Articoli | 02 October 2012 | Autore: Cristina Palumbo

Autopromotec 2013: qualità italiana e spirito internazionale

A organizzare una fiera si comincia già il giorno dopo la chiusura: con i primi resoconti di come è andata, ci sono già le date per la prossima edizione.
Facciamo il punto su come si sono mossi fino a oggi gli organizzatori di Autopromotec 2013, in agenda per i prossimi 22-26 maggio.

Sempre fedele a se stessa, Autopromotec è una fiera tutta italiana, con un grande glamour internazionale.
Autopromotec è sì cresciuta negli anni, si è trasformata, evoluta, arricchita, aprendosi ad altri settori e paesi, ma non ha mai smesso di essere la fiera di riferimento per il settore dell'autoriparazione, con una escalation che parte dall'Italia per arrivare prima in Europa e poi nel resto del mondo.
Per raccontare i come e i perché di una manifestazione che conta ancora tanto per il mercato (italiano e non solo), alla quale le aziende non vogliono rinunciare e che attrae e vuole attrarre visitatori dall'estero per promuovere il Made in Italy, abbiamo incontrato Emanuele Vicentini, brand manager Autopromotec.

Chi c'è e chi non c'è
Una provocazione, per iniziare: ma perché, quando le aziende cercano di contenere le spese, dovrebbero mettere a budget la partecipazione a una fiera di settore?
Oggi come oggi – spiega Vicentini – non si partecipa più a una fiera solo per questione di immagine (come se il non esserci nascondesse problemi o difficoltà), ma perché se ne trae un adeguato profitto, che si esprime in vari modi. Il valore aggiunto dell'esporre in una fiera come Autopromotec diventa allora la possibilità di incontrare direttamente il cliente finale (il meccanico, che chiude bottega il sabato per andare a provare le attrezzature e visitare gli stand dei componentisti, dove si spiegano in dettaglio le novità di prodotto).
Questa, da sempre, è la formula di Autopromotec: una formula vincente se  sono più di 85.000 i visitatori italiani che ogni anno varcano i cancelli di Bologna Fiere; un trend in crescita, che copre già tutto il comparto se i numeri dell'autoriparazione (tutti inclusi, indipendenti e non) si aggirano attorno alle 71.000 imprese (Fonte Osservatorio Autopromotec).
Per chi dunque le attrezzature e i ricambi li usa, la manifestazione bolognese è un punto di riferimento; è una visita necessaria per il proprio mestiere; è “LA” fiera delle attrezzature e dell'aftermarket, come ben recita la definizione nel materiale promozionale.
Per chi invece attrezzature e ricambi li produce, è il momento in cui si riesce davvero a incontrare il proprio interlocutore, senza intermediari. Senza nulla togliere al ruolo fondamentale svolto da tutti gli operatori della filiera, è pur vero che dalla produzione all'officina la strada è lunga e il confronto è sempre mediato. Esserci, per chi vuole presentare le novità e anche avere un feedback concreto sui propri prodotti, è sicuramente un must.
Un altro motivo fondamentale per esserci, dal punto di vista degli espositori, è il contatto con i visitatori esteri in una kermesse che privilegia il Made in Italy. Autopromotec, infatti, è una vetrina dell'Italia che produce, se sui 1.473 espositori dell'edizione 2011, ben 930 erano italiani. Una condizione cercata e realizzata dagli organizzatori della manifestazione, ben attenti a mantenere i riflettori puntati sul nostro paese, senza accettare iscrizioni da chiunque, per mantenere ben definita l'identità della fiera.
E i visitatori esteri (oltre 18.500, anche questo un dato in crescita) lo sanno bene e vengono a Bologna proprio per cercare contatti e conoscere i prodotti da esportare. Non dimentichiamo infatti che le attrezzature prodotte in Italia viaggiano molto all'estero (con un export che tocca quasi il 70% - fonte AICA), dove certi comparti in particolare godono di un prestigio elevato.
Tutto ciò lo sa bene chi organizza la fiera, emanazione diretta delle associazioni  di categoria, che non cerca nella manifestazione un ritorno economico diretto, ma una vera promozione del prodotto italiano. Una promozione che negli anni ha portato la fiera a divenire un punto di riferimento anche per il mercato europeo (e infatti l'80% dei visitatori esteri viene dal Vecchio Continente) e che  oggi sta puntando anche ad alcuni selezionati mercati emergenti, in particolare Cina, Turchia e Brasile.

Chi cerca trova
Cosa cerca allora il visitatore di Autopromotec? Il contatto diretto e la possibilità di partecipare a dimostrazioni interattive. Cosa cerca l'espositore di Autopromotec? Il contatto diretto e la possibilità di partecipare a forum e incontri B2B.
Vale la pena, infatti, sottolineare che il momento di incontro e confronto fra gli operatori, che si articola in due fasi particolari, AutopromotecEDU e il simposio internazionale IAAM, si è arricchito sempre più di argomenti e nella prossima edizione sarà seguito dalla possibilità di avere incontri personali con i relatori dei diversi paesi per approfondire gli argomenti che più interessano.
I visitatori esteri rappresentano in qualche modo la “nuova” fonte a cui attingere, dato che, come dicevamo, i visitatori italiani già vengono tutti. Per l'estero, in accordo con la regione Emilia Romagna, sono stati identificati alcuni paesi ritenuti, a diverso titolo, particolarmente interessanti per i vari settori.
In primis la Cina (Repubblica Popolare): mercato in forte espansione che però si muove secondo modalità e strutture specifiche e non condivise da altri. Un paese dove per entrare e fare business bisogna muoversi con molta cautela, stando attenti a non commettere “errori di forma” e muovendosi solo secondo i canali ufficiali, attraverso le istituzioni. Un paese che volentieri viene in visita, normalmente in delegazioni, e che richiede tanto tempo e pazienza prima di dare un riscontro positivo.
La Turchia è un altro dei paesi in cui si sta svolgendo un'intensa attività di promozione della fiera, dove ci sono già contatti avviati e diversi incontri in programma nel prossimo mese. Torneremo perciò con un aggiornamento su un prossimo numero di Notiziario Motoristico.
E infine il Brasile: mercato in forte espansione, con una motorizzazione che galoppa e dove Autopromotec ha organizzato un vero e proprio road show (vedi scheda).
Qui i contatti con le organizzazioni di categoria, le associazioni e gli organizzatori delle fiere “locali” sono stati molto proficui e il bilancio è decisamente positivo. Da questi incontri nasceranno poi l'organizzazione di delegazioni e pacchetti di visita con incontri fissati con le aziende, così da ottimizzare il tempo che i buyer brasiliani trascorreranno in fiera.
La difficoltà è quella di mettere insieme esigenze molto diverse, ma questo road show ha permesso anche di selezionare e mettere a fuoco i punti di convergenza e l'impegno degli organizzatori si rivela anche nell'incremento del budget destinato agli inviti.

Brasile: le cifre di un mercato che attira
Autopromotec ha commissionato uno studio dettagliato sul paese Brasile e il suo mercato. Diamo qui qualche dato, rimandando all'appuntamento in fiera per maggiori dettagli.
Ricordiamo innanzitutto che il Brasile rappresenta la 6a economia al mondo (seconda nelle nuove solo dopo la Cina) e si colloca al 5° posto per attrazione investimenti esteri.

La crescita per il comparto automotive
Il Brasile si sta velocemente motorizzando, tanto che negli ultimi 5 anni circa il 23% della popolazione (oltre 200 milioni di abitanti) si è dotato per la prima volta di un veicolo.
Parco auto: nel 2000 in Brasile ammontava a 19,310 milioni, nel 2010 a 32,065 milioni. È il paese che può vantare la più grande crescita in 10 anni.
Produzione veicoli: tra il 2002 e il 2011 ha quasi raddoppiato il volume produttivo da 1,792 milioni a 3,408 milioni. È il primo produttore di veicoli in America latina, seguito dal Messico.
La capacità produttiva stimata di automobili per il periodo 2012-2015 è di 5 milioni/anno.
Le auto più vendute: il segmento delle vetture d’ingresso è dominante con Fiat e VW con quote dell’ordine del 20%.
Fatturato aftermarket: il comparto totale dell’aftermarket ha registrato una crescita nel 2011 del 7% (produttori, distributori, rivenditori e officine).

Il comparto dei ricambi: numeri e distribuzione
Fatturato in crescita: nel 2011 le vendite di pezzi di ricambio sono cresciute del 7% rispetto al 2010. In sette anni il fatturato è cresciuto del 55%.
La produzione di ricambi: per la componentistica i consumatori brasiliani preferiscono brand affermati (Bosch, Magneti Marelli, Coparts, ecc.). Queste aziende possiedono stabilimenti in Brasile e sono così in grado di essere competitive anche a livello di prezzo.
A confronto, i prezzi di vendita di componenti prodotti in Brasile rispetto a quelli importati variano da un 20 a un 70% in meno.
I consumatori tengono molto anche all’ambiente e di conseguenza all’aspetto “green” dei prodotti.
Distribuzione: la distribuzione di componenti per auto è gestita attraverso player di rilievo con grossisti e distributori quali: Voli Shopping de Autopecas Ltda; Koga autopecas Ltda; Compel Distribuidora e Comercio de Autopecas Ltda.
I ricambisti: le autofficine si servono poi dai ricambisti auto, che  sono circa 38.200.

Il comparto della riparazione
Il mondo della riparazione è suddiviso tra officine indipendenti e concessionarie.
Numero officine: in Brasile ci sono circa 93.400 officine, per il 90% si tratta di piccole e medie imprese. Occupano circa 700.000 persone.
Fatturato: il comparto fattura oltre 70 miliardi di R$ e nel 2011 il settore della riparazione ha registrato una crescita del 6,3%.
Chi sceglie l'automobilista: secondo i darti di SINDIREPA-SP, per quanto riguarda le auto, l’80% degli utenti si rivolge alle officine indipendenti, mentre il restante 20% direttamente alle concessionarie d’auto.
Novità settore riparazione e manutenzione: arrivo Euro 5 e certificazione ricambi auto.

Le associazioni
In Brasile hanno un forte peso le associazioni di categoria e i sindacati oltre a diverse organizzazioni locali, attive in distretti e regioni anche di notevoli estensioni (paragonabili ad alcuni paesi europei). Le principali associazioni di settore sono:
Abeiva: Associazione Brasiliana degli Importatori di Veicoli a Motore. Andap: Associazione Nazionale dei Distributori di Pezzi di Ricambio per Auto. Anef: Associazione Nazionale delle Imprese Finanziarie Automobilistiche. Anfavea: Associazione Nazionale dei Fabbricanti di Veicoli a Motore. Aparem: Associazione di San Paolo di Rettifica di Motori. Fenabrave: Federazione Nazionale di Distribuzione di Veicoli a Motore. Simefre: Sindacato Interstatale dell’Industria dei Materiali e delle Attrezzature Ferroviarie e Stradali. Sindimotor: Sindacato di Riproduzione, Ricondizionamento e/o Rettifica dei motori delle macchine e dei loro aggregati e periferiche nello stato di Sao Paulo. Sindipeças: Sindacato Nazionale dell’Industria dei Componenti per Veicoli a Motore. Sindirepa: Sindacato dell’Industria e Riparazione di Veicoli e Accessori dello Stato di San Paolo.

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