Articoli | 03 September 2012 | Autore: Giorgio Spolverini

Emmebi Ricambi - Il business corre sul filo

Emmebi Ricambi punta moltissimo sui componenti elettrici, grazie anche al supporto di un fornitore come Facet. Gli affari vanno bene, ma lo sforzo di allargare ogni anno la gamma dovrebbe essere meglio bilanciato
da un’identificazione più certa del pezzo da cambiare.

Il punto di forza di Emmebi Ricambi ha un nome ben preciso: Facet, storico produttore di ricambi elettrici. Per svolgere al meglio la propria attività di distribuzione (perlopiù legata ai pezzi elettrici), Emmebi Ricambi conta su tre grandi depositi: a Bologna, Napoli e Catania. Per contrastare la crisi, l’azienda torinese investe soprattutto nella disponibilità di magazzino. Praticamente quasi la totalità degli ordini può essere evasa “on demand” con due consegne al giorno. Può sembrare scontata questa informazione per un’azienda ben strutturata, ma così non è perché i ricambi elettrici sono veramente tanti, decine di famiglie, tutte sempre in pronta consegna.

Potenza di fuoco da 120 nuovi articoli l’anno
Solo Facet negli ultimi sei mesi ha prodotto 67 nuovi articoli e altri 61 usciranno dallo stabilimento di produzione nei prossimi sei. In sostanza, nel 2012 quest’azienda immette 120 nuovi articoli, una forza che permette a Emmebi Ricambi di essere costantemente aggiornato nei confronti di un circolante sempre più “polverizzato”. Oggi la gamma è davvero fondamentale: le vetture hanno sempre più “diavolerie” elettriche: basta pensare alle mille luci di cortesia, ai sensori di bordo o all’infotainment. Non solo. Per ogni sistema e per uno stesso prodotto poi c’è una sempre maggiore gamma di applicazioni. Emmebi Ricambi in tal senso si rivela un partner su cui ricambisti o autoriparatori possono contare per avere una consulenza professionale.       

Pezzi giù… prezzi su
Come molte altre famiglie di ricambi, anche quelli elettrici hanno subito una leggera flessione di vendita. Non tanto per la crisi stavolta, quanto per l’evoluzione tecnologica: oggi il materiale elettrico dura di più, perché ha più contenuti hi-tech. Più contenuti però vuol dire prezzo più alto.
Quindi, a fronte di una flessione di vendita in termini di pezzi, il giro d’affari generato è tendenzialmente stabile, anzi forse in leggero aumento.  

Più attenzione su quel pezzo!
Il problema è sempre quello, per certi versi: identificazione del pezzo danneggiato da parte dell’autoriparatore e quindi del ricambista. Un problema di diagnosi, insomma. In parte
in fase di risoluzione con strumenti sempre più all’avanguardia. Bisogna in altre parole essere molto precisi nelle specifiche che si forniscono al cliente. Nonostante due componenti possano sembrare apparentemente gli stessi, alla prova dei fatti invece succede che sono molto diversi nelle caratteristiche tecniche. In pratica, per cambiare un sensore bisogna non solo sapere su quale vettura era montata, ma anche il numero di serie, confrontandosi col catalogo o contattando direttamente Emmebi Ricambi. Ancora oggi troppo spesso ci si basa su una “prova visiva”, trascurando magari il numero di telaio…   

Domani sarà un giorno migliore…
Il futuro? Senza troppi foschi nuvoloni. Perché l’elettronica di bordo (e quindi tutti i componenti elettrici) aumenteranno. Sia per il numero di sistemi a bordo, sia per l’evoluzione dell’auto. Quelle ad alimentazione ibrida o elettrica man mano saranno più accessibili economicamente e giocoforza si diffonderanno sempre più.

I magnifici 3
Chi va di più come componenti elettronici?
+ Sensori giri
+ Sensori pressione assoluta
+ Termostati

Approfondimenti:

Il sito di Emmebi Ricambi

Altre notizie sull'azienda:

Nuova distribuzione per Emmebi Ricambi

Photogallery