Articoli | 01 February 2004 | Autore: Redazione

Bosch Car Service Mingori: da apprendista meccanico a imprenditore

Ripercorriamo insieme a Luigi Mingori le tappe fondamentali del successo imprenditoriale della Mingori L. Snc. Le scelte che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo dell’azienda durante anni di radicali e rapidi sviluppi tecnologici nell’elettronica e meccanica dell’auto.

Notiziario Motoristico questo mese ha incontrato Luigi Mingori, titolare da più di trent’anni della officina Mingori Snc, un uomo che ha saputo trasformare una semplice officina elettrauto in una azienda con tredici dipendenti, con competenze sia in campo elettronico sia meccanico per riparazioni di autovetture, veicoli commerciali e autobus.
Da apprendista meccanico a imprenditore di successo, Luigi Mingori è una persona che ha saputo crescere insieme al proprio lavoro, facendo delle scelte a volte difficili, che si sono col tempo dimostrate vincenti.

Signor Mingori ci sintetizza quali sono stati i passaggi più significativi della sua attività?
Ho iniziato la mia attività come apprendista presso un’officina elettrauto e quando ho acquisito sufficiente esperienza ho intrapreso l’attività in proprio. Erano gli anni Settanta e comparivano i primi motori con l’iniezione elettronica. Cercare di capire il funzionamento di questi componenti è stato sempre un mio piglio personale ed è allora che ho iniziato a seguire i primi corsi tecnici della Bosch. Questi corsi, che erano considerati e sono ancora oggi riconosciuti come i migliori a disposizione dei riparatori, mi hanno avvicinato al mondo Bosch. A questo primo approccio ne sono poi seguiti altri ed è stato un passaggio naturale quello di diventare un Bosch Service prima e un Bosch Car Service poi.

Da Bosch Service a Bosch Car Service cosa è cambiato nell’approccio con la clientela?
Il nostro cliente ci ha sempre riconosciuto come officina Bosch, anche se ultimamente con il Bosch Car Service abbiamo migliorato l’impatto visivo sul pubblico. L’idea di inserire la meccanica oltre all’elettronica, ci ha permesso inoltre di presentarci al nostro cliente come dei riparatori universali e non solo di sistema. Il meccanico generico che veniva da noi per risolvere i problemi derivati dall’elettronica ha richiesto successivamente le riparazioni meccaniche, ottimizzando l’utilizzo delle nostre attrezzature e il tempo totale della riparazione. Questo risparmio di tempo non è una cosa da poco, considerando che è proprio la tempestività della riparazione che costruisce la base più solida della fidelizzazione della clientela.

Quali sono le motivazioni della certificazione ISO 9001 della sua azienda?
Noi lavoriamo da molti anni con enti pubblici per la manutenzione del loro parco automezzi. La richiesta della certificazione ISO 9001 all’interno dei capitolati per le gare di appalto ci imponevano questa scelta e noi dopo qualche anno di attesa ci siamo decisi ad ottenerla. Quelle che sembravano inizialmente delle procedure rigide di comportamento interno, si sono rivelate poi di grande aiuto per il nostro lavoro quotidiano e per la parte gestionale e finanziaria.
Passaggi quali la scheda di lavorazione, la firma di chi accetta il preventivo, la firma dopo il collaudo della macchina, la garanzia alla riparazione effettuata, sono aspetti fondamentali della organizzazione delle procedure interne e della qualità percepita dal cliente. La certificazione ha semplicemente organizzato tutto questo lavoro senza lasciare dubbi o spazi a interpretazioni personali. In una azienda che è cresciuta di dimensioni è molto importante seguire delle regole fisse.

