Articoli | 01 May 2000 | Autore: Karl Greco

La frizione, un meccanismo antico che sta cambiando

Il meccanismo frizione è antico quanto le auto con motori a ciclo otto e i cambiamenti operati nel tempo su tali sistemi hanno rappresentato solo delle "variazioni sul tema". Oggi è in atto invece una piccola rivoluzione sostanziale rappresentata dalle frizioni a controllo elettronico.

Stanno prendendo piede sulle auto più sportive, soluzioni riguardanti la frizione derivate dalla Formula 1; il loro pregio sta sicuramente nella velocità e precisione del cambio marce a vantaggio naturalmente delle prestazioni. Il valore aggiunto sta nell'alleggerimento della guida soprattutto nelle lunghe percorrenze, infatti l'eliminazione del pedale della frizione ed il controllo del cambio marce a livello del volante, risultano molto confortevoli. La possibilità, inoltre, di non staccare mai le mani dal volante, soprattutto nelle auto sportive che spesso e volentieri viaggiano al di sopra dei limiti di velocità consentiti, rappresenta un contributo concreto alla sicurezza di guida. Al momento di cambiare non è necessario nemmeno ridurre la pressione sull'acceleratore, infatti la centralina elettronica che regola il cambio, comanda anche l'apertura della frizione per ridurre il rapporto di coppia; in particolare la farfalla elettronica del motore è regolata da un attuatore. In generale si può dire che tali sistemi riescono a gestire la coppia motrice in modo molto flessibile e che comunque durante il cambio marcia sono i sistemi stessi a prevalere sul motore, che se in buone condizioni, cioè in grado di rispondere con prontezza, non perde certo in prestazioni. Si tratta in pratica di cambi manuali, perché spetta ancora al guidatore la selezione delle marce, ma robotizzati. Guardando all'argomento sempre dal punto di vista della frizione, la situazione si pinge ancora oltre nei veicoli provvisti di cambio automatico. In questo caso all'automobilista non resta che affidarsi completamente al proprio mezzo e affrontare il viaggio in maniera rilassata. Com'è ben noto, sebbene nel nostro paese tale sistema non è molto diffuso, esiste sul mercato da decenni ed in particolare negli Stati Uniti e in Giappone la maggioranza degli automobilisti hanno sempre propeso verso veicoli automatici. Alla domanda spontanea "come mai in Europa e specialmente in Italia il cambio automatico non ha mai preso piede?" la risposta che noi sosteniamo è molto semplice, e cioè nessuno è disponibile a cambiare le proprie abitudini se tale cambiamento è anche più dispendioso. La questione in realtà è più articolata, ed è legata alla natura geografica del paese e alla tradizione locale del mercato auto. Negli Stati Uniti le lunghe distanze che separano tra loro i centri abitati e le autostrade con rettilinei interminabili, hanno necessariamente portato a preferire cambi automatici e controllo automatico della velocità (a questo hanno contribuito anche i severissimi controlli della polizia stradale). In Italia le strade sono più a carattere misto, dove l'automobilista è chiamato a cambiare marce più di frequente, cosa che in un certo senso gli evita di annoiarsi alla guida. A questo aggiungerei che in Italia l'auto ha sempre rappresentato un motivo di passione, complice probabilmente la tradizione nostrana alle corse automobilistiche; passione significa anche poter comandare il proprio mezzo e condurlo a nostro piacimento. Mentre il cambio manuale lo permette, il cambio automatico appiattisce in tal senso lo stile di guida. Premesso tutto questo, si possono fare delle considerazioni di carattere economico. Finché il mercato non farà lievitare la domanda per veicoli automatici fino a numeri piuttosto consistenti, le Case auto non riusciranno ad abbatterne i costi, perché si tratterà sempre di produzioni "ad hoc" e non di serie. Gli automobilisti dal canto loro continueranno a preferire spendere l'equivalente della differenza di questi costi, per altri optional evidentemente più interessanti o più utili (climatizzatore, ABS e presto Navigatori satellitari). La conferma di ciò è sotto gli occhi di tutti, infatti i tentativi recenti da parte di alcune Case di inserirl il cambio automatico di serie anche su macchine utilitarie (ad esempio la Smart o la Micra) non ha certo ottenuto quel consenso da parte degli utenti che si aspettavano le Case stesse. Personalmente credo comunque che anche nel nostro paese si raggiungerà nel tempo una buona diffusione di veicoli con cambio automatico, sia perché la cosa è già avvenuta negli altri paesi d'Europa, sia perché viviamo in un epoca in cui per mentalità ci stiamo abituando all'idea che ogni cosa debba essere automatizzata (sareste ancora disposti a scendere dall'auto per aprire manualmente il cancello del vostro cortile o ad alzarvi dalla poltrona per cambiare un canale televisivo?). Nel breve periodo credo però che conosceranno maggiore successo i vari sistemi di controllo elettronico del meccanismo della frizione. Sono sempre di più infatti le persone, giovani e meno giovani, che non considerano l'auto semplicemente come un mezzo per spostarsi, ma anche come uno strumento da cui trarre piacere. La frizione elettronica aggiunge sicuramente piacere alla guida e questo aspetto dovrebbe essere premiato.

