Articoli | 30 March 2012 | Autore: Giulia Margi - in collaborazione con Emiliano Aveni

Dalla Sicilia parte il gioco di squadra

C-Parts riparte alla grande e lo fa con due eventi che possiamo considerare come punto di partenza
per il nuovo corso del distributore siciliano: i meeting dedicati a ricambisti e officine del network Point Service.
I temi trattati, però, offrono interessanti spunti per tutti gli associati.

La convention C-Parts dello scorso dicembre ha affrontato tematiche importanti e interessanti per tutti gli attori della filiera dell'aftermarket automotive, anche oltre i confini dell'isola.
La condizione di mercato siciliana, infatti, rappresenta un concentrato delle problematiche di tutto il paese: la frammentazione della filiera, la dispersione dei ricambisti, l'elevato numero di officine, la difficoltà logistica di raggiungere tutte le destinazioni, la concorrenza agguerrita delle case auto. Per questo l'impegno di C-Parts e le soluzioni attuate da un distributore locale possono essere significative per tutti.

La convention in breve
Qualcosa lo avevamo già anticipato nello scorso numero di Notiziario Motoristico (n.1/2012 pag. 106), ma vale la pena ripercorrere l'intero evento con i suoi contenuti, sviluppato nel corso di una due giorni molto partecipata.
Il primo momento di incontro si è svolto lo scorso 9 dicembre, presso l’hotel Wagner di Palermo; una riunione che ha visto la partecipazione di oltre 50 persone tra ricambisti Point Service siciliani e fornitori partner.
La prima novità è stata la presentazione della nuova compagine sociale, arricchita dall’entrata in gioco del distributore
catanese B.C.R., nelle persone di Renato Manara e Gianfranco Caruso, che da oggi si uniscono a Marco e Daniela Calascibetta alla guida dell’azienda.
In questa serata l’occasione è stata propizia per presentare le strategie presenti e future e l’impegno che C-Parts, insieme al gruppo I.DI.A. di cui fa parte, vuole portare avanti per fornire al proprio mercato sempre maggiori e migliori strumenti di lavoro.
La due giorni siciliana ha avuto il suo momento di celebrazione il 10 dicembre quando, presso la favolosa cornice del castello Utveggio, che domina Palermo dal Monte Pellegrino, più di 250 invitati tra officine, ricambisti e fornitori partner si sono ritrovati per assistere alla presentazione al mercato della “nuova” C-Parts e, soprattutto, di tutti quei benefici che l’azienda è pronta a riversare sui propri clienti.
I due eventi sono stati anche l’occasione per la presentazione di tutti i contenuti del piano marketing e commerciale che Point Service metterà a disposizione dei suoi clienti partner e che quest’anno saranno mirati alla sostanza, ovvero alla creazione di opportunità di lavoro per tutta la filiera, senza trascurare gli aspetti che da più di dieci anni caratterizzano la comunicazione e l’operatività di un gruppo che ha nell’innovazione una delle sue caratteristiche principali.
Grande soddisfazione è stata espressa dai partecipanti che, ora più che mai, hanno potuto constatare la consistenza del programma sia a breve sia a lungo termine di un fornitore da sempre chiave in un territorio il cui mercato presenta grandi difficoltà, ma anche interessanti opportunità per chi sa porre il giusto accento sugli aspetti strategici del mercato.

Il quadro generale
Come dicevamo, in questa regione si trovano tutte le problematiche tipicamente italiane. Operare in Sicilia, infatti, significa fare i conti con l’alto numero e la dispersione dei ricambisti, così come con la massiccia presenza delle officine indipendenti, che qui sono più numerose che nel resto d’Italia.
Anche il circolante, che rappresenta una quota importante dell'intero parco veicolare italiano (9%), può essere letto come una fotografia dell'Italia (dati regionali forniti durante la presentazione, fonta GiPA): 1,83 auto per famiglia, con una tendenza all'aumento dei proprietari di auto; un parco circolante “datato” (età media 8,9 anni pari a una media di 10.916 km) ma che va verso uno svecchiamento e un aumento tendenziale dei marchi asiatici a discapito soprattutto di brand italiani e francesi.
Questo situazione frammentaria rappresenta una interessante potenzialità commerciale ma, allo stesso tempo, un elemento che richiede un enorme impegno logistico e organizzativo per soddisfare tutta la filiera.
Se a tutto questo aggiungiamo le politiche estremamente aggressive delle case auto, il quadro generale e le sfide che C-Parts si troverà sin da domani ad affrontare sono degne della più ambiziosa e strutturata organizzazione. Principalmente per questo motivo il ricambista diventa una figura chiave della strategia di C-Parts, il cui obiettivo è quello di arrivare al raggiungimento dei massimi livelli di sinergia logistica, informatica e di servizio con questo anello forte della distribuzione per poter dare strumenti di lavoro efficaci agli autoriparatori e, di conseguenza, servizi migliori agli automobilisti.
Vediamo quindi quali strategie ha attuato il distributore siciliano per realizzare questi obiettivi.

La “nuova” C-Parts
Il 2011 ha visto la realizzazione di numerose iniziative per riaffermare e rafforzare la presenza di C-Parts sul mercato siciliano. L’ingresso di B.C.R. nel capitale sociale ha dato nuova linfa vitale non solo dal punto di vista finanziario, ma anche da quello organizzativo, visto che oggi il cuore operativo di C-Parts prevede lo schieramento in campo di cinque agenti, due addetti all’ufficio acquisti, due responsabili della logistica, un responsabile IT e ben tre persone dedicate al progetto Point Service.
Tutto questo impegno va poi sommato alle sinergie strategiche attivate con la stessa B.C.R. e all’accrescimento del pacchetto prodotti.
Massimo Mandato, team leader Point Service, ha ribadito che l’obiettivo di C-Parts per il 2012 è quello del rafforzamento della presenza di Point Service nella regione e del raggiungimento di quota 200 officine aderenti al programma, a fronte delle attuali 120, attraverso un lavoro di selezione e scelta di quelle entità disposte a seguire il gruppo e partecipare al suo sviluppo. Chi deciderà di far parte del network Point Service nel futuro immediato avrà la possibilità di godere, oltre che dei servizi ben noti, di una nuova spinta al procacciamento di lavoro per le officine mediante la stipula di accordi con gruppi nazionali e locali (flotte aziendali, società di noleggio, ecc.) che possano tramutarsi in reali opportunità di business.
“Ovviamente perché tutto questo si trasformi in realtà - sostiene Emiliano Aveni, marketing manager del gruppo I.DI.A. - oltre ai buoni propositi di C-Parts è necessario, da parte di tutti gli aderenti al progetto, pensare e agire come una squadra, perché solo in questo modo si possono esprimere tutte le potenzialità di uno dei più importanti gruppi di distribuzione presenti non solo sul mercato nazionale, ma anche su quello europeo”.
I numeri del network Point Service parlano da soli: 16 depositi da oltre 45.000 mq complessivi, 60 venditori e 15 responsabili del progetto Point Service, oltre a 2.600 officine su tutto il territorio nazionale e un fatturato che tende a crescere di pari passo con investimenti costanti mirati allo sviluppo. A tutto questo si aggiunge l’appartenenza in esclusiva per l’Italia al gruppo internazionale Temot, leader in Europa e nel mondo, elemento che a tutti gli effetti rappresenta un valore aggiunto fondamentale per affrontare le sfide presenti e future della globalizzazione e dell’evoluzione del mercato mondiale.

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