Articoli | 03 June 2013 | Autore: Giorgio Spolverini

Ricambi auto rigenerati: né nuovi, né usati...

I produttori di ricambi ricondizionati ormai lo gridano a chiare lettere: sono pari a quelli nuovi. 
In più, fanno risparmiare parecchio (più del 40% in media) e aiutano a rispettare le leggi per l’ambiente.

Ricostruito, revisionato, rigenerato, ricondizionato, scambiato... sono tanti i termini usati per identificare questo particolare ricambio o unità. In effetti, la definizione inglese “remanufactured” non è facile da tradurre e così succede che in alcuni paesi come l’Italia si generi confusione con i prodotti usati o riparati. Invece, qualsiasi componente rigenerato è del tutto equivalente a uno nuovo e assicura prestazioni conformi alle specifiche di primo impianto. Rispetto alle unità nuove, quelle rigenerate permettono in alcuni casi un risparmio medio del 40% sul prezzo di acquisto (a parte il rimborso del reso dell’unità inefficiente).

Un alternatore nuovo assicura sì la massima affidabilità, ma non è la scelta migliore sotto il profilo economico. L’unità ricondizionata nasce in una fabbrica appositamente attrezzata per la produzione in serie. Il recupero del ricambio prevede numerosi step, dallo smontaggio e pulizia di tutte le parti, al ripristino e controllo elettronico di quelle recuperabili, fino al riassemblaggio e al controllo finale. Rispetto a un’unità riparata, i vantaggi sono evidenti: la riparazione è il risultato di un intervento mirato a individuare i pezzi non funzionanti, per sostituirli e procedere al rimontaggio dopo un’ispezione superficiale sugli altri componenti. Che in genere vengono lasciati nello stato in cui si trovavano al momento del guasto. L’unità riparata in altre parole non viene rinnovata (a eccezione delle parti sostituite) e resta esposta al rischio di ulteriori guasti per usura delle parti ritenute efficienti al momento della riparazione.

Le unità rigenerate sono inoltre più affidabili (se non altro per la garanzia di due anni all’automobilista) anche di quelle disponibili presso i demolitori. In quest’ultimo caso infatti gli eventuali vantaggi economici sono messi a rischio dalla mancanza di informazioni sia sull’efficienza dell’unità distaccata dal motore o dallo chassis, sia sull’età e sui chilometri percorsi dall’auto di provenienza. Non si dimentichi poi che, nel calcolo della convenienza economica, spesso si dimentica il rimborso del reso del complessivo guasto riconosciuto dal produttore di unità rigenerate.  

IL PROCESSO DI RIGENERAZIONE PREVEDE...
 
- Il completo smontaggio dell’unità inefficiente.
- Pulizia totale di tutti i componenti.
- Ispezione e selezione di tutti i componenti.
- Recupero e ripristino delle parti recuperabili. 
- Sostituzione di quelle non recuperabili con altre nuove.
- Rimontaggio.
- Test finale. 

I RIGENERATI PIU' CONOSCIUTI
 
- Alternatori
- Cambi
- Centraline elettroniche
- Compressori aria condizionata
- Differenziali
- Freni
- Frizioni
- Giunti e semiassi completi
- Iniettori completi Diesel
- Motori completi
- Motorini d’avviamento
- Motorini tergicristalli
- Pinze freni
- Pneumatici
- Pompe acqua
- Pompe iniezione Diesel
- Pompe freni
- Radiatori
- Scatole sterzo
- Servosterzo
- Turbo

QUALCHE CONSIGLIO ANTI-FREGATURA
- Preferire produttori in grado di assicurare la qualità.
- Al momento dell’acquisto richiedere tutte le condizioni scritte, soprattutto del reso, per evitare di perdere tempo e denaro.
- Dato che la garanzia di due anni è obbligatoria solo sui pezzi nuovi, è bene informarsi sulla sua durata.
- Non distruggere l’imballo dell’unità acquistata e riutilizzarlo per la consegna o la spedizione del reso.
- Verificare che l’unità resa sia completa di tutti i componenti, altrimenti verrà rifiutata.
- Accertarsi che lo sconto venga applicato sul valore di listino del rigenerato.
- Controllare il corretto importo del sovrapprezzo in caso di mancato reso della carcassa.
Un’accurata ripulitura – Sporco e incrostazioni Un’accurata ripulitura – Sporco e incrostazioni Un’accurata ripulitura – Sporco e incrostazioni 
- Per evitare contestazioni, ricordarsi di dedurre al cliente il valore della carcassa (l’unità è contraddistinta da adesivi e icone che la identificano facilmente). 

LE TAPPE DEL RIGENERATO

(Si ringraziano Contec e Saito del materiale fotografico prestato per il ricondizionamento di un turbo. )
1. Identificazione e controllo delle carcasse – Si valutano le carcasse di turbo appena arrivate.  
2. Disassemblaggio – Le carcasse vengono scomposte nei loro componenti.

3. Un’accurata ripulitura – Sporco e incrostazioni 
sono eliminati con appositi macchinari.
4. I core assy si avviano al test – I componenti delle turbine sono controllati uno a uno.
5. Il preassemblaggio – Eliminati gli scarti, i componenti vengono preparati per l’assemblaggio.
6. Il test – Strumenti sofisticati testano l’efficienza dei pezzi.
7. L’assemblaggio – I componenti tornati come nuovi sono riassemblati. 
8. Bocciati – I turbo che non passano il test sono scartati.
9. Promossi – I complessivi approvati vengono commercializzati.
10. L’imballaggio – Ultima tappa verso gli scaffali del magazzino. 

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