Articoli | 01 February 2002 | Autore: Marco Krivacek

Pronta la riforma Comunitaria su distribuzione e riparazione auto

Con l'avvicinarsi della scadenza dell'attuale regolamento sulla distribuzione degli autoveicoli, prende forma il progetto di revisione del regolamento stesso. Se le linee guida del progetto sono chiare, non si può dire altrettanto dei dettagli relativi al commercio dei ricambi d'Aftermarket.

La così detta "block exemption", l'esenzione settoriale alle regole della concorrenza per il settore auto, resterà in vigore fino a tutto settembre 2002. Per allora l'attuale sistema di vendita delle auto dovrà dunque essere rivisto. A tale scopo il 30 gennaio (data che sarà già passata per chi legge) la Commissione europea esaminerà la proposta alternativa di regolamentazione del sistema europeo di distribuzione delle auto, elaborata da Mario Monti, Commissario europeo alla Concorrenza. Si tratta indubbiamente di un argomento molto delicato, sia per l'importanza economica che l'industria automobilistica (con il suo enorme indotto) ricopre in Europa, sia perché è stato stabilito che il nuovo regolamento non dovrà essere ritoccato per almeno otto anni. Lo spirito con cui il sistema attuale verrà modificato è quello di avvantaggiare i consumatori finali, sia in termini di servizio ottenuto, sia di costi gestionali del loro mezzo. Gli automobilisti in pratica dovranno poter acquistare la stessa auto presso un numero maggiore di rivenditori rispetto a quanto avviene oggi e gli interventi autoriparativi potranno essere più economici per effetto di un regime di concorrenza allargato e per un utilizzo più diffuso dei ricambi "non originali" (seppur omologati alla stessa stregua di quelli originali)
Vista in questi termini la nuova direttiva sembra essere dunque assolutamente migliorativa nei confronti delle officine indipendenti (che vedrebbero ribilanciata la "lotta" con le reti ufficiali) e delle aziende produttrici di ricambi equivalenti. La direttiva potrebbe però anche celare alcuni dettagli che cambierebbero nella sostanza lo spirito della direttiva stessa. A tal proposito abbiamo intervistato Guglielmo Bruni, Presidente di AERO - Associazione Europea Ricambio Auto Omologato, l'unica associazione di categoria che rappresenta i distributori di ricambi italiani in sede europea. Esistono infatti in Europa la FIGIEFA, cioè la federazione internazionale che riunisce i grossisti e distributori di ricambi e CLEDIPA, il suo "braccio operativo", che si occupa concretamente dei rapporti col Parlamento Europeo e relative Commissioni.

Notiziario Motoristico: La direttiva 1475/95 che regolamenta il mercato europeo della distribuzione dei veicoli e dell'offerta dei servizi post vendita scade il prossimo 30 settembre 2002. Come si presenterà il panorama dell'Aftermarket dopo tale data?
Guglielmo Bruni: Dopo anni di riflessione e naturalmente pressioni di vario genere, la Commissione presieduta da Mario Monti presenterà il prossimo 30 gennaio la proposta di nuova direttiva che arriva in un momento molto delicato dell'evoluzione del mercato degli autoveicoli. E' inutile ripetere le analisi circa le cause che hanno determinato l'attuale situazione di crisi dell'Aftermarket, è bene invece concentrarsi sulle proposte della Commissione e soprattutto valutare con attenzione le linee guida che ne hanno ispirato il lavoro; da parte nostra dobbiamo elaborare proposte, esprimere il nostro giudizio sulle conseguenze dei provvedimenti adottati e preparare le imprese italiane per il mercato che si sta delineando.

Ci può illustrare queste linee guida?
Al momento non è ancora disponibile il testo definitivo, ma le linee guida sono state le seguenti:
- mantenere un livello di competizione tra operatori, sia tra fabbricanti di veicoli sia tra imprese di servizi Aftermarket, nell'interesse del consumatore;
- incentivare l'integrazione tra le politiche commerciali dei vari paesi;
- aumentare la soddisfazione del cliente in termini di:
- A) innovazione di prodotto;
- B) affidabilità e qualità dei prodotti e dei servizi offerti al mercato;
- C) aumentare l'offerta di opportunità di servizi su misura del cliente;
- D) contenere la dinamica dei prezzi sia dei veicoli nuovi sia dei servizi post vendita, con offerte più chiare e confrontabili.
Chiaramente tutti questi benefici si sono dovuti sposare con la tutela degli investimenti necessari sia dei fabbricanti di auto e di componenti, sia dei commercianti e dei riparatori, senza garantire protezioni alle strutture più forti e politicamente più influenti.

Qual è realisticamente la migliore situazione auspicabile per le aziende dell'Aftermarket?
La scelta di una distribuzione selettiva, libera ma subordinata a criteri di qualità degli operatori secondo regole chiare e accessibili di selezione è certamente quella che meglio raggiunge tutti gli scopi e apre nuove opportunità e nuove sfide alle aziende dell'Aftermarket Indipendente.
In questo modo si apre il mercato nominalmente a tutti gli operatori che abbiano requisiti di qualità, sia per le nuove vetture sia per i ricambi e i servizi. Quali siano questi requisiti è ancora oggetto di discussione e confronto e occorre evitare misure di protezione ed esclusione a questo livello.
E' vero che le riparazioni potranno essere effettuate anche con componenti non originali, ma non è ancora chiaro se ciò manterrà il diritto alla garanzia delle Case e come saranno emesse le norme di certificazione dei componenti il cui uso manterrà questa garanzia. E' appena il caso di ricordare che la stragrande maggioranza della componentistica meccanica non viene prodotta dalla Casa, ma da produttori specializzati. Questo dato di fatto deve essere recepito dalla nuova legislazione.

Dalle sue parole ci sembra di poter dire che bisogna "stare in guardia", perché un principio giusto ed equo anche verso le aziende indipendenti dell'Aftermarket potrebbe essere applicato in maniera poco democratica e svantaggiosa per le stesse. E' così?
Come AERO non possiamo che esprimere un giudizio positivo sui principi ispiratori della direttiva, ma con riserva, cioè con cautela sulle sua applicazione. Dobbiamo mantenere alto il livello di guardia verso chi vorrebbe far rientrare dalla finestra comportamenti elusivi della concorrenza, quali per esempio il negare informazioni tecniche alle officine con la scusa che non sono certificate dalla Casa.
Sicuramente si rafforza l'esigenza e la richiesta di una certificazione autorevole e indipendente del sistema dell'Aftermarket che noi auspichiamo da tempo è che è stato uno degli argomenti forti che ci ha spinto nel 2000 a far nascere AERO.
E questo è tanto più importante ora che il settore dell'Aftermarket indipendente sta compiendo grandi progressi, che sono frutto di altrettanto grossi sforzi, per aumentare le proprie capacità e il proprio servizio al cliente.

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