Articoli | 11 September 2023 | Autore: David Giardino

Movidis: un’unione di successo

Sono passati quattro anni dalla fusione di Elie Sasson e Favari-Meazza; da allora l’azienda ha conosciuto una crescita costante, grazie alla capacità di servizio e di ascolto dei clienti.

 
Il 2023 sarà l’anno in cui Movidis supererà i 20 milioni di fatturato, un valore di tutto rispetto per una realtà distributiva che si muove in un territorio, quello del nord Italia, certamente non facile, per la presenza dei maggiori player nazionali.

Abbiamo incontrato Tancredi Sasson e Paolo Nidasio per capire direttamente da loro le ragioni di questa crescita.
 
Quali sono le ragioni dello sviluppo del business di Movidis da quando avete consolidato le due aziende di provenienza?
Paolo Nidasio: La crescita di Movidis è una evidenza, dovuta anche e chiaramente al perimetro territoriale sul quale lavoriamo; nel 2022 l’acquisizione di Ocra a Verona e della struttura logistica dove operava Svar a Torino ci ha permesso di lavorare meglio e di allargare il perimetro della efficienza del nostro servizio. Siamo comunque cresciuti anche internamente, grazie alla capitalizzazione dell’operazione di quattro anni fa, che sta portando i benefici di cui oggi raccogliamo i frutti.
 
Quanto è necessario essere vicino ai clienti per lavorare con loro?
Tancredi Sasson: Il servizio e la relazione sono i punti di forza su cui Movidis vuole sviluppare il proprio lavoro con i clienti. Questo approccio ha sempre contraddistinto la nostra realtà imprenditoriale; ci confrontiamo da imprenditori con altri imprenditori e non è difficile capire le necessità di ciascuno nei propri ruoli distributivi.
Lavorare a Torino e a Verona con una filiale diretta ci permette di servire i clienti anche al banco, cosa che non era possibile fare prima.  La provincia di Torino in particolare è una piazza che rappresenta circa la metà del potenziale del Piemonte.

Paolo Nidasio: Movidis non è solo la fusione delle due aziende, ma dall’inizio è sempre stato un progetto che aveva l’ambizione di diventare una realtà forte nel nord Italia. I passi che stiamo facendo in questo breve periodo sono coerenti con l’idea iniziale.
 
Sono previste quindi prossime aperture?
Paolo Nidasio: Rispondendoti francamente non ci sono ad oggi nuove aperture in programma, ma certamente non abbiamo intenzione di fermare la nostra copertura del nord Italia; quando questo avverrà non sono in grado di prevederlo, ma anche le opportunità a volte capitano in modo imprevedibile.
 
È così necessario avere delle filiali locali per un distributore con ambizioni di crescita?
Paolo Nidasio: Negli ultimi anni, a livellodella distribuzione, stiamo osservando un cambiamento di mercato drastico; il numero degli operatori è in forte contrazione, le grandi strutture si sviluppano prendendo gli spazi un tempo occupati da piccoli operatori. Questo fenomeno, che è inarrestabile, impone a tutti gli operatori che vogliono fare questo lavoro una scelta, che per noi è stata di crescere.

Tancredi Sasson: Il mercato è in crescita sia in valore sia in volume, questa situazione, che dovrebbe durare almeno per un paio d’anni, ci permette di strutturare la nostra crescita e consolidarla. Operiamo nei territori di nostra competenza con politiche commerciali coerenti, con un livello di servizio ottimale e con una grande capacità di gestire il magazzino e le scorte per soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti.
 
Ha ancora senso per il mercato mantenere i tre passaggi oggi esistenti in Italia?
Paolo Nidasio: Per cambiare la struttura del mercato bisogna avere idee e mezzi per sostenerlo; non mi pare che nessuno, anche se alcuni ci hanno provato, abbia poi la capacità di assumersi sino in fondo la responsabilità di una tale rivoluzione.

Tancredi Sasson: La ragione per cui esistono i distributori e i ricambisti è, a mio parere, una dimostrazione evidente della differenza fra i ruoli e della difficoltà del posto che ognuno occupa nella filiera. Non è facile fare il nostro mestiere sia in termini di organizzazione sia di investimenti, così come il ricambista ha una funzione fondamentale nel mercato per il servizio alle officine.
La collaborazione reciproca è, dal nostro punto di vista, la migliore risposta in termini di efficienza dell’intera filiera della riparazione indipendente. Anche in Nexus, dove ci confrontiamo con i gruppi di ricambisti, il nostro obiettivo è quello di collaborare il più possibile con loro migliorando la capacità competitiva di tutti.
 
Un distributore deve avere una forte capacità di investimenti, cosa altro?
Paolo Nidasio: La capacità di dialogo con la parte produttiva, non è certamente un aspetto secondario, bisogna adeguarsi ai volumi e ai tempi con cui i componentisti lavorano.
Il distributore ricopre, per un produttore, un ruolo fondamentale di collegamento con il mercato.  Un’altra peculiarità del distributore riguarda la capacità di adattamento per poter offrire ai propri clienti sempre maggiori opportunità e servizi.

 
Nella foto di apertura
Da sinistra: Tancredi Sasson e Paolo Nidasio, soci e fondatori di Movidis.

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