In questo lavoro non si smette mai di investire…
Mai. Per rimanere aggiornati non si può mai smettere di investire; tutti gli anni, per aggiornare le nostre attrezzature e i nostri addetti, investiamo moltissimo. D’altra parte non si può fare altrimenti, escono continuamente nuovi modelli e tecnologie applicate all’auto. Questo comporta continui aggiornamenti. Noi stiamo facendo oggi dei corsi per macchine che saranno in officina fra un anno e mezzo, e faremo altrettanto anche il prossimo anno. La riparazione dell’auto è una continua corsa; ecco perché non si può fare a meno di essere aiutati da un partner leader. Bosch, che è all’avanguardia proprio nello sviluppo delle innovazioni tecnologiche dell’auto, è sicuramente l’azienda ideale per questo scopo. Inoltre, la possibilità di scambiare esperienze e informazioni con i tuoi colleghi appartenenti alla rete, ti aiuta nel tempo a formare quel bagaglio di esperienze indispensabili per capire velocemente l’origine di un guasto. L’elettronica serve al 50% per individuare l’origine di un problema, l’altra metà devi cercarla nella tua esperienza. A volte, la possibilità di alzare il telefono e spiegarsi con un altro tecnico che parla “la tua lingua” e che magari ti ha fatto il corso di aggiornamento su quell’apparato è decisamente un aiuto enorme. Inoltre, in Bosch posso chiamare direttamente la persona con cui ho bisogno di parlare; il rapporto è molto informale e amichevole. Questa disponibilità di rapporti a tutti i livelli aiuta moltissimo a chiarirsi senza ombre.

Ha mai avuto dei dubbi sulla sua scelta di far parte del network di officine Bosch?
Una volta sola. Alcuni anni fa, quando in un breve periodo di tempo abbiamo dovuto aggiornare in tempi rapidissimi le nostre tecnologie e strumentazioni. Oltre ai costi elevati di questa operazione, si aggiungeva l’handicap che le attrezzature diventavano obsolete velocemente; era il periodo della esplosione dell’elettronica nei veicoli. Gli investimenti erano alti e continui e fra l’atro eravamo corteggiati da un importante costruttore auto per diventare autorizzati. La tentazione è stata fortissima, ma l’idea di fare il centro revisioni, alla quale avrei dovuto rinunciare, ha prevalso e alla fine sono rimasto con Bosch. Pur non avendo la possibilità della controprova, oggi sono molto soddisfatto della scelta che ho fatto e questo mi basta.

Secondo Lei da indipendenti è ancora possibile fare il mestiere dell’autoriparatore?
Secondo me no. Penso che rimanere aggiornati al di fuori del contesto che ho descritto sia impossibile; soprattutto per le realtà più piccole. Le dimensioni di un indipendente devono essere molto grandi per potersi permettere di rimanere isolato. Sono dell’idea che se un indipendente voglia continuare a lavorare sull’auto, oltre a investire moltissimo in attrezzatura, debba necessariamente entrare a far parte di un gruppo organizzato di riparatori. Senza questa scelta, sarà emarginato a dei lavori sempre più semplici e marginali come cambiare l’olio e pochi altri interventi.

Gli investimenti che si fanno hanno un ritorno economico veloce?
Indubbiamente sì. Consideri che stiamo cercando altro personale specializzato per inserirlo nel nostro organico. Questo dimostra che il lavoro aumenta e che quindi i nostri sforzi e quelli del gruppo in termini di pubblicità al pubblico hanno dei ritorni concreti e rapidi. Oggi il freno alla nostra crescita è dato soprattutto dalla difficoltà di trovare personale specializzato in marchi diversi di case auto. Per formare il personale all’interno i tempi sono molto lunghi.

Quale sarà il futuro della sua azienda?
Mio genero lavora in questa azienda e ha fatto il corso “Responsabile Clienti”. Quindi mi può sostituire in qualsiasi momento e ciò accade quando sono assente. Inoltre, mia figlia, che ho convinto a lavorare con me in contabilità, dopo un momento iniziale di adattamento, oggi è molto soddisfatta e rappresenta la continuità in questo settore strategico dell’azienda.

Approfondimenti:

www.bosch.it

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