Approfondimenti | 27 March 2013 | Autore: Francesco Giorgi

Auto aziendali e fisco: in Germania si sta meglio che in Italia

Prendi un’auto da 30 mila euro “chiavi in mano”: a quanto ammonta la detraibilità dell’IVA? In Germania è totale, in Italia poco più di 5500 euro. Per non parlare dell’ammortamento. “Fiscalità da rapina”, puntano il dito Centro Studi Auto Aziendali e Centro Studi Promotor 

Quanto “pesa” il fisco sull’acquisto di un’auto aziendale in Italia, in confronto alla Germania? Molto, molto di più. E qual è l’incidenza di auto aziendali nel monte immatricolazioni fra i due Paesi? Nettamente a favore della Germania. Lo evidenzia, in questi giorni, un rapporto redatto da Centro Studi Auto Aziendali e Centro Studi Promotor, che non esitano a bollare come “Fiscalità da rapina” la responsabilità di una diffusione auto aziendali, in Italia, ben lontana da quella in atto nelle altre Nazioni europee.

Dati alla mano, indica il report, le immatricolazioni di auto aziendali in Italia, nel 2012, hanno rappresentato il 24% del totale: un valore percentuale assolutamente inferiore al 43% della Francia, al 49% della Spagna, al 55% della Gran Bretagna e addirittura al 62% della Germania, paese capofila nel numero di auto aziendali di nuova immatricolazione.

La dimostrazione della “Fiscalità da rapina” utilizzata senza mezzi giri di parole da Centro Studi Auto Aziendali e Centro Studi Promotor è semplificata in un esempio, relativo all’ipotetico acquisto di un’auto aziendale “media”, che abbia un prezzo “chiavi in mano” (vale a dire IVA compresa e “su strada”) di 30 mila euro. E facendo il raffronto della fiscalità fra Italia e Germania.

 

Italia – Germania: due fiscalità a confronto


… E l’Italia perde nettamente. Ma andiamo con ordine. Un’azienda che decida di accollarsi l’acquisto dell’ipotetica auto aziendale da 30 mila euro deve innanzitutto fare i conti con l’aliquota IVA, che in Germania è del 19% (4790 euro) contro il 21% dell’Italia (5210 euro). In sostanza: al netto dell’IVA, il prezzo della vettura risulta di 25210 euro in Germania e 24793 euro in Italia.

Altrettanto importante, ai fini del reddito, è il “capitolo” detraibilità IVA, che in Germania è totale (4790 euro); in Italia, invece, si può detrarre soltanto il 40%, cioè 2082 euro.

Non basta: bisogna considerare anche la deducibilità dell’ammortamento dell’automezzo. Questa “voce”, in Germania, è totale; mentre in Italia si limita al 20% di 18076 euro. In Germania, dunque, è possibile dedurre dall’imponibile 25210 euro (la cifra d’acquisto al netto dell’IVA), in Italia, invece, soltanto 3615,20 euro.

 

Auto aziendali: l’Italia perde terreno


Per concludere, indica il rapporto, se si considerano IVA e altre imposte, su un’auto da 30 mila euro “su strada”, il monte detrazioni e deduzioni fiscali è di 30 mila euro in Germania, e di 5697,20 euro appena in Italia.

“Non occorre scomodare un premio Nobel per l'economia, per capire che poiché l'azienda italiana e quella tedesca operano sullo stesso mercato, la nostra azienda corre con una pesante palla al piede che si chiama Fisco”, puntano il dito Centro Studi Auto Aziendali e Centro Studi Promotor, che forniscono un input operativo alla prossima legislatura: “Uno dei problemi più urgenti che il nuovo Governo dovrà affrontare  è dunque l'armonizzazione della normativa fiscale sull'auto aziendale agli standard europei, perché anche su questo terreno il nostro Paese è molto lontano dal modello Europa e il prezzo non lo pagano soltanto le aziende, ma la nostra intera economia”.

 

Fiscalità e auto aziendali: appuntamento a Monza


Le delicate tematiche della fiscalità applicata al settore auto aziendali saranno studiate, nelle prossime settimane, a “Company Car 2013”, evento dedicato alle aziende di gestione auto aziendali e agli acquirenti, in programma presso l’Autodromo di Monza mercoledì 17 e giovedì 18 aprile.

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