Articoli | 04 June 2012 | Autore: Stefania Antonelli

Behr Thermot-tronik Italia - Termostati “intelligenti”

Quali termostati sono attualmente più diffusi e cosa ci riserva il futuro?
Lo abbiamo chiesto a Giancarlo Floris, direttore tecnico e commerciale di Behr Thermot-tronik Italia.

Termostati studiati insieme alle case auto per rispondere alle caratteristiche specifiche del motore, grazie a un nuovo banco prova a rulli. Nuovi termostati MCT, in grado di variare la temperatura a seconda dell’utilizzo del motore, per abbattere le emissioni. Inoltre, innovative soluzioni per soddisfare gli standard dell’Euro 6, di cui ancora non si può rivelare nulla.
In Behr Thermot-tronik Italia non stanno certo fermi, ma continuano a studiare nuove tecnologie, a investire per nuove linee produttive e sistemi di collaudo. Ne abbiamo parlato con Giancarlo
Floris, direttore tecnico e commerciale dell’azienda.

Termostati integrali, a inserto, a coperchio, termostati MCT: quale di queste tipologie dà i maggiori volumi di vendita e qual è la tendenza futura?
I termostati che in questo momento generano i maggiori volumi di vendita sono quelli a coperchio e gli integrali. Quelli a inserto, invece, stanno pian piano scomparendo man mano che le vecchie vetture vengono rottamate. I numeri movimentati sono dunque bassi. Più che sulle auto, inoltre, è più facile trovarli su vecchi veicoli industriali. Per il 99% oggi i termostati sono a coperchio o integrali, per qualsiasi costruttore di auto, dal gruppo Fiat ad Audi, da
Volkswagen alle case francesi.
Quello verso cui si sta sempre più muovendo il mercato attuale è un altro tipo di termostato: sempre a coperchio o integrale, ma MCT (Map Controlled Thermostat). Questo significa che, oltre ad avere la classica funzionalità del bulbo a cera, questo termostato è anche interfacciato con la centralina di iniezione per poter variare i parametri della temperatura a seconda delle variazioni di utilizzo del motore. In concreto, tiene il motore più caldo alle basse velocità, sostanzialmente nei cicli urbani, mentre tiene il motore più freddo alle alte velocità, per esempio in autostrada, compensando così le temperature del motore. In questo modo si riescono a ottenere, soprattutto in città con una temperatura più alta, una riduzione dei consumi e l’abbattimento delle emissioni inquinanti.

Cosa comportano i diversi tipi di termostato nell’attività pratica degli autoriparatori?
Sostanzialmente i termostati a coperchio e integrali sono molto facili da sostituire: si tratta di sfilare le tubazioni, levare le due o tre viti di fissaggio ed effettuare la sostituzione. Nell’ultima generazione di termostati, poi, il trasmettitore di temperatura è già montato, per cui per il riparatore non c’è nessun problema, anzi, si trova già un modulo pronto che si sostituisce facilmente in poco tempo.
All’interno delle nostre scatole noi comunque comunichiamo sempre ai meccanici di fare riferimento ai manuali d’uso e manutenzione delle vetture.
Rispetto ai termostati tradizionali, quelli MCT hanno in più un connettore interfacciato con la centralina, ma per l’autoriparatore significa soltanto attaccare e staccare un cablaggio. Non servono stazioni diagnostiche né altri strumenti. Non abbiamo ricevuto commenti dagli autoriparatori relativi a difficoltà incontrate. È vero che si tratta di una soluzione che diventerà più diffusa nel futuro, e che oggi non ci sono ancora molti feedback, ma reputo che non ci saranno problemi anche quando si parlerà di grandi numeri.
Gli MCT si trovano attualmente in gran parte su auto tedesche e francesi e, a partire dal prossimo anno, saranno montati anche sulle vetture del gruppo Fiat. In generale questo tipo di termostato interesserà sempre più il parco circolante, soprattutto con l’avvento dei motori Euro 6, dato che contribuisce ad abbattere le emissioni inquinanti.

Che copertura del circolante offrite con i vostri prodotti?
Il nostro catalogo copre tutto il circolante europeo, comprese le vetture di produzione giapponese e coreana. Fino all’anno scorso la nostra offerta non era molto ampia nel segmento delle asiatiche, ma abbiamo adottato le misure necessarie per colmare le lacune che avevamo, introducendo dei prodotti unicamente per il mercato aftermarket. Disponevamo infatti di termostati di primo impianto (Behr Thermot-tronik Corea lavora con le case costruttrici asiatiche), e – laddove non siamo fornitori OE – siamo in grado di offrire il termostato perfettamente conforme all’originale.
Per l’Italia c’è un discorso a parte da fare: abbiamo infatti redatto un catalogo appositamente per il Paese (che offre una copertura del 90% del parco auto), a causa dell’anzianità delle vetture circolanti. Viene molto apprezzato dai ricambisti, poiché lì riescono a trovare auto che ancora si vedono sulle strade e frequentano le officine, ma che su TecDoc non sono più presenti.
Abbiamo inoltre una parte di termostati per la nicchia di mercato delle vetture d’epoca.

Che tempi di distribuzione avete?
La nostra organizzazione si basa su distributori regionali, con il loro magazzino; il loro livello di servizio verso ricambisti e meccanici è del 99%, cioè hanno quasi sempre in casa il termostato che viene richiesto. Essendo ormai tutti distributori che lavorano con noi da almeno 30 anni, hanno una conoscenza tale del mercato da aver ottimizzato i loro magazzini e i loro stock.
In caso poi ci fosse un termostato speciale di cui i nostri distributori non hanno la disponibilità, ma che noi abbiamo, viene effettuata una spedizione via DHL. Questo può capitare con le vetture di gran turismo, come Porsche o Ferrari. In ogni caso i tempi di consegna sono sempre rapidi.

Come fornitori OE, lavorate insieme alle case auto per sviluppare i prodotti più idonei. C’è una soluzione di cui siete particolarmente orgogliosi?
Sì, ma in questo momento non ne posso ancora parlare. Diciamo che stiamo lavorando sulle gamme Euro 6 con nuove soluzioni tecniche. Si tratta di progetti molto interessanti che hanno come obiettivo il miglioramento dei consumi e l’abbattimento delle emissioni. Le prime applicazioni si vedranno tra un paio d’anni.

Mi parli dei controlli per la qualità dei vostri prodotti.
La nostra azienda è certificata UNI EN ISO 9001:2008 e ISO TS 16949:2002. Abbiamo anche la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001:2004. La nostra qualità risponde ai requisiti richiesti dal mercato automotive.
Per mantenere la competitività di mercato nell’OE, i termostati vengono assemblati su linee automatiche, con uno o due operatori che assistono la linea di assemblaggio. Anche i collaudi ormai vengono effettuati tutti dalle macchine: proprio per garantire un’alta qualità del prodotto, si cerca di eliminare l’errore umano.
Quando nasce prodotto nuovo, investiamo e creiamo una linea produttiva dedicata. Chiaramente si tratta di termostati che hanno alti numeri produttivi annuali e che quindi giustificano l’intervento.
Un paio di anni fa abbiamo investito in nuove linee sia di assemblaggio sia di collaudo: anche per i prodotti già esistenti, per i quali reputavamo che il collaudo non fosse più all’altezza, abbiamo introdotto macchine di collaudo di qualità superiore, per un controllo ottimale del prodotto.
Nel nostro laboratorio di ricerche abbiamo inoltre un banco rulli per prove strada: gestiamo le vetture dei clienti OE con la motorizzazione, in modo che possiamo vedere quali sono gli andamenti del termostato nei diversi cicli. Lavorando con il primo impianto, conosciamo tutte le curve e le caratteristiche dei motori e di volta in volta possiamo fornire un termostato che risponda alle esigenze specifiche dei diversi motori.

Come vede il mercato attuale?
Se parliamo della nostra azienda, nel 2012 l’aftermarket in Italia ci ha fatto registrare 12 punti percentuali in più rispetto all’anno scorso (e nel 2011 avevamo avuto buoni risultati).
Questo è dovuto in parte al crollo delle vendite di auto, che lascia sulle strade le vetture più bisognose di manutenzione, e in parte al fatto che il termostato non è un componente eccessivamente caro, ma è molto importante per il corretto funzionamento del motore; l’automobilista che fa effettuare un intervento per “ringiovanire” il motore, è quindi disposto a cambiare il termostato.   

Approfondimenti:
Il sito di Behr Thermot-tronik Italia

Behr Thermot-tronik: caldo o freddo, ci pensa il termostato

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