Approfondimenti | 20 March 2023 | Autore: Approfondimento tecnico a cura di Tekné Consulting

Motore Mercedes 2.2 CRDi: flusso d’aria anomalo in aspirazione

Una scarsa resa del motore, difficoltà di accelerazione, accentuata fumosità allo scarico: questi i segnali di una “mancanza d’aria” che affligge il motore: vediamo quali sono le cause di questo problema.


In un motore a combustione, le ragioni che determinano possibili valori sballati della quantità d’aria aspirata possono essere molteplici. In un propulsore a gasolio, in primis il tecnico è portato a pensare immediatamente a un irregolare funzionamento della valvola EGR, la quale in effetti è la responsabile della maggior parte di tali inconvenienti. Ma è chiaro che non è sempre così.

Tra le cause possibili, infatti, si possono annoverare filtri usurati, farfalle motorizzate bloccate, collettori sporchi, turbocompressori non efficienti.

Oppure una serie di guasti collegati tra loro, che rende la diagnosi non proprio immediata: è il caso di un 2.2 CRDi Mercedes Benz, ad esempio montato su Classe “C” (modello W204), con codice motore 651XXX e iniezione CRD3.10 dell’americana Delphi. 

Il difetto e le sue cause

Con una ridotta quantità di aria in ingresso, il motore presenta la classica mancanza di prestazione, con un’evidente difficoltà in accelerazione e scarsa resa, accompagnata da un’accentuata fumosità allo scarico.

I codici guasto manifestati in centralina motore sono i seguenti:
  • P2279: Perdita sistema aria aspirata;
  • P2281: Perdita aria tra MAF e valvola a farfalla;
  • P2463: Filtro del particolato, carica fuliggine eccessiva.
È palese la problematica legata al circuito di aspirazione, come testimoniato dai due primi DTC, mentre il terzo codice ne è una diretta conseguenza: il DPF si è intasato progressivamente per via della combustione eccessivamente grassa determinata dalla cattiva aspirazione.

Il danno è evidente, ma l’origine quale potrebbe essere?
Oltre la valvola EGR prima menzionata, solitamente l’altro maggiore indiziato di questo tipo di guasto è spesso considerato il flussometro il quale, con l’usura, può acquisire una certa deriva o lentezza nel rilevamento della massa dell’aria.

Ma per stabilirlo con esattezza occorre prima analizzare il circuito di aspirazione

I passaggi per una diagnosi certa

L’elemento che per primo deve essere oggetto di controllo è il filtro dell’aria, il quale infatti viene trovato in pessime condizioni (completamente annerito e intasato), probabilmente per manutenzioni approssimative o troppo prolungate.
Come si vedrà, è il componente che da inizio al problema sul motore.

Si procede quindi con la sostituzione del filtro ricordando che, per i sistemi d’iniezione Mercedes, deve essere accompagnata dal relativo reset della manutenzione specifica.
Dal momento che il motore mostra anche difficoltà in fase di spegnimento, il secondo componente sottoposto a verifica è la farfalla motorizzata in aspirazione (foto 1 in Photogallery), la quale potrebbe accumulare morchia oleosa e risultare lenta nel movimento o addirittura bloccarsi.

Effettivamente, come da verifica dei parametri in tempo reale sullo strumento, la farfalla risulta avere un’escursione parziale.
Un primo e più rapido intervento (senza ricorrere a smontaggi) è quello di procedere a una sua pulizia tramite uno spray detergente, operandone poi un’attivazione in diagnosi per tentare il ripristino della sua normale operatività.

Chiaramente, si rende poi necessario effettuarne un apprendimento in centralina tramite il diagnostico.
Nonostante la pulizia della farfalla e la sostituzione del filtro, la vettura mostra solo un iniziale miglioramento, per poi tornare a manifestare una scarsa resa a cui si aggiunge, inoltre, una grossa fatica a rimanere in moto. 

La vera causa è il manicotto

È conseguente, allora, verificare le condizioni delle tubazioni del circuito di aspirazione. E proprio durante tali controlli si scopre il reale motivo della “mancanza” d’aria che affligge il motore: uno dei manicotti del condotto di aspirazione, quello che si estende dal turbocompressore fino all’intercooler (foto 2 in Photogallery), mostra una deformazione difficile da vedere: un grosso rigonfiamento dovuto allo scollamento della parete interna del manicotto rispetto alla sezione più esterna (foto 3 in Photogallery).

In questo caso, EGR e misuratore massa aria sono quindi esenti da colpe.
Il bozzo occlude gran parte del condotto, limitando fortemente il passaggio dell’aria e dando origine a un flusso d’aria certamente insufficiente.
Il cedimento della tubazione è dovuta allo stress termico e meccanico a cui è sottoposto il materiale, con la particolarità di essersi deformato internamente anziché spaccandosi esternamente (come accade spesso). Questo perché il filtro dell’aria, facendo da tappo, ha creato depressione in aspirazione la quale ha “risucchiato” il rivestimento interno.

A cascata, il danno alla tubazione ha quindi determinato l’eccessiva fumosità allo scarico (con intasamento del DPF) e il blocco parziale della farfalla per via dello sporco accumulatosi, fattori che sommandosi hanno prodotto la progressiva perdita di prestazione del motore.

Photogallery

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