News | 14 June 2011 | Autore: Francesco Giorgi

Autoriparazione: un'inchiesta di Altroconsumo mette in luce pregi e difetti di 30 autofficine di Milano, Roma e Napoli

Nelle scorse settimane, il mensile Altroconsumo ha effettuato una inchiesta per toccare con mano la preparazione degli autoriparatori, l'esattezza delle informazioni rilasciate, la correttezza delle riparazioni e i costi, nel caso di un piccolo intervento di normale routine.

Per l'indagine sono state prese in considerazione trenta autofficine, con servizio di elettrauto, suddivise equamente fra 10 a Milano, 10 a Roma e 10 a Napoli. Almeno un'officina doveva appartenere alla concessionaria della marca dell'auto corrispondente, una doveva essere officina autorizzata e una appartenente al network Midas e Bosch (se presenti).

Per il test, Altroconsumo ha preparato tre modelli differenti: una Honda Jazz del 2003 da utilizzare nel “giro delle officine” a Milano, una Fiat Palio del 2001 (Roma) e una Citroen C3 (Napoli). Per tutte e tre le vetture, sono stati preparati gli stessi guasti: è stato, infatti, bruciato il fusibile del tergilunotto (nel caso della C3 sottoposta all'inchiesta di Napoli, il tergicristallo) e sostituita una lampadina delle luci di posizione (funzionante) con una bruciata. La richiesta prevedeva anche un controllo generale all'impianto elettrico dell'auto. Le tre auto, per essere certi che non ci fossero altre necessità di riparazione, sono state preventivamente sottoposte a un tagliando di controllo generale.

I parametri presi in considerazione sono stati suddivisi su tre categorie: autoriparatori che hanno consegnato l'auto con il fusibile e la lampadina sostituiti a regola d'arte (ragionevole il costo corrispondente a un'ora di manodopera, sui 44 euro + Iva); officine che hanno effettuato una sola riparazione (tempi e costi dimezzati, quindi “accettabile” una spesa non superiore a 25 euro); centri di assistenza che hanno svolto lavori “inutili” o “non necessari”.

La tappa milanese dell'inchiesta ha evidenziato una sostanziale assenza di riparazioni “inutili”, seppure in una forbice di prezzi molto ampia: da 27 a 150 euro (riparazioni senza interventi inutili) e da 5 a 60 euro (per la sola riparazione). C'è, tuttavia, chi ha chiesto 50 – 60 euro per la sola sostituzione di un fusibile, o 150 euro per il montaggio di una lampadina usata e di un fusibile (anch'esso usato) di amperaggio sbagliato. A Milano, risulta che nessun autoriparatore abbia effettuato interventi inutili.

A Roma, l'indagine ha evidenziato spese più basse, anche se – riporta Altroconsumo – nessun autoriparatore si è accorto della lampadina di posizione bruciata. Risultato: tutti hanno sostituito il fusibile, nessuno la lampadina. I costi, però, sono stati inferiori rispetto a Milano: in tre officine il lavoro è stato effettuato gratis; presso un elettrauto la richiesta è stata di 5 euro; gli altri hanno presentato un conto di 20, 30 e 40 euro. Un'officina ha tuttavia effettuato una riparazione “inutile”: anziché il fusibile del tergilunotto, alla Palio oggetto dell'inchiesta è stato sostituito, per 20 euro, il relé.

A Napoli, per la Citroen C3 i redattori di Altroconsumo hanno incontrato una situazione più varia: richieste più o meno “ragionevoli” per le sostituzioni di fusibile e lampadina senza interventi inutili (da 10 a 60 euro); da 10 a 20 euro per tre officine che hanno effettuato solo una riparazione; ma tre riparatori hanno svolto interventi “inutili”: rispettivamente, hanno sostituito il relé (70 euro), il motorino del tergicristallo (242 euro) e l'intera scatola elettrica (295 euro).

Sul fronte del rilascio della fattura, l'inchiesta di Altroconsumo ha, inoltre, rilevato che se alcuni autoriparatori hanno “staccato” la ricevuta senza problemi, altri hanno richiesto qualche insistenza; c'è chi ha rilasciato semplici foglietti di carta senza alcun valore fiscale, chi ha richiesto di tornare nei giorni successivi per ottenere la fattura e chi, invece, non ha rilasciato alcun documento.

 

Approfondimenti

Per il testo dell'inchiesta

 

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