Approfondimenti | 03 March 2014 | Autore: Tekné Consulting

Turbocompressori su TwinAir: i danni causati dall’olio

Rispettare gli intervalli di manutenzione dettati dalla casa auto non è sempre sufficiente per evitare danni al motore:  alle volte è bene procedere con maggior coscienziosità e scrupolo per non incorrere in guasti “prevedibili”.  Vedi il caso qui esposto di un turbocompressore su TwinAir.

Alla maggior parte dei professionisti suonerà ridondante ascoltare consigli e informazioni che richiamano l’attenzione sull’importanza di una corretta e puntuale manutenzione del motore. Non di meno è sempre meglio ribadire certe indicazioni, piuttosto che ritrovarsi a gestire il “costo” di una manutenzione approssimativa.
È ben nota, per esempio, la necessità di avere un olio motore pulito e di qualità non degradata per tutto ciò che concerne gli organi motore, ma forse spesso si dà per scontato che il lubrificante sui motori di ultima generazione rivesta anche ruoli “paralleli”, che poi alla fine tanto paralleli non sono. Il riferimento al turbocompressore è evidente: con le tolleranze di lavorazione raggiunte dalla tecnologia meccanica oggi, è obbligatorio che anche la manutenzione sia raffinata e precisa. Il turbocompressore è un componente molto costoso, questo per via di tutta la tecnologia necessaria alla sua progettazione e realizzazione, la quale abbraccia settori diversi della scienza (fisica, chimica, fluidodinamica, meccanica, eccetera).

Il caso: propulsore TwinAir 
I danni che un turbocompressore può subire a causa di una cattiva manutenzione sono generalmente noti, ma ci interessa in quest’occasione mettere in evidenza una casistica di guasto relativa a una motorizzazione pressoché nuova e sicuramente particolare. Trattasi del propulsore TwinAir, nel caso specifico montato su vettura Lancia Y del novembre 2011, 875cc di cilindrata, 85 CV, codice motore 312A2000, con 80.000 km all’attivo e manutenzioni ordinarie in regola: 30.244 km/10 mesi, 60.648 km/10 mesi.
Come si può notare, la vettura menzionata è stata oggetto di intervalli di manutenzione di 30.000 km come richiesto dalla casa madre, ma, nonostante il rispetto puntuale delle indicazioni di manutenzione del costruttore, si sono verificati danni importanti che hanno portato a una rottura della girante del turbocompressore.
 



I danni 
Ciò che è successo è che la vettura si è trovata a lavorare con un olio di qualità degradata, probabilmente perché oggetto del famoso “utilizzo gravoso” del veicolo. A 80.000 km circa, il turbo ha ceduto secondo quanto di seguito descritto. In pratica, la tubazione d’adduzione olio si è intasata a causa di morchie oleose, e questo ha portato il turbo a girare con un flusso olio insufficiente. Ad aggravare la situazione ha contribuito l’ubicazione (molto in prossimità del punto più caldo del turbo) e il ridotto raggio di curvatura della tubazione stessa, fonte di una considerevole perdita di carico del lubrificante, e quindi di un rallentamento del fluido.



Queste cause hanno concorso al restringimento della sezione di passaggio dell’olio e quindi a una insufficiente azione di raffreddamento e lubrificazione del core-assy del turbo. Da qui è stata un’escalation deleteria: surriscaldamento del core-assy, grippaggio bronzine, torsione e distacco della girante di scarico dal core-assy, come mostrato nelle immagini.



Maggior scrupolo, minori danni
È bene non sottovalutare mai il problema che stiamo affrontando: un danno palese al turbocompressore (come può essere nel nostro caso una girante di scarico rotta), può indurre istintivamente alla sostituzione del turbocompressore stesso, trascurando alcuni piccoli ma fondamentali particolari. 
Il mancato controllo delle tubazioni di mandata e di scarico della lubrificazione può essere fonte di un guasto anche al nuovo turbocompressore, nel giro di breve tempo. 
In conclusione, non è mai inopportuno ricordare l’obbligatorietà di verificare lo stato di pulizia delle condotte di adduzione e scarico olio, e questa deve essere un’indicazione di massima estendibile a tutti i veicoli sovralimentati. 
Nel caso del propulsore TwinAir si faccia ulteriormente attenzione alla porzione di circuito idraulico di cui abbiamo parlato in questo articolo. Inoltre, è importante tener presente il tipo di utilizzo (severo o meno) e le abitudini di guida del driver. 
Può essere consigliabile la possibilità di anticipare preventivamente le manutenzioni ordinarie.

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