Articoli | 01 February 2002 | Autore: Sergio Fonzo

La revisione dei veicoli, una giornata di studio

Si è tenuta a Bologna il 1° dicembre 2001 la 3a giornata di studio sulla revisione dei veicoli organizzata da EGAF Edizioni.

Una folta presenza di partecipanti, stimati a oltre 500, ha premiato lo sforzo organizzativo dell'EGAF Edizioni di Forlì, che per il terzo anno consecutivo ha raccolto in un'interessante Mostra-Convegno il meglio dei marchi e dei personaggi del settore autoriparazioni e revisioni di auto e motoveicoli.
Il programma prevedeva una prima parte dedicata alle revisioni da parte di aziende private dei veicoli superiori a 3,5t di massa e alle relative modifiche al vigente Codice della Strada (Dr. Giandomenico Protospataro, Funzionario di Polizia Stradale), alle attrezzature tecniche specifiche (Ing. Carlo Gianuzzi, Dirigente Ministero Trasporti e Infrastrutture, D.T.T. - Dipartimento Trasporti Terrestri), e ai controlli da effettuare (Ing. Emanuele Biagetti, Dirigente Ministero Trasporti D.T.T.).
Sempre nella prima parte, i lavori ("moderati" dal giornalista Paolo Bologna) sono proseguiti sui temi delle prove di inquinamento per ciclomotori e motoveicoli (Ing. Carlo Giannuzzi) e sulle attrezzature collegate alla nuova rete informatica M.C.T.C.-Net, a cura dell'Ing. Stefano Baccarini, Dirigente Ministero dei Trasporti D.T.T.
La seconda parte dei lavori era invece incentrata su una Tavola Rotonda con la pertecipazione di Ettore Cenciarelli (AIRA-CNA), Roberto Landini (ANARA), Mario Oggero (ALPI), Maurizio Caprino (QUATTRORUOTE) e Nico Mastrorillo (T.U.V.), dal tema: "Il responsabile tecnico e la qualità del servizio di revisioni".
Giandomenico Protospataro ha quindi ripreso la parola sugli effetti operativi delle recenti modifiche agli Artt.239 e 240 del C.d.S., seguito da Emanuele Biagetti che ha trattato gli aggiornamenti operativi per i centri di revisione.
Il Convegno si è concluso con uno spazio per le domande del pubblico ai relatori.
Questo, in estrema sintesi, il programma, e per intuibili motivi pratici non scenderemo nel dettaglio di ciascuno degli interventi, ma cercheremo di sintetizzarli in poche e significative impressioni e conclusioni di interesse generale per gli operatori del campo.

Autorizzazione alle revisioni
Chi si aspettava novità reali sulle revisioni dei veicoli di massa superiore a 3,5t sarà rimasto deluso. Il relativo Decreto Ministeriale derivante dalla Legge Delega Governativa 22.03.01, Nr.85, Art.2, comma l/ii, che in base alle norme vigenti doveva essere emanato dal Ministero competente entro fine dicembre 2001, a causa di motivazioni "tecniche" non meglio specificate, slitta a non prima di giugno 2001, mentre la sua operatività sul campo è prevista non prima di gennaio 2003.
Tradotto in parole più semplici, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture - anche in considerazione di quanto di negativo si è verificato per le revisioni di veicoli fino a 3,5t di massa nelle aziende private - mantiene un'estrema (e giustificata) cautela per quelli superiori a 3,5t, in considerazione dell'altissima responsabilità che tale autorizzazione comporta per chi l'accorda e per chi la riceve.
E' stato posto l'accento sul fatto che non si tratterà più di "concessione" come in passato, bensì di "autorizzazione". La prima è un atto con cui si accorda e si concede a un'azienda privata qualcosa che appartiene al Ministero, per un determinato periodo e a determinate condizioni; la seconda è invece il permesso di compiere una determinata azione la quale rimane di proprietà di chi la accorda, con maggiore facoltà di revoca in caso di abusi.
Per di più, da novembre 2001 la competenza in materia di assegnazioni e/o rinnovi di tali autorizzazioni è passata alle Amministrazioni Provinciali, alle quali necessita un tempo di "rodaggio" relativamente lungo data la loro scarsa o nulla competenza specifica in materia. Qui diventa importante il ruolo delle associazioni di categoria in fatto di collaborazione con le Province.

Selezione qualitativa dei Centri di Revisione
Nel fascicolo del Convegno predisposto dall'EGAF è stata anche presentata la nuova circolare Nr.147/96bis del 19.11.2001, prot. 2026/404, diramata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a firma del Dr. Ciro Esposito, Capo dell'Unità di gestione motorizzazione e sicurezza del trasporto terrestre, composta da un testo, 3 allegati e 2 appendici, la quale riprende la precedente Nr.147/96 aggiornando le condizioni da osservare in occasione delle verifiche preliminari e periodiche sulle imprese private di autoriparazioni autorizzate alle revisioni, le verifiche iniziali, periodiche e occasionali sulle attrezzature tecniche delle stesse e le modalità e responsabilità connesse alle verifiche ispettive, in ordine sia al rilascio sia al rinnovo delle autorizzazioni.
In tale circolare viene fatto, fra l'altro, esplicito riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2000 (detta anche VISION 2000) la quale dal gennaio 2002 sostituisce l'attuale norma UNI EN ISO 9002:1994, Certificazione della Qualità dei Servizi di Autoriparazione.
Senza soverchie illusioni, parrebbe quindi che la certificazione UNI EN ISO 9001:2000 diventi condizione necessaria per la concessione di nuove autorizzazioni e per il rinnovo di quelle pregresse alle aziende private, sia per veicoli fino a 3,5t di massa come per quelli superiori a 3,5t, attuando in tal modo una selezione qualitativa (e non discriminatoria) inevitabile, utile e addirittura indispensabile tra aziende competenti, oneste e serie, osservanti della legge, e aziende che sfruttano le recenti norme legislative sull'autocertificazione e che tutto sono fuorché competenti in materia e attrezzate di conseguenza. Ciò costituirebbe un giusto premio alle prime, e un'altrettanta giusta reprimenda per le seconde, con una conseguente "selezione naturale".

Il ruolo del responsabile tecnico
Il Decreto Ministeriale 360/01 recentemente pubblicato dalla G.U. Nr.273 del 23.11.01 risulta, di fatto, non applicabile, in quanto prevede, fra l'altro, che il responsabile tecnico frequenti un apposito corso di formazione organizzato a livello istituzionale; non viene però precisato chi deve organizzare tali corsi e dove, se il Ministero dei Trasporti oppure le Province di competenza. Per cui, in mancanza di tale presupposto attuativo del Decreto stesso, esso resta sulla carta e valido soltanto "de-jure" ma non "de-facto". Se e quando tale "vacatio-legis" verrà risolta e completata, se ne potrà riparlare.
E' stato comunque posto in risalto che d'ora in poi il responsabile tecnico di un'azienda privata autorizzata alle revisioni di auto- e motoveicoli non potrà più curare (come tale) diversi centri di revisione, ma potrà curarne uno solo, presso il quale dovrà prestare servizio continuativo, assicurando soprattutto la propria presenza fisica a ogni operazione di revisione e firmare di persona il relativo documento finale. Non ci saranno possibilità di delega in tal senso.

Revisione delle "due ruote"
Revisioni di motoveicoli e ciclomotori: le tanto attese norme per il controllo dei gas di scarico (specialmente per quanto attiene i motori a 2 tempi, anche catalizzati) non esistono ancora, per cui nell'attesa, tale forma di controllo slitta a non prima di gennaio 2003 e le revisioni delle 2 ruote proseguono in base alla vigenti disposizioni (prove meccaniche e sonore solamente); ciò vale anche per l'omologazione ufficiale delle attrezzature destinate a tali revisioni. Si prevede infine che, sempre nel 2003, le prove di revisione dovrebbero essere eseguite anche con motore a elevato numero di giri e non soltanto al minimo come adesso. In tal senso verranno successivamente emanate le necessarie disposizioni.
E' stato puntualizzato che il R.I.A. (Registro Imprese di Autoriparazione, Legge 122/92) è stato sostituito dal R.E.A. (Registro Economico Imprese di Autoriparazione) al quale l'iscrizione resta obbligatoria.

Le attrezzature necessarie
Circolare Nr.88/95 (Attrezzature per l'esercizio delle attività di autoriparazione e revisioni). Verrà ulteriormente aggiornata con un'edizione 2001, quindi una 2002, e via a seguire, introducendo di volta in volta tutte le nuove norme, le procedure, le circolari inerenti le attrezzature, incluso il M.C.T.C.-Net.
D.M.408/99 (Attrezzature obbligatorie, Legge 122/92): non è più valido, ma il guaio è che non c'è un elenco sostitutivo delle attrezzature in quello elencate. Si è dunque passati da un estremo all'altro: dall'iniziale (e tanto ironizzato) obbligo dell'incudine, a nessun obbligo! Di fatto, si ritiene che siano obbligatorie quelle attrezzature che servono effettivamente a svolgere la professione di autoriparatore a seconda della specialità professionale, ma a discrezione e responsabilità dell'autoriparatore stesso.
Le Province decideranno in seguito quale metro di valutazione adottare a riguardo, dato che tale status (che si spera temporaneo) presta il fianco a interpretazioni di comodo, specialmente da parte di chi si spaccia per autoriparatore (ma non lo è di fatto) soltanto per ottenere l'autorizzazione Ministeriale alle revisioni. Sarà bene sanare d'urgenza tale "gap", che può trasformarsi in un pericoloso precedente; e se si spera di attuare velocemente le autorizzazioni per veicoli superiori a 3,5t di massa, ciò diventa una pura chimera, date le circostanze.

Requisiti dei Centri
Altro cambiamento imminente: per le sedi di revisione (aziende private), in particolare per quelle destinate a veicoli di massa superiore a 3,5t di massa, non saranno più ammesse coperture in strutture tensioattive (armatura metallica ricoperta di tela o plastica), ma soltanto quelle in muratura, con le dimensioni minime prescritte dal relativo D.M. in emanazione.

I pochi disonesti
Un interessante fuori programma (peraltro applauditissimo) è stato costituito dall'intervento del Dr. Carmelo Trotta, Direttore della M.C.T.C (Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione, oggi D.T.T., Dipartimento Trasporti Terrestri) di Venezia, il quale - riferendosi alle critiche elevate durante la Tavola Rotonda in merito alle mancate ispezioni di verifica ai centri di revisione privati da parte di Funzionari del Ministero dei Trasporti, e a recenti inchieste di riviste specializzate di settore documentanti false o incomplete o irregolari procedure di revisione presso centri privati e pubblici - ha amaramente e ironicamente riferito di un paio di episodi nella sua zona di competenza territoriale, dove i suoi ispettori hanno "pizzicato" centri di revisione privati in flagrante violazione delle norme e del regolamento di cui all'Art.80 del C.d.S., procedendo quindi alla revoca della concessione, come previsto. Tali revoche sono però state prontamente annullate dal TAR del Veneto presso cui i penalizzati hanno presentato ricorso, per cui quei centri che operavano irregolarmente proseguono tranquillamente a farlo con la "benedizione" del TAR e con grave frustrazione di tutti gli altri centri privati che invece operano in osservanza della legge. "Con tale andazzo - ha detto Trotta - c'è poco da criticare le istituzioni e c'è poco da sperare nel risanamento dell'ambiente, poiché si instaura l'impunità di chi non rispetta la legge".

La Tavola Rotonda
La Tavola Rotonda ha messo a confronto le opinioni dei partecipanti sul tema della qualità del servizio revisioni, educazione dell'utente e vari argomenti collegati. Ciascuno degli intervenuti ha potuto soltanto ribadire e riconfermare quanto già esposto durante il precedente Convegno EGAF del 2 Dicembre 2000 a Milano: lotta a oltranza agli abusi, difesa della professione, diritti e doveri, introduzione e consolidamento del concetto di qualità nel servizio, ma anche un forte appello agli utenti affinché essi stessi si decidano a far proprio il concetto di "revisione = sicurezza" e non considerarlo soltanto come un'imposizione di legge.

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