Frizioni e Aftermarket
Sia i sistemi di controllo elettronico delle frizioni, sia i sistemi di cambio automatico, utilizzano ovviamente meccanismi di innesto per collegare l'albero motore alla trasmissione, diversi da quelli della tradizionale frizione meccanica. In generale sono sistemi che ottimizzano le funzioni della frizione stessa e che ne garantiscono una maggiore durata nel tempo senza guasti. Eliminato infatti l'intervento del guidatore sul pedale, vengono meno anche tutti gli utilizzi impropri che un automobilista compie, anche se involontariamente (in particolare gli eccessivi pattinamenti della frizione). E' lecito domandarsi dunque se nel tempo si registrerà una contrazione della domanda di interventi manutentivi sulla frizione e quindi dei relativi pezzi di ricambio. Più i sistemi diventeranno sofisticati e meno saranno i meccanici generici in grado di garantire ai clienti un intervento all'altezza della situazione. Saranno al contrario i meccanici specializzati, per esteso quelli delle reti ufficiali, ad avvantaggiarsene, e con essi naturalmente le Case auto, che conquisteranno maggiori quote di mercato riguardo ai ricambi. D'altronde anche un buon prodotto di Aftermarket, se montato o utilizzato non nel migliore dei modi, passerebbe per un cattivo prodotto, screditando il costruttore ed il suo marchio indipendente e nessuno desidera che ciò si verifichi.
Attualmente si può dire che per i cambi automatici non esista praticamente una rete assistenziale sul mercato, proprio perché il complessivo cambio-frizione è molto complicato ed i guasti di difficile interpretazione. Ciò che di fatto avviene è che le stesse officine autorizzate si limitano a smontare l'intero complessivo per spedirlo alle Case costruttrici, le quali decidono se ripararlo per poi farlo rimontare o addirittura sostituirlo in toto con un altro. Tutto ciò naturalmente spesso avviene senza che l'automobilista sappia nulla (ma è l'automobilista in realtà, che per primo desidera solo poter lasciare la macchina al meccanico per poi ritirarla funzionante, senza che gli vengano poste questioni o offerte alternative sulle modalità d'intervento). I costruttori di cambi automatici, fornitori delle Case automobilistiche, dal canto loro sono disponibili ad offrire i loro prodotti revisionati in garanzia, solo alle Case auto o ai loro distributori.
E' chiaro che tutta questa situazione non lascia spazio all'Aftermarket, che continuerà per il momento ad occuparsi esclusivamente delle frizioni tradizionali.

