Articoli | 17 July 2017 | Autore: Alessandro Margiacchi

Il futuro della riparazione in scena a Bologna

Sicurezza e nuove tecnologie: quali sono le sfide che dovranno affrontare gli autoriparatori nel prossimo futuro? Il convegno “Pericoli, opportunità e proposte negli interventi di riparazione e manutenzione” ha provato a dare una risposta. Vediamo cosa è emerso.

 

Le nuove tecnologie applicate all’auto, intrecciate con un parco circolante sempre più vecchio, stanno alzando l’asticella in termini di sicurezza. Sulle strade del futuro, più vicine di quanto si pensi, viaggeranno sempre più vetture connesse, o come si dice “intelligenti”, che andranno ad incidere sull’attività delle officine e/o carrozzerie per la riduzione di interventi manutentivi. Ad Autopromotec 2017, nel quartiere fieristico di Bologna, è andato in scena il convegno dal titolo “Pericoli, opportunità e proposte negli interventi di riparazione e manutenzionec, moderato da Tommaso Caravani, che ha cercato di fare luce sul futuro della riparazione in officina. Sul palco un ampio parterre di relatori: Marc Aguettaz di GiPA, il broker assicurativo Luigi Burei, Roberto Vavassori di Brembo, Emanuele Cavalli di TEXA e, infine, l’onorevole Sara Moretto.

Guarda il video del convegno:


Partiamo dai numeri...
Parlando di cifre, la parola non poteva non passare all’uomo dei numeri Marc Aguettaz, country manager di GiPA, che ha condiviso con la platea un dettagliato osservatorio del parco circolante e del comportamento in termini di cura e manutenzione dell’auto. Ciò che è emerso dal discorso è che l’automobilista tende sempre più a rivolgersi a un numero inferiore di officine, per questo motivo gli autoriparatori devono essere multiservice e specializzarsi su più fronti. Il futuro quindi, visto l’arrivo dell’auto connessa, premierà colui che saprà offrire più servizi abbattendo al minimo i tempi di risoluzione di un problema. Un’occasione anche per presentare lo stato di salute del mercato indipendente: oggi il 65% della spesa di manutenzione è in mano all’aftermarket. Il cuore del discorso di Marc Aguettaz è che certamente il futuro procede verso l’auto autonoma, e verso i sistemi di guida avanzati che permetteranno di chiamare l’auto con una semplice app, ma il rinnovo del parco autoveicoli non sarà altrettanto veloce: il 70% del parco circolante 2022 è già sulle nostre strade. “Le regole per operare sono poche, chi vince è colui che riesce a metterle insieme per lavorare con la massima efficienza. Care officine, sfruttate la tecnologie e lavorate per prendere tutto ciò che c’è a vostra disposizione. Vedrete che farete la differenza”, conclude Marc Aguettaz.

La sicurezza passa dai freni
Il tema della sicurezza sta assumendo sempre più un ruolo principale nel settore: c’è bisogno di controlli accurati, di competenze sofisticate e di salvaguardare il benessere dell’automobilista. Sono due gli interventi, durante il convegno, che hanno focalizzato l’attenzione su questo argomento: quello di Roberto Vavassori di Brembo e quello di Emanuele Cavalli di TEXA. Due aziende che, nella loro specializzazione, non hanno bisogno di presentazioni e che stanno collaborando per tutelare la sicurezza degli italiani. Brembo ha delineato una situazione allarmante: in Europa ci sono 30.000 morti sulle strade (erano 60.000 dieci anni fa), una cifra che non può passare in secondo piano e che si spera di azzerare completamente entro il 2050. “Le officine devono garantire un controllo oggettivo dello stato di salute dei dischi freno, non ci devono più essere numeri del genere: questa è una guerra. Il nostro intento - continua Vavassori - grazie anche a TEXA e alla Motorizzazione Italiana, è quello di portare sul mercato e di mettere a disposizione delle motorizzazioni, dei meccanici e dei Centri di Revisione un dispositivo oggettivo per la misura del consumo del disco freno”.

Sfide e opportunità
Essendo stata citata ecco che la parola è passata a Emanuele Cavalli, co-fondatore e direttore business development di TEXA. “Ci piace ripetere che la forza di uno strumento è nell’insieme delle parti che lo compongono, noi non proponiamo un dispositivo o più dispositivi, bensì un sistema di dispositivi e soluzioni”, così ha esordito il relatore. Emanuele Cavalli è fortemente convinto che l’autoriparatore dovrà affrontare, nel prossimo futuro, tante sfide, ma se c’è una sfida ci deve essere una soluzione. In TEXA si calcola che assisteremo a una rapida evoluzione che porterà piano piano, dopo cinque livelli, alla piena automazione della guida e quindi di tecnologie innovative che chiameranno l’autoriparatore a specializzarsi. Per affrontare le sfide del futuro sono tre i punti in cui crede fortemente l’azienda di Monastier di Treviso: formazione, nuove modalità di verifica oggettiva e tracciabile e, infine, nuovi strumenti di indagine e di lavoro. A proposito di formazione, TEXA ha pensato a un pacchetto formativo che seguirà l’officina nell’arco degli anni, poiché le nuove tecnologie sono in continuo fermento. “Ringrazio anche io Brembo per la proficua collaborazione e colgo l’occasione per sottolineare ancora una volta che assisteremo a un nuovo scenario e ad un futuro sempre più tecnologico. Seguite corsi di formazione, specializzatevi, solo così potrete riparare in maniera professionale e garantire agli automobilisti maggiore sicurezza su strada”.

L'officina e l'automobilista al centro
Insomma, l’autoriparatore però deve anche usufruire di una formula assicurativa specifica per tutelare la sua attività. L’intervento del broker assicurativo Luigi Burei è andato a toccare una tematica ben specifica: la tutela dell’autoriparatore e del cliente finale. “Proteggere il cliente significa proteggere il lavoro”, questo il messaggio giunto forte e chiaro alla platea. Come? Attraverso la formazione, le competenze, utilizzando attrezzature all’avanguardia e aggiornate e con una polizza operativa. Questo, in sintesi, il cuore del suo discorso che indica la modalità per tutelare l’attività dell’officina e garantire agli automobilsti di circolare in totale sicurezza. Ma un ruolo chiave in termini di sicurezza lo giocheranno anche le istituzioni intervenendo, come indicato dalla deputata Sara Moretto, sulle norme che definiscono il ruolo dell’autoriparatore (legge 122/92). “Se l’obiettivo di tutti è la sicurezza, le istituzioni e tutti gli operatori del settore automotive devono essere alleati. Entrambi gli attori però devono essere obbiettivi e identificare in se stessi limiti e potenzialità”, conclude l’onorevole.

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Tags: autopromotec autopromotec 2017

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