova strada

Con l’entrata in vigore del primo decreto attuativo relativo al nuovo articolo 75 del Codice della Strada si aprono nuove opportunità per il tuning e non solo, grazie alla possibilità di omologare dei componenti senza il nulla osta della casa auto. Cerchiamo di capire meglio come funziona questa normativa e quali opportunità apre al mercato.

Tuning ma non solo: personalizzazione significa anche prestazioni, sicurezza, elaborazioni sportive. Con il nuovo Codice della Strada e in particolare con l’entrata in vigore del primo decreto attuativo del nuovo articolo 75 (modificato con la legge del 27 febbraio 2009, nr 14 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 settembre 2010), i componentisti hanno finalmente a disposizione uno strumento normativo chiaro e dettagliato per poter omologare un sistema frenante che ha caratteristiche diverse da quelle del primo equipaggiamento.
Ciò significa che è stata redatta una procedura che permette ai componentistiproduttori di sistemi frenanti di ottenere una pubblica omologazione da parte della Motorizzazione Civile (senza l’intervento della casa auto) di un impianto diverso dall’originale (per materiali, forma e grandezza e combinazione degli elementi), che però dimostra di avere tutti i requisiti di sicurezza necessari e non modifica il buon funzionamento del veicolo. Un prodotto che, una volta installato da un professionista del settore (non si può procedere con il “fai-da-te”), permette all’utente finale (automobilista o motociclista) di ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.
 
L’iter di omologazione
Il primo decreto attuativo riguarda gli impianti frenanti, ma si tratta, appunto, solo del primo in ordine di tempo. La strada è ora aperta e potrebbe permettere ai produttori di componenti e sistemi “alternativi” di sedere a un tavolo con gli altri operatori del settore (dalla Motorizzazione al costruttore di veicoli) per la stesura di altri decreti attuativi, come previsto dalla legge.
A spiegarci in concreto cosa significa tutto ciò sono Riccardo Cesarini, direttore Brembo Performance, e Alessandro Zanini, direttore Mercato Racing Retail and RoadPerformance, nell’ambito di una conferenza stampa che Brembo ha voluto dedicare a questo argomento per sottolinearne le novità e la portata.
Senza entrare nei dettagli burocratici e tecnici, è importante evidenziare che, seguendo l’iter indicato nella normativa, il componentista che volesse proporre al mercato il proprio prodotto tuning deve richiederne l’omologazione alla Motorizzazione o all’ente regionale preposto, che si occuperà di verificare i dati tecnici del sistema e di sottoporre il veicolo alle prove prescritte. Superate tutte le prove “a pieni voti”, il prodotto/sistema riceverà un certificato di omologazione da parte della Motorizzazione e potrà essere venduto tramite i canali distributivi dell’aftermarket.
Il passo successivo è l’installazione, che deve essere effettuata da un professionista, il quale a sua volta rilascerà un certificato di “responsabilità” sul lavoro svolto, nel rispetto delle indicazioni tanto del costruttore del sistema quanto del veicolo in questione.
Infine, l’automobilista o motociclista può richiedere alla Motorizzazione l’aggiornamento della carta di circolazione, previa verifica della conformità del sistema montato rispetto all’omologato.
 
Cosa cambia per il mercato
Le case auto e moto, avendo partecipato alla stesura dei requisiti tecnici e delle prove da superare iscritte nel decreto attuativo, non saranno più coinvolte in questa fase e il nulla osta del costruttore del veicolo di fatto non è più richiesto. Inoltre, ciascun prodotto omologato è relativo allo specifico modello di auto e moto, così che non si possano montare prodotti diversi.
Questo è fondamentale ai fini della validità della garanzia: se il prodotto montato è quello omologato e l’installatore certifica la sua opera, il costruttore del veicolo non può rifiutarsi di riconoscere la validità della garanzia sul veicolo, in quanto ha già approvato “a monte” il sistema montato, pur se diverso dall’originale.
Per il mercato si tratta di una nuova e importante opportunità di business, perché permetterà agli appassionati del tuning di uscire allo scoperto, acquistando nuovi prodotti e chiedendone l’installazione ai professionisti della riparazione indipendente.

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