Informazione e assistenza ai meccanici
Un meccanico con una certa esperienza naturalmente è in grado di operare su una frizione, diagnosticando innanzitutto qual è il problema del suo malfunzionamento. Malgrado ciò è giusto che i produttori delle varie parti (dischi, mozzi, guarnizioni d'attrito, cuscinetti, ecc.) forniscano insieme al prodotto le relative istruzioni d'uso. Direttamente stampate sulla scatola o su un foglio accompagnatorio, normalmente i meccanici trovano i consigli per l'utilizzo ottimale dei prodotti ed avvertenze per il montaggio. E' giusto che sia così proprio perché è interesse innanzitutto del costruttore stesso che venga fatto il miglior utilizzo possibile dei suoi prodotti. Tra l'altro non tutti gli autoriparatori sono ugualmente preparati e per i meno esperti il materiale informativo può risultare molto prezioso. Non si tratta solo di istruzioni per il montaggio ma di conoscenze più approfondite sulle varie parti di una frizione; sostituire ad esempio un cuscinetto, la parte più debole di una frizione quando in realtà l'intervento dovrebbe essere più radicale, può far funzionare il sistema apparentemente bene, rinviando di fatto solo di qualche tempo il problema reale.

Offrire il prodotto, ma non solo
Se da un lato gli autoriparatori a volte snobbano o realmente non hanno bisogno del sostegno dei produttori per gli interventi autoriparativi, dall'altro desiderano trovare competenza nei loro fornitori, siano essi ricambisti e distributori, o direttamente le aziende produttrici. Abbiamo potuto raccogliere in merito la testimonianza di alcune aziende che operano in questo settore da molti anni, chiedendo loro in particolare quali sono gli argomenti più forti a sostegno delle vendite. Valeo Ricambi: Gli ispettori di vendita Valeo sono presenti in tutta Italia e si rivolgono ai distributori, i clienti diretti. In accordo con loro vengono preparati dei programmi specifici per le officine tesi a semplificare il loro lavoro. Novità e promozioni vengono comunicate tramite mailing e comunque messe a disposizione di tutti all'interno del sito Internet aziendale: www.valeo.com. Gli autoriparatori possono anche rivolgersi direttamente, o tramite il loro distributore di riferimento, al numero verde dell'assistenza telefonica, per sottoporre al personale specializzato che risponde, qualsiasi problema di applicazione o montaggio.
CO.ME.: La vendita e la distribuzione dei prodotti, avviene in maniera differenziata, utilizzando agenti, distributori, concessionari, esclusivisti o anche grandi linee di distribuzione che operano con il loro marchio. Le vendite vengono comunque coadiuvate con l'utilizzo di Internet, di mailing mirate oltre che ovviamente di cataloghi e brochure. Con oltre 25 anni di esperienza alle spalle esclusivamente nel settore delle frizioni, CO.ME. offre ai clienti insieme al prodotto, competenza e affidabilità. Lorett: La vendita e la diffusione dei prodotti in Italia viene affidata ad agenti regionali con deposito e ad alcuni importanti distributori; sono poi loro a gestire il rapporto con i ricambisti e le officine. Le vendite estere vengono invece gestite direttamente dall'ufficio Export aziendale. Tutta questa attività viene coadiuvata con l'utilizzo di Internet e di mailing mirate. Lorett opera ormai da 60 anni nel settore auto ed è specializzata nel campo dei cuscinetti. La miglior garanzia per i sui prodotti è rappresentata proprio da questa conoscenza profonda e completa del settore; i clienti Lorett sanno di potersi rivolgere all'ufficio tecnico o all'ufficio commerciale per ricevere l'eventuale sostegno al loro lavoro, e questo aspetto è molto curato dall'azienda, perché solo ascoltando i clienti è possibile percepire quale direzione assume il mercato e quali sono le sue nuove e mutevoli esigenze. In ultima analisi in questo modo Lorett è in grado di ampliare costantemente la gamma dei prodotti offerti.

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