News | 20 May 2016 | Autore: Redazione

Europa sempre più "green": +10,7% a marzo 2016

Incremento del 10,7%, tra gennaio e marzo 2016, per le auto ad alimentazione alternativa: 177.000 immatricolazioni nell'area UE-Efta. L'Italia pesa per il 30% di tutte le auto ecofriendly immatricolate in UE-Efta.
 

I paesi dell’unione europea allargata e dell’EFTA nel 2015 registrano complessivamente 640.000 nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa (AFVs), in rialzo del 22% rispetto al 2014, secondo i dati diffusi da Acea, che considerano in tutto 25 paesi.
In UE-Efta le auto ecofriendly pesano per circa il 4,5% delle immatricolazioni totali di autovetture nel 2015, contro il 4% dell’anno precedente.
I dati di seguito riportati rappresentano il frutto di elaborazioni e analisi a cura della Area Studi e statistiche di ANFIA.
Nel periodo gennaio-marzo il mercato delle auto ad alimentazione alternativa registra un incremento del 10,7% con oltre 177.000 immatricolazioni e una quota del 4,6% sull’intero mercato.
Cresce il peso delle auto elettriche sul totale delle auto ad alimentazione alternativa, che passa da uno share del 23,9% del 1° trimestre 2015 al 29,7% del 1° trimestre 2016, con un incremento in termini di volumi del 37,5%. Anche le vendite di auto ibride sono in aumento (+29,7%), con una quota del 42,2% (era del 36% un anno fa), mentre il mercato delle auto a gas diminuisce di 1/5, a causa della contrazione delle vendite in Italia (-20,6%), il mercato più consistente delle auto alimentate a GPL e a metano.

Nel continente europeo la Norvegia e l’Italia sono le nazioni che hanno un mercato ad alimentazione alternativa che pesa di più: in Norvegia il 51,5% e in Italia il 10,2%. In termini di volumi per la Norvegia si tratta di 19.094 autovetture, per l’Italia di oltre 53.000.
L’Italia pesa quindi per il 30% di tutte le auto ecofriendly immatricolate in UE-Efta nel 1° trimestre 2016 (era il 38% a gennaio-marzo 2015), seguita da UK (14,5%), Francia (13,1%), Norvegia (10,8%) e Germania (8%). Il “successo” dell’Italia, è dovuto soprattutto al mercato di auto nuove alimentate a Gas (GPL e Metano), l’80% del mercato a trazione alternativa italiano riguarda le auto alimentate a gas, contro una media europea del 28%, che scende al 4% se si esclude l’Italia. Nelle sfide legate alla sfera ambientale, il punto di forza dell’industria italiana è aver sviluppato soluzioni innovative a basso impatto ambientale per la mobilità sostenibile a partire da competenze consolidate nei sistemi di alimentazione a metano e a GPL e nei sistemi di propulsione. Il restante 20% del mercato a trazione alternativa italiano comprende l’1,6% di auto elettriche e il 18,3% di auto ibride. Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici è dovuto sia alla scarsa diffusione della rete di rifornimento, sia alla minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei.

Da segnalare anche il Regno Unito con più di 25.700 vetture ad alimentazione alternativa, il 58,6% sono vetture ibride e il 41,4% elettriche; la Francia con 23.000 autivetture, il 64% ibride e il 35% elettriche, 1% gas e bifuel; la Norvegia con 19.000 immatricolazioni, 81% elettriche e 19% ibride e infine la Germania che conta 14.200 immatricolazioni, 41% elettriche, 48% ibride e 11% gas.

Auto elettriche: Nel 2015, nell'area UE-Efta, sono state immatricolate più di 186.000 auto elettriche, il 101% in più rispetto al 2014. Il primo trimestre del 2016 ha registrato un incremento del 38%, rispetto al medesimo periodo del 2015, con 53.000 auto elettriche.

Ibride-Elettriche: nel 2015, sempre nella zona UE-Efta, sono state 234.170 le immatricolazioni (+21,5%), qui la Francia occupa il gradino più alto del podio: 56.030 immatricolazioni (+36%). L’Italia in terza posizione con 25.240 vetture vendute, +19,3%. Nel periodo gennaio-marzo 2016: 75.000 auto ibride, +30%.

Gas: situazione critica per i veicoli a gas. Nel 2015 c’è stato un calo dell' 8,3% con 219.784 auto. Qui l’Italia, che rappresenta l’83,5% del mercato UE, ha avuto un ribasso del 6,5%. Anche il primo trimestre di quest’anno ha registrato un -22% e le vendite dell’Italia - 21%.

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