Articoli | 03 March 2014 | Autore: Valerio Tasconi

AcRolcar: come nasce un alzacristallo

Scopriamo come nasce un alzacristallo in casa AcRolcar: i cinque step che rendono questo prodotto un ricambio di elevata qualità, perfettamente intercambiabile con l’originale.

Essere professionisti significa conoscere bene i prodotti e come vengono realizzati. AcRolcar, marchio che da 28 anni è un protagonista nella produzione di alzacristalli, svela i suoi segreti e racconta della creazione di questo dispositivo riassumendo la lavorazione in cinque passaggi.
 
Il metodo AcRolcar: così si fa
Quando arriva sul mercato, pronto per essere montato, l'alzacristallo sembra un prodotto “facile”, del tipo “questo modello per questo veicolo”. Però non è tutto così semplice e per arrivare al prodotto finito ci vogliono tempo e competenze, macchinari e tecnologie avanzate. Perché l'alzacristallo è un meccanismo che deve funzionare perfettamente, come un orologio. Vediamo perciò quale metodo utilizza AcRolcar: lasciamo la parola ai tecnici che ci raccontano della progettazione e dello sviluppo di questo dispositivo.

1 - Progettazione
“Dopo aver compreso la domanda di mercato, entriamo in laboratorio e montiamo su portiera l’alzacristallo originale della casa automobilistica. è il momento di analizzarlo. Ne studiamo ogni performance, poi passiamo alla progettazione, sempre nel nostro sito produttivo. 
Consultiamo lo FMEA di progetto (cioè la metodologia per analizzare le modalità di guasto o di difetto di un processo, prodotto o sistema) e realizziamo i disegni in 3D dell’alzacristallo.
 
2- Prototipi 
A questo punto realizziamo i prototipi, che montiamo nelle portiere. è fondamentale che abbiano le stesse performance dei pezzi originali. In base ai capitolati dei costruttori auto, simuliamo i cicli, facendo lavorare i meccanismi. Otteniamo così dati certi sulla longevità e affidabilità nel tempo dei prodotti e provvediamo alle modifiche del caso.

3 - Attrezzamento
Quando la verifica dei prototipi è positiva, creiamo le attrezzature specifiche per la costruzione dei pezzi: gli stampi e le maschere di montaggio e controllo 'poka yoke', letteralmente 'a prova di errore'. È un termine giapponese per indicare una scelta o un'apparecchiatura che forza l'utilizzatore a una corretta esecuzione.
 
4 - Avvio produzione
Validate le attrezzature, realizziamo una pre-serie, cioè un numero limitato di pezzi, che sottoponiamo ad altre prove di ciclatura su portiera. Non solo: eseguiamo test di laboratorio per verificare la resistenza dei materiali a ogni condizione. Sono tutti selezionati e certificati, ma facciamo comunque i nostri test. Per la plastica: temperatura di fusione, rammollimento, contenuto di carica; per i materiali ferrosi: durezza Brinnel (HRB, Hardness Rockwell Ball, uno strumento di misurazione della durezza); per la gomma: Shore A (metodo di misurazione della durezza della gomma) e così via. 
 
5 - Controllo finale
A fine linea, tutti i pezzi vengono collaudati con banchi computerizzati su cui verifichiamo che i parametri di funzionamento rientrino nel range stabilito in sede di progetto. Superati tutti i test, ogni alzacristallo riceve un’etichetta identificativa che ne permette la tracciabilità”.
 
A questo punto l’alzacristallo è perfettamente pronto per l'uso e viene lanciato sul mercato: il viaggio del pezzo comincia